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PER RECUPERARE UNA MULTA DI 102 EURO IL COMUNE NE SPENDE 4000

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Sono cinque le interpellanze che l’opposizione ha presentato lunedì scorso chiedendo al sindaco Roberto Romagno e al presidente Matteo Colamussi di metterle all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale. Due di quelle interpellanze riguardano questioni su cui rutiglianoonline ha scritto nei giorni scorsi.

Circa la manutenzione straordinaria dei marciapiedi l’opposizione vuole sapere le ragioni per le quali è stato allargato quello di via Vincenzo Chiaia che non era dissestato. Chiede conto anche sul mandato affidato congiuntamentte a due diversi avvocati (cassazionista e non cassazionista), se sia stato già liquidato qualcosa e se il legale che ha patrocinato la causa “dinnanzi al Consiglio di Stato sia stato liquidato, ovvero, abbia inoltrato una sua autonoma specifica in ordine alla prestazione svolta”. Le altre tre interpellanza vertono tutte intorno alle liti e agli incarichi legali.

Manutenzione delle strade e relativo contenzioso.
Qui i consiglieri di minoranza hanno analizzato cinque determine dell’ufficio contenzioso con le quali sono stati liquidati danni da insidia stradale per un totale di circa 50.000 euro, danni pagati in via transattiva semplicemente dopo che i cittadini sinistrati hanno fatto recapitare al comune la lettera di risarcimento dai loro avvocati. Si chiede conto sui “criteri in base ai quali vengono definite transattivamente” queste potenziali cause. La stessa interpellanza evidenzia altri due fatti: che il comune ha dovuto rimborsare 13.000 euro di franchigia alla INA Assitalia, sempre per sinistri liquidati ai cittadini, e che, nonostante abbia in corso un appalto di manutenzione anche delle strade con la cooperativa “Il Cammino”, dal costo di 75.000 euro, al comune arriva comunque una barca di contenzioso per insidia stradale. In merito l’opposizione chiede all’amministrazione se non sia il caso di intraprendere azioni di responsabilità nei confronti di quella cooperativa.

Competenze legali.
Qui l’interpellanza chiede per quale motivo il comune continua a pagare gli avvocati sulla base di minimi tariffari che non esistono più. C’è un decreto del governo Monti, il 140/2012, che ha cancellato i minimi tariffari lasciando i compensi alla libera contrattazione, così come non esistono più gli acconti senza nota spese, due cose che a Rutigliano si continuano ad applicare. Si chiede conto di questo, del criterio con cui si scelgono gli avvocati e se la scelta avviene da una lista di professionisti.

Infine, un’altra interpellanza su una questione legale che lascia alquanto perplessi.
Una sentenza del Giudice di Pace condanna un cittadino a pagare una multa di 102 euro, sentenza contro cui quel cittadino fa appello. L’amministrazione si costituisce in appello e incarica un legale stanziando una spesa di 4000 euro. Qui l’opposizione chiede “le ragioni ed i criteri con cui questa amministrazione ha ritenuto di determinare in euro 4000 le competenze legali a fronte di un valore della causa di 102 euro. La minoranza Chiede anche se sia più opportuno addirittura non costituirsi in giudizio di appello”.

Certo, pagare ad un avvocato una parcella di 4000 euro per recuperare, nel caso si vinca la causa, 102 euro è una cosa che nessun cittadino farebbe. Come dire, la spesa non vale l’impresa.

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