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PIAZZA COLAMUSSI, VIGILE URBANO FERMA UN BAMBINO DI 8 ANNI

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E’ successo in una calda e ancora luminosa sera di settembre. Sono le 19:00, alcuni bambini giocano in Piazza Colamussi, non hanno il pallone, stanno giocando a carte. A un certo punto spunta un Vigile Urbano, si avvicina al più piccolo, un bambino di 8 anni, e gli chiede come si chiama, dove abita, insomma, un qualcosa simile a “favorisca i documenti!”.

Il bambino, impaurito, non riesce a parlare, proprio non ce la fa, ma il vigile, imperterrito, vuole sapere e lo chiede a un altro bambino, un po’ più grandicello e, finalmente, l’interrogatorio sortisce il suo effetto, riesce a sapere nome e cognome dell’infante. La creatura, non appena può, corre terrorizzata a casa sua. Tutti smettono di giocare e la piazza, in una calda sera d’estate, ritorna muta, l’ordine pubblico è ristabilito. Ci dicono che quel bambino, il giorno dopo essere stato “fermato” dal vigile, non sia andato a scuola a causa dello spavento.

Quando ci hanno raccontato questa storia stentavamo a credere, non era possibile che un esponente della Polizia Municipale, tutore del Codice della Strada, persecutore di reati ambientali, di abusi edilizi, garante dell’igiene della città, potesse fermare un bambino per strada, chiedergli i “documenti”, spaventarlo.

La colpa grave, se non proprio il reato, commesso da quel bambino e dai suoi compagni è stata quella di giocare in piazza Colamussi. Alcuni residenti del centro storico ci dicono che quella non è stata la prima volta che i Vigili si siano presentati lì per garantire l’ordine e la “quiete” pubblica, anche perché quella impenitente ciurma di bambini ce l’ha proprio come vizio giocare per strada, in piazza, nel centro storico. No, no, giocare per strada proprio non si fa, anche se abiti in una bella piazza del centro storico, teatro naturale della fantasia e del divertimento dei bambini, non si fa, il vigile non vuole. I bambini devono stare in casa, davanti alla playstation o alla televisione.

Ora, a noi questa vicenda ci è stata raccontata, non abbiamo motivo di credere che non sia vera. Gradiremmo che il comandante dei Vigili Urbani, il sindaco e l’assessore alla Polizia Municipale dessero delle spiegazioni, ci dicessero se sono a conoscenza di questa storia. Nel caso, vorremmo sapere se c’è un’ordinanza, un decreto, una legge, un editto che vieti a quei bambini di giocare in piazza Colamussi.

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