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SAVERIO CIAVARELLA SULLA CHIUSURA DEL TRIBUNALE

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Rutigliano spogliata offesa e abbandonata


di Saverio Ciavarella*

Sulla G.U. dello scorso 12 Settembre è stato pubblicato il testo del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 di revisione delle circoscrizioni giudiziarie col quale il governo ha attuato la delega attribuitagli per l’emanazione delle misure adottate nella c.d. Spending review, nell’ambito anche della stabilizzazione della legge finanziaria n. 148 del 2011.
Con tale provvedimento, tra altro, si tagliano in tutta Italia n.31 Tribunali e tutte le Sezioni distaccate dei Tribunali ( in totale n.220 ) tra le quali anche la Sezione di Rutigliano
Con analogo decreto legislativo (7 settembre 2012, n. 156 ) sono stati eliminati anche  n. 667 uffici dei Giudici di Pace tra cui anche quello di Rutigliano. Mala tempora currunt per la nostra città, direbbe Cicerone!
Come in uno scellerato strip tease, Rutigliano negli ultimi anni è stata prima spogliata, poi offesa e infine abbandonata. E' gravissimo il danno che si arreca alla Giustizia e ai cittadini di Rutigliano, Adelfia, Capurso, Casamassima, Cellamare, Conversano, Noicattaro, Sammichele e Sannicandro di Bari. La sequenza degli “scippi” è impressionante:
Rutigliano aveva un Ospedale di zona con cinque reparti pienamente funzionanti costruito unicamente con i soldi dei suoi cittadini e da chi, con grande professionalità, curò la salute di un ampio Territorio.
Aveva la sede di una funzionante Esattoria Territoriale delle Imposte;
Aveva un efficiente Ufficio Territoriale di Collocamento;
Aveva un grande Istituto Tecnico Commerciale “Eugenio Montale” con una sua piena autonomia amministrativa: l'istituto è rimasto, ma declassato, privato della sua Autonomia ed è stato messo alle dipendenze dell'I.T.C. di un altro comune;
Ha un patrimonio culturale ed artistico incommensurabile con un Museo civico che, col passare degli anni rischia di morire prima di nascere;
Come si vede di tutto questo Patrimonio, restano solo macerie o quasi.

Rutiglianesi: reggetevi forte i pantaloni, perché rischiate di perdere anche quelli!
Tornando agli uffici giudiziari, nobile e antica è la storia dei nostri Uffici  che ci vengono sottratti:
Ai tempi del Regno di Napoli, in Rutigliano  veniva istituito l’ufficio giudiziario inizialmente denominato “Giudice di Pace” con decreto dell’8 dicembre 1806 di Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore di Napoleone, da questi nominato Re di Napoli, trovando sistemazione presso il cinquecentesco Convento dei Frati Domenicani laddove c’era anche la sede del Comune con i suoi uffici.
Già con l’Ordinamento Giudiziario del 1865, poi con  l’avvento della Repubblica e la Costituzione del 1948, la Regia Pretura diventa Pretura. Succesivamente, diventa Sezione Distaccata Della Pretura Circondariale di Bari e dal 2/6/1999 accorpando, contemporaneamente la Ex Sezione di Casamassima diventa Sezione Distaccata del Tribunale di Bari come tuttora.
Alla fine degli anni ’70, grandissimi furono gli sforzi degli Amministratori Comunali dell’epoca (Es. Sindaco Dott. Pasquale Moccia) per il reperimento dei fondi statali destinati alla costruzione del nuovo grande edificio di via Dante.

Nel 1983 Sindaco Avv. Nicola Ciavarella, ottenuto il finanziamento di un miliardo di lire, avvia i lavori di costruzione che furono appaltati all’impresa campana Catalanello, ed ebbero grande sviluppo negli anni successivi. L’opera affidata insiste su una superficie di duemila mq. con una copertura di oltre quattrocento mq. e con una struttura a doppia“vela” simmetrica.
Dopo il 1985 a causa di varie vicende, i lavori subirono dei ritardi e, solo nel 1991, Sindaco Dott. Angelo Radogna, gli Uffici Giudiziari di Rutigliano trovano definitiva sistemazione nella nuova grande e dignitosa sede di Via Dante. Successivamente, sempre con fondi statali (Ex legge n.119/81) l’opera viene ancora ampliata; trova però realizzazione solo uno dei quattro lotti progettati.
Si vuole far finire qui l’antica e nobile storia degli Uffici Giudiziari che in  Rutigliano  da allora ad oggi non ha mai avuto soluzione di continuità.
Quel che si vede oggi non sono macerie o brandelli di esse bensì segno di  uffici che hanno una storia importante, ben meritevole di nota. Ciò che stupisce è che, tutto questo scempio, avviene tra l’indifferenza generale o quasi.

Tutti pensiamo ad altro e corriamo per altro: vogliamo fermarci un po’ e riflettere su cosa fare per il bene di questa città che ha ormai perduto ogni sua centralità nel contesto Provinciale e Regionale? A Rutigliano, non servono “primavere arabe”. Certamente, serve una PRIMAVERA.

* Presidente
DEMOCRAZIA E RIFORMISMO

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