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LAMA, INTERVENTO DEL PORTAVOCE SU "ARCHEO RUTIGLIANO"

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Vi proponiamo l'articolo di aggiornamento sulla situazione dello scarico dei reflui del depuratore di Casamassima nella lama San Giorgio, a firma del portavoce del comitato cittadino Gianni Nicastro, pubblicato sul numero di gennaio 2013 del bollettino dell'Archeoclub di Rutigliano.




LA FOGNA “DEPURATA” NELLA LAMA SAN GIORGIO

La condotta che dovrebbe portare le acque reflue del depuratore di Casamassima nella lama San Giorgio a Rutigliano è ancora lì dove i cittadini l’hanno fermata circa due anni fa, a qualche centinaio di metri dal vallone Guidotti. Senza le manifestazioni e il movimento di protesta civile, pacifica e democratica, dell’aprile del 2011, oggi Rutigliano starebbe nelle stesse condizioni del comune di Sammichele, con la lama invasa dalle acque di fogna grossolanamente depurata, acque molto spesso -se non sempre- con i valori delle sostanze inquinanti fuori dai limiti massimi stabiliti dalla legge.

Oltre ai reflui, la regione Puglia vuole che lungo quasi tutta la lama (42 km) si debba anche scavare un canale rivestito di calcestruzzo, ma l’opposizione dei cittadini, le osservazioni critiche a quel canale mosse dalle associazioni, dai comitati e dalle Soprintendenze, hanno sortito il positivo effetto della sospensione del progetto presentato dal Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia.
“Sono state temporaneamente sospese per adeguamento alle prescrizioni delle soprintendenze ‘Archeologiche della Puglia’ e ‘Beni architettonici delle province di Bari, Bat e Foggia’ i progetti per il ripristino della continuità idraulica lama San Giorgio e Lama Badessa”, è quanto dice un comunicato del Consorzio di Bonifica pubblicato il 9 maggio 2012.

Abbiamo saputo che il progetto è stato modificato, reso “meno” impattante sulla lama con l’eliminazione del calcestruzzo come rivestimento. Al di là di qualsiasi modifiche che i tecnici del Consorzio possano apportare per adeguarlo “alle prescrizioni”, un progetto del genere è incompatibile in sé e per il fatto che riduce la lama a un banale canale di scolo della fogna depurata. La lama San Giorgio ha una vocazione che è altra rispetto a come la vogliono ridurre la Regione e l’AqP, la sua vocazione è quella di diventare Parco naturale, fruibile dai cittadini, dalle scuole, da tutti. Un Parco naturale la cui legge istitutiva non riesce stranamente ad essere approvata dalla regione Puglia nonostante il suo iter amministrativo sia cominciato oltre dieci anni fa. Il paesaggio, i tesori archeologici e architettonici, le testimonianze etnografiche fanno della nostra lama uno scrigno di bellezze naturali e di storia umana incompatibile con qualsiasi tipo di antropizzazione, men che meno con lo scorrere della fogna depurata.

Il progetto è fermo, il tubo è ancora lì, interrotto, ma questo non significa che non arriverà mai col suo carico di liquame nel vallone Guidotti. Il pericolo non è passato. Una legge regionale di luglio scorso ha messo tutta la vicenda dei depuratori e dei recapiti finali nelle mani della stessa regione. L’autorizzazione allo scarico e le decisioni in materia di VIA (valutazione di impatto ambientale), provvedimenti che fino a giugno scorso erano in capo alle Province, ora sono competenza di chi la fogna nella lama la vuole, l’ha pianificata.

Ad oggi chi ancora si deve esprimere sulla compatibilità di quel progetto è la Soprintendenza Paesaggistica di Bari la cui responsabile è la dott.ssa Emilia Pellegrino. Il progetto è fermo nel suo ufficio, la speranza è che il parere che andrà ad esprimere sancisca la definitiva incompatibilità del canale, anche senza calcestruzzo, e della fogna depurata che scorrerà in parte dentro, in parte direttamente nell’alveo della lama, sul suolo, comunque a cielo aperto.


Gianni Nicastro
Portavoce Comitato “Salviamo Lama San Giorgio”
Rutiglia
no

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