THE END, SOPRAVVISSUTI ALLA FINE DEL MONDO
di Rosalba Lasorella
Alla fine siamo sopravvissuti tutti. Profezie, interpretazioni, calendari, coincidenze incredibili: un falso allarme che ha inquietato i più scaramantici e trasformato la data del 21 dicembre 2012 in un appuntamento imperdibile per gli appassionati di fantomatiche pandemie universali. Il mondo, dunque, non si è estinto e la civiltà umana continua a muovere i propri passi verso un destino sempre più incerto, divisa tra la paura che qualcosa di terribile possa presto accadere e la speranza che la devastazione porti con sé la necessaria purificazione.
Nel nome dei Maya, allora, si sono riuniti lo scorso 21 dicembre gli autori di The End, volume pubblicato dalla casa editrice gravinese Il Grillo Editore, che raccoglie sei racconti nei quali si affronta con semplicità il tema della vicina distruzione globale, trattato secondo il punto di vista degli uomini –e dei bambini- che cercano disperatamente di sfruttare al meglio il tempo a loro rimasto.
La serata, nata dalla collaborazione tra il Presidio del Libro di Rutigliano, l’Assessorato alla Cultura e al Turismo, la Cartolibreria Barcadoro e l’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, si è aperta con l’intervento dell’avvocato Gaetano Anaclerio, responsabile della sezione provinciale del Centro Ufologico Nazionale, il quale ha brevemente ripercorso la storia delle catastrofiche profezie per approdare alla più scomoda verità: «L’uomo stesso, con il suo comportamento, può essere l’artefice della fine del mondo e di ogni civiltà». E non c’è dubbio che lo sfruttamento indiscriminato delle risorse e l’indifferenza rispetto ai segnali lanciati dalla Natura stiano accelerando un processo di cui siamo al contempo vittime e responsabili.
Ma nel volume, come ha spiegato Paola Borracci, responsabile del locale Presidio del Libro, la fine del mondo diviene «pretesto per parlare dell’uomo e per trasmettere messaggi di speranza», attraverso storie molto diverse tra loro che, con stile pacato, gettano uno sguardo su quella che è, o potrebbe essere, la reazione della specie dinanzi all’eventualità della propria prossima estinzione. Intervenuti in occasione della presentazione presso la Biblioteca Comunale di Rutigliano, gli autori Vito Antonio Loprieno, Maria Pia Romano e Marisa Vasco, hanno condiviso l’intento di relegare l’evento apocalittico sullo sfondo per lasciare spazio alle parole e alle vicende dei personaggi, creati per sei generi differenti con sfumature differenti.
Dal contrastato rapporto tra un padre ligio ai dettami cattolici e un figlio che si scopre omosessuale all’approccio (dis)incantato di Idrusa, che dal grembo materno si pone delle domande e cerca delle risposte, fino al mistero racchiuso tra le mura di un antico monastero: gli autori immaginano lo scontro delle proprie creature con la dura realtà, riducendo al minimo la presunzione umana di essere immortali e al centro dell’universo.
Così The End concepisce l’ultima vita prima della morte e rappresenta quella fine del mondo che, come ha spiegato in conclusione l’avvocato Anaclerio, può sempre ed ancora trovare il suo pretesto nella scienza, nella geologia e nell’ufologia.