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ACCORPAMENTO LICEO-ITC, INTERVISTA A NUCCIO ALTIERI

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“La proposta di accorpamento è stata già inviata alla regione”
“L’ass. Alba Sasso ha condiviso questa scelta”

di Gianni Nicastro

Il consiglio comunale di giovedì scorso ha approvato all’unanimità la mozione a favore dell’accorpamento dell’ITC “E. Montale” con il liceo scientifico “I. Alpi” di Rutigliano a partire dal prossimo anno scolastico. Un consiglio comunale che ha inglobato l’assemblea cittadina indetta proprio per discutere sull’accorpamento dei due istituti scolastici, assemblea alla quale hanno partecipato solo alcuni docenti, studenti e genitori, del liceo scientifico, dal “Montale” non è venuto nessuno. La cronaca del consiglio la faremo a breve con un altro articolo, qui riportiamo l’intervista fatta, giovedì sera, al vicepresidente della giunta provinciale Nuccio Altieri, intervenuto all’assemblea.

Vicepresidente Altieri, il collegio dei docenti dell’ITES di Turi qualche giorno fa si è espresso nettamente contro l’accorpamento ITC-Liceo scientifico di Rutigliano. Questa posizione ostacola la vostra proposta?
«La nostra proposta è stata già approvata con delibera dalla giunta provinciale perché è la provincia che fa il Piano di riordino scolastico. La regione lo devo solo convalidare e, solitamente, lo convalida. L’anno scorso c’è  stato il caso, unico, che il Piano della provincia, che prevedeva già l’accorpamento del Liceo scientifico di Rutigliano con l’Istituto Tecnico Commerciale, sia stato cambiato dalla regione accorpando l’ITC di Rutigliano con quello di Turi. Oggi mi chiedo se esista una sola ragione perché una scuola di Rutigliano debba essere accorpata con una scuola di un altro comune piuttosto che con una a 50 metri di distanza. Dopodiché, è normale, è umano che il preside e i docenti dell’ITES “Pertini” vogliano avere una scuola di Rutigliano unita a quella di Turi, perché dà più prestigio, la scuola diventa più ampia e, con una scuola di 800 alunni, ci sono anche qualifiche migliori per i dirigenti».

II motivo che l’ITES di Turi adduce contro l’accorpamento liceo-Itc di Rutigliano è che non sarebbero due scuole omogenee, una omogeneità indicata nelle Linee guida regionali per il dimensionamento scolastico in Puglia. Come avete risolto questo problema?
«La legge nazionale prevede che possano esserci accorpamenti tra scuole di indirizzo diverso. Si potrà, dunque, costituire a Rutigliano un polo scolastico unico con due indirizzi, Liceo scientifico e Istituto tecnico commerciale, in un plesso, quello dell’ITC, che è una struttura importante, di nuova costruzione, con servizi che il liceo non ha. Con un unico dirigente noi finalmente supereremo le gelosie che in questi anni hanno diviso due scuole a cinquanta metri di distanza l’una dall’altra e, forse, riusciremo ad utilizzare i fondi che spendiamo di  affitto al liceo per allargare la struttura dell’ITC e creare un unico polo scolastico. Questo è l’obiettivo, perciò la scelta di oggi produrrà risultati di efficienza e di razionalizzazione nell’immediato e terrà in un’unica struttura allargata, quella dell’ITC, due istituti importantissimi per questa comunità».

L’ITC di Rutigliano oggi è accorpato, non ha personalità giuridica, problema che è emerso stasera in consiglio comunale. l’ “Ilaria Alpi”, che sembra oggi volere l’accorpamento, dovrebbe interfacciarsi col “Sandro Pertini” di Turi che l’accorpamento non lo vuole. Sul piano tecnico giuridico come si definisce questa storia.
«Non è prevista l’interfaccia tra i due istituti, non è previsto dalla legge. La Provincia fa la proposta, l’ha già deliberata nel rispetto delle norme vigenti e l’ha già inviata alla regione dieci giorni fa. Quindi, ad oggi il Piano scolastico provinciale prevede le due scuole insieme, l’ITC “Montale” con il Liceo “Alpi”. La personalità giuridica? Abbiamo a che fare con un Piano di riordino scolastico non con una convenzione.  Dopodiché, non si tratta di autonomia, perché l’ITC “Montale” resta con l’accorpamento e la dirigenza che ha perso l’anno scorso e oggi il dirigente scolastico è quello di Turi. Il quale, chiaramente, ha tutto l’interesse a fare il dirigente di una scuola di prima fascia, con più di 800 alunni, piuttosto che passare a fare il dirigente di una scuola di quarta fascia quale sarebbe Turi da sola con una popolazione di 600 alunni».

Lei, vicepresidente, mi sembra abbastanza convito della proposta che la Provincia ha fatto; da come parla dà l’impressione che sull’accorpamento la Provincia abbia già ottenuto l’assenso della regione. E a proposito, un approccio con la regione sulla vostra proposta, anche informale, lo avete avuto?
«Ho avuto un approccio con l’assessore Alba Sasso che ha condiviso questa scelta, l’aveva condivisa già l’anno scorso. Poi, l’anno scorso, l’interesse dei singoli ha prevalso sugli interessi della comunità e i giochi tra i dirigenti scolastici hanno prevalso su quelli che sono gli interessi degli studenti. Non ci appassiona sapere chi o quanti saranno i dirigenti, ci appassiona avere una scuola efficiente. Chiaramente, l’anno scorso, le pressioni dei dirigenti sono state più forti di quelle della popolazione; perciò oggi, questa assemblea civica, qua a Rutigliano, è un grandissimo risultato. Aver votato all’unanimità, diversi partiti, diversi schieramenti, questa proposta significa che non è una proposta di parte, ma è una proposta di giustizia e su questo dobbiamo andare avanti».

Nel caso si riesca a spuntarla con l’accorpamento “Alpi-Montale”, che fine fa l’ITES di Turi? Sarà accorpato altrove come avete proposto l’anno scorso?
«Nel Piano scolastico provinciale noi abbiamo proposto l’autonomia dell’ITES di Turi perché quest’anno la norma nazionale non prevede ulteriori tagli sui dirigenti. L’anno scorso gli accorpamenti sono stati fatti per ridurre il numero dei dirigenti scolastici. Noi abbiamo fatto un piano che ha lo stesso numero di dirigenti dell’anno scorso e, infatti, l’ITC di Rutigliano perde il dirigente, ci sarà un solo dirigente per le due suole di Rutigliano. Quindi, il numero dei dirigenti è pari, non ci sono spese accessorie e su questa base noi abbiamo chiesto l’autonomia per l’ITC di Turi, proprio perché non ci sono ulteriori costi per l’amministrazione, perché il numero dei dirigenti rimane lo stesso. In ogni caso, se mai la regione dovesse decidere che l’ITES di Turi debba essere accorpato, non capisco quale può essere la differenza se accorparlo con Rutigliano o con Noci. Però è rilevante per Rutigliano che il “Montale” sia accorpato al liceo “Alpi”, così avremmo un unico polo scolastico. Comunque, ripeto, noi abbiamo proposto l’autonomia di Turi perché Turi la merita, ha una popolazione scolastica poco sotto i 600 alunni e, tra l’altro, con le iscrizioni dei corsi serali, che stano arrivando in questi giorni, dovrebbe superare i 600 alunni. Quindi, io confido che noi raggiungeremo due grandi obiettivi che sono quelli dell’autonomia scolastica a Turi, cosa chiesta dalla comunità turese, e di un unico polo scolastico a Rutigliano che salverà le due scuole da futuri accorpamenti perché anche il liceo potrebbe ridurre la propria popolazione scolastica e ritrovarsi accorpato, come è stato in passato. Due grandi risultati, se su questo lavoriamo insieme. Chiaramente questi due risultati non collimano con l’interesse del preside che passerebbe ad essere preside di fascia A con una scuola sopra gli 800 alunni, a un preside di quarta, o terza, fascia con una scuola di 600 alunni».

Attualmente il dato effettivo delle iscrizioni all’ITES di Turi qual è.
«Loro adesso hanno una popolazione poco inferiore ai 600 alunni, mi sembra 580, che però potrebbe superare i 600, come ho già detto, con le iscrizioni ai corsi serali e quindi avere una autonomia piena e mantenere la dirigenza scolastica».

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