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ZULLO, MASOTTI E MAGGIORANO INDIZIATI DELL’OMICIDIO RIZZO

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di Gianni Nicastro


Secondo quanto emerso dalla indagini che hanno dato luogo l’altro ieri all’operazione anticrimine, dei sei arrestati, tre sono coinvolti -a vario titolo- nell’omicidio del pregiudicato Mario Rizzo avvenuto il 5 dicembre scorso. Si tratta del barese Giovanni Zullo (38 anni) e dei rutiglianesi Rocco Masotti (34 anni) e Michele Maggiorano (24 anni). A loro carico i giudici hanno contestato gravi indizi di colpevolezza che spiegano l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Si è trattato di indagini fatte con metodi tradizionali, appostamenti, pedinamenti, intercettazioni telefoniche, da cui le forze dell’Ordine hanno potuto agevolmente ricostruire il quadro dell’intera vicenda a partire dal movente dell’omicidio. Tutto fa pensare che dietro l’omicidio di Rizzo ci sia un disputa criminale sul controllo del traffico di stupefacenti a Rutigliano.

Agli altri tre arrestati, tutti di Rutigliano, gli investigatori sono arrivati attraverso le attività di riscontro nell’ambito della stessa indagine. Si tratta di tre persone, sodali del gruppo direttamente indiziato dell’omicidio Rizzo, nelle cui rispettive abitazioni, o luoghi di loro pertinenza, la perquisizione del 30 gennaio scorso ha fatto trovare armi e droga in una certa quantità. Un arsenale composto da 4 pistole semiautomatiche calibro 7,65 di importazione e con matricola abrasa, un fucile semiautomatico, cartucce varie e 5 chili di sostanze stupefacenti con relativo materiale per il confezionamento delle dosi, cose appartenenti a Zullo, Masotti e Maggiorano.

Dalla perizia balistica risulta che il calibro delle pistole sequestrate ai tre Rutiglianesi non sia lo stesso dell’arma che ha sparato a Rizzo. Le indagini, comunque, non sono concluse, continueranno ed è probabile che sortiscano ulteriori sviluppi.

Una operazione importante quella del 30 e del 31 gennaio, che ha intanto tolto dalla circolazione un pericoloso arsenale e un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti, poi ha -forse definitivamente- spezzato le gambe a un gruppo che avrebbe potuto configurarsi e crescere come un clan organizzato di malavita locale.

La presenza dei carabinieri sul territorio, dunque, c’è e a un fatto di cronaca grave, come l’omicidio di Rizzo, è stata data una risposta dopo neanche due mesi. C’è da dire che i Carabinieri non hanno operato da soli. Insieme all’Aliquota operativa della Compagnia dei Carabinieri di Triggiano e il Nucleo Investigativo del reparto operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari ha congiuntamente operato la Squadra Mobile della Polizia di Stato.

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