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PIETRO DIDIO, TALENTO E SUCCESSO DI UN RUTIGLIANESE

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di Tino Sorino


La Puglia, terra feconda di giovani talenti, che sempre più numerosi si affermano nel mondo. A confermarlo, ancora una volta, il successo internazionale conseguito come “bar-manager” da Pietro Didio. Un ragazzo che sognando in grande fin da quando piccolino aiutava il padre Giovanni, venditore ambulante ortofrutticolo, ha raggiunto il traguardo “più alto” nella sua professione al 118° piano del Ritz  Carlton Hotel di Hong Kong. Non solo perché lavora nel grattacielo più alto di Hong Kong, a circa 500 metri di altezza al piano Ozone dalla vista mozzafiato sulla baia. Ma anche perché ha meritato quest’anno il premio che la Compagnia conferisce ai suoi uomini migliori.

Il 4 ottobre Pietro riceverà, infatti, l’ambito riconoscimento nella sede della direzione generale di Washington “per aver portato Ozone e il Ritz Carlton Hotel di Hong Kong, tra i primi del mondo”. 35 anni, da poco sposato con una giapponese di Osaka, di professione architetto, Pietro dice di dover tutto al padre Giovanni di 63 anni, che portandolo con sé nelle vacanze estive nei mercati ortofrutticoli della provincia di Bari, gli insegnò a scoprire la bellezza delle relazioni con la gente.

A 16 anni, al lavoro di ambulante aggiunse quello di PR (Public relationship ossia esperto in comunicazione) nelle discoteche della zona. A formarlo nell’ordine e nella disciplina fu soprattutto la sua esperienza di militare nella “Folgore” di Pistoia, periodo molto duro nel quale si fortifico’, contrastando episodi di “nonnismo” e sforzandosi di essere un parà sempre all’altezza del nome della gloriosa Brigata. Dopo il congedo, iniziò quel lavoro di barman, che dai locali di Bari lo avrebbe portato in giro per le città del mondo.

“Insoddisfatto, però, della realtà monotona e senza prospettive, decisi di dare una svolta alla mia vita, scegliendo di andare a Londra sia per imparare la lingua inglese sia per poter vivere nella capitale dei bar e della ristorazione”. Da lavapiatti a “commis di sala” e barman, il passo fu breve nel miglior ristorante italiano d’Inghilterra, la “Locanda Locatelli”. "Lì ho potuto incontrare personaggi di primissimo piano come  Woody Allen, Madonna, Brad Pitt, i Duran Duran, gli U2, Flavio Briatore, Valentino Rossi e tanti altri, ma non mi sono fermato lì. Dal “Polo bar” dell’hotel Westbury Mayfair di Londra, dove ho iniziato la mia carriera di “mixologist” (miscelatore e creatore di cocktail) al Bulgari hotel di Milano, a due passi da via Montenapoleone”."Tornare Italia -continua Pietro- è stato difficile perché mi sono trovato a combattere contro una mentalità tutto sommato chiusa. Nessuno  aveva voglia di assaporare drink nuovi ma sono riuscito con la mia determinazione a cambiare a Milano il bar e la tendenza del bere, portando una ventata di innovazione”.

Da luglio 2011 ad oggi, Pietro Didio si sbizzarrisce con le sue creazioni a Hong Kong, coltivando il sogno di poter lavorare come “bar manager” nel più grande albergo di Tokyo. Un modello per tanti giovani del Sud, che lavorando sodo e coltivando una passione, possono raggiungere, anche come autodidatti, il sogno della loro vita.




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