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35° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI BENEDETTO PETRONE

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COMUNICATO STAMPA

35° ANNIVERSARIO MORTE BENEDETTO PETRONE

Il 28 novembre di 35 anni fa, veniva ammazzato un giovane comunista per mano di alcuni giovani fascisti. Il suo nome era Benedetto Petrone e vive ancora forte nei nostri cuori. Nei cuori di chi l’ha conosciuto, nei cuori di chi ha vissuto in prima persona quei giorni terribili e nei cuori di chi è nato molti anni dopo, ma che sente un legame intimo e diretto con la storia e la vita di Benedetto Petrone.

Era un giovane di 18 anni iscritto alla FGCI, la federazione giovanile del PCI. Viveva a Bari Vecchia, quando il centro storico era ancora il quartiere dei “veri baresi”. Era iscritto all’Istituto Tecnico Romanazzi, ma dovette lasciare gli studi per fare il manovale. Ciò nonostante, continuò il suo impegno politico, interessandosi anzitutto alle problematiche del suo quartiere, un quartiere quasi totalmente ancora senza fogna e gas, in cui il disagio è largo e profondo.

Il 28 novembre venne barbaramente ucciso tra Piazza Libertà e Piazza Massari, mentre cercava di scappare insieme ad altri ragazzi, dalla squadraccia fascista che lo rincorreva. Il giorno dopo ai funerali, partecipano migliaia di baresi, studenti medi e universitari, lavoratori e cittadini comuni, ma soprattutto sono i cittadini di Bari Vecchia a piangere il loro figlio che si batteva per ottenere il loro riscatto sociale e morale. In quel giorno e nei giorni successivi, purtroppo dilagò la rabbia e la violenza.

Erano anni difficili, certamente lo scontro politico era a livelli oggi inimmaginabili, ma si commetterebbe un enorme errore nel considerare quei fatti come un qualcosa che appartiene esclusivamente al passato. La morte di Benedetto fu infatti preceduta da numerosi e isolati atti di violenza nei confronti di singoli studenti e cittadini, compiuti dai fascisti della sezione “passa quindici”, tra cui và ricordato l’assalto al parcheggio de “La gazzetta del mezzogiorno”, dove, a colpi di cric, decine di auto vennero assaltate, come messaggio intimidatorio.

Ciò nonostante la questura in quegli stessi giorni, accordava il permesso a svolgere un comizio dell’MSI in Piazza Libertà, MSI che, in quegli anni, girava l’Italia con Rauti proclamando lo scontro fisico coi comunisti. Di fronte all’indignazione dei cittadini, la Prefettura revocò il permesso a svolgere quella manifestazione, e in tale ragione i fascisti decisero che si sarebbero dovuti vendicare. Benedetto Petrone venne ucciso per questo motivo.

Ecco perché è nostro preciso dovere oggi, non abbassare la guardia di fronte a atti fascisti, anche se isolati e apparentemente senza conseguenze. Ogni singola azione di carattere fascista deve essere condannata, senza se e senza ma. Ecco perché il revisionismo di oggi può far male, perché rischia di abbassare la guardia e il livello di attenzione verso sintomi di una “malattia” che negli anni ha portato odio, violenza e morte.

Benedetto Petrone deve essere ricordato per questo, per ricordare a tutte le forze politiche che si rifanno alla Costituzione Repubblicana, del loro dovuto carattere antifascista, e per essere ai tanti giovani di oggi, un esempio di sacrificio e impegno verso il prossimo.
I Giovani Democratici e il Partito Democratico di Terra di Bari, onoreranno la memoria di Benedetto, partecipando alla cerimonia istituzionale del Comune di Bari, di oggi 28 novembre alle 11.30, presenziando alla deposizione della corona commemorativa alla lapide posta in Piazza Prefettura.

Giovani Democratici Terra di Bari - Partito Democratico Terra di Bari

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