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ORCHESTRA SINFONICA DELLA PROVINCIA, NUOVO CONCERTO

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COMUNICATO STAMPA

Nuovo appuntamento
con l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari
Venerdì, 19 gennaio 2013 – Teatro  Showville - ore 21.00
Dirige Maestro Marcello Panni

Venerdì, 19 gennaio 2013, alle ore 21.00, presso il Teatro Showville di Bari l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, ritorna ad esibirsi in concerto sotto la direzione del maestro Marcello Panni direttore dell’Orchestra Sinfonica “Tito Schipa” di Lecce.

Il programma delle serate prevede l’esecuzione di musiche di:
G. Rossini: L'Italiana in Algeri Overture;
W. A. Mozart: Sinfonia n°29 in La maggiore K 201;
W. A. Mozart: Sinfonia Jupiter K 551;
I biglietti sono in vendita presso il botteghino del Teatro Showville al costo di € 10,00 - € 8,00 (ridotto).

Bari, 15 gennaio 2013
Ufficio Stampa della Provincia di Bari
Via Spalato,19
70121 Bari
Tel. 080/5412338

Note al programma

Gioacchino ROSSINI (1792 - 1868)
Da “L’italiana in Algeri»” Sinfonia: Andante, Allegro.
Opera fra le più acclamate della produzione giovanile di Rossini, l’”Italiana in Algeri”, su libretto di Angelo Anelli, andò in scena per la prima volta al teatro San Benedetto di Venezia il 22 maggio del 1813. L’ouverture, da molti accostata per efficacia a quella de “Il barbiere di Siviglia”, si apre con una sezione lenta, caratterizzata da una tenera melodia eseguita dall’oboe. Dopo un crescendo, si giunge al corpo principale della composizione con un tema affidato ai legni. Il secondo tema, dal carattere luminoso, viene nuovamente eseguito dall’oboe, prima che vengano entrambi sottoposti a sviluppo e ripresi. L’ouverture si conclude con un tipico crescendo, per l’appunto rossiniano.
Wolfgang Amadeus MOZART (1756 - 1791)

Sinfonia n. 29 in la maggiore K. 201: Allegro moderato / Andante / Minuetto / Allegro con spirito.
Di questa sinfonia si conosce soltanto l’anno di composizione, il 1774, sebbene si sia inclini a ritenere che possa essere stata scritta nei primi mesi, probabilmente non molto tempo dopo la n. 25.
Nel primo movimento si distinguono tre soggetti: il primo viene esposto per due volte e si conclude con un energico ritornello; il secondo è un canto dal carattere luminoso; il terzo infine viene eseguito dai violini mentre i contrabbassi riprendono l’accompagnamento del ritornello del secondo soggetto.
Il primo soggetto del secondo movimento viene eseguito dai primi violini e poi ripreso anche dai secondi, mentre il soggetto successivo, dal taglio ancor più sereno, si conclude su un ritornello eseguito dagli archi e poi ripreso dai fiati, cui segue lo sviluppo dei temi.
I due temi del Minuetto forniscono il pretesto per una sorta di gioco responsoriale al quale partecipano attivamente tutti gli strumenti dell’orchestra; il trio è affidato all’esecuzione degli archi, ma si arricchisce anche dei colori dei legni e dei corni.

L’ultimo movimento viene aperto da una fuga che s’impone sia per la ricchezza dell’orchestrazione, sia per il vigore ritmico. Il secondo soggetto del movimento, esposto dagli archi, riprende il ritmo del precedente e prelude a una ricca serie di variazioni che conduce alla coda finale, costruita sul motivo iniziale.
Sinfonia n. 41 in do maggiore K.551, “Jupiter”: Allegro vivace / Andante
cantabile / Minuetto / Molto allegro.
La Sinfonia “Jupiter” appartiene al gruppo delle ultime tre composte dall’autore e deve il suo nome a un impresario inglese che rimase colpito dalla maestosità e dallo spirito dell’opera, ultimata nell’agosto del 1788.
Il primo movimento si apre con un accordo potente che esprime il carattere dell’opera, cui segue una più delicata risposta dei violini. L’impulso di queste battute iniziali prevale per tutto il movimento, persino quando compare il secondo tema principale, un’aria luminosa e delicata affidata agli archi, cui segue uno sviluppo di ampio respiro costruito attraverso delle figure terzinate. Il movimento si conclude con un riepilogo del primo tema, nel quale però non mancano dei significativi cambi di tonalità.
Nell’Andante, si ascoltano due melodie deliziose, la prima eseguita dai primi violini con la sordina, la seconda invece ai legni. Il Minuetto segue l’impostazione tradizionale con i violini che espongono una melodia sulla quale si basa la sezione principale del movimento, e gli strumenti a fiato che prendono il sopravvento nel trio, conferendo un’atmosfera dal taglio bucolico. Il finale, scritto nella forma sonata, dà largo spazio a una scrittura fugata arricchita da momenti polifonici e si può dire che giustifichi pienamente, per il suo carattere, l’appellativo di “Jupiter”. Il primo tema, eseguito dai violini, si basa su un motivo già impiegato da Mozart in altre occasioni e successivamente viene ripreso dall'intera orchestra, prima di diventare una fuga. Un secondo tema viene quindi eseguito dagli archi e dai legni prima che, nello sviluppo, la scrittura fugata prenda il sopravvento toccando toni dalla non comune intensità drammatica.

A cura di Ugo Sbisà

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