“DI-S-SENSI”, MOSTRA FOTOGRAFICA ALLE OFFICINE UFO
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- Pubblicato Giovedì, 14 Febbraio 2013 15:11
- Scritto da Comune di Rutigliano
Fino a Sabato 16 Febbraio
“DI-S-SENSI”
Mostra fotografica di
GIAMBATTISTA MITRUGNO e ASSUNTA FERACA
Alle Officine Ufo di Palazzo San Domenico
A cura dell’associazione culturale “SuDAnoi”, in collaborazione con Officine Ufo e il patrocinio di Regione Puglia e Comune di Rutigliano, è allestita a Palazzo San Domenico (via Leopoldo Tarantini) Di-s-sensi, mostra fotografica del giovane esordiente fotografo Giambattista Mitrugno e della fotografa Assunta Feraca. La mostra è aperta al pubblico, con ingresso libero, fino a Sabato 16 Febbraio.
Più che esibizione fotografica, si tratta di una vera e propria “performance di idee”, dove la realtà immortalata si mescola alla Pop art, alla Body art e al trasformismo. Il richiamo a queste forme d’arte serve a fornire a chi osserva, un godimento estetico, ma anche un’attività di pensiero. Mente e corpo del fotografo vengono messi a disposizione senza mezzi termini, in modo originale, a tratti forte e irriverente in modo da esprimere alcuni “volti” della realtà taciuti e scomodi.
Nella serata conclusiva della mostra, Sabato 16 Febbraio, ci sarà l’esibizione del musicista Alberto Maiale.
SuDAnoi è una associazione culturale composta da 5 ragazzi di età media 25 anni, di origini rutiglianesi, con un comune obiettivo: valorizzare la propria terra coltivando quanto di meglio offre. Il nome dell’associazione deriva da una consapevolezza di natura geografico-culturale: una terra posizionata ai margini dello stivale, da cui molto spesso si è spinti a scappare, verso l’alto, Su, in quell’altrove che nell’immaginario offre tante opportunità, e che spesso rende maggior onestà ai nostri talenti, ai nostri sacrifici, ai nostri prodotti e ai nostri fratelli. SuDAnoi vuole essere una via di fuga che spinge a restare, appunto, su da noi, dando visibilità ai talenti emergenti, attraverso la creazione di opportunità, eventi, manifestazioni, partendo dal luogo d’origine e approdando successivamente su altri territori. Una pianta sradicata dalla sua terra si nutre di un calore e di una luce diversa, o quantomeno non sufficiente, a rendergli il giusto sapore.