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UN CONSIGLIO COMUNALE A META’

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di Rosalba Lasorella


Non si può certo dire che la ripresa dei lavori, dopo la pausa estiva, sia stata quanto mai vigorosa: il consiglio comunale tenutosi nel pomeriggio dello scorso 11 settembre ha affrontato –neanche troppo approfonditamente– solo quattro degli otto punti iscritti all’ordine del giorno e ha così rimandato al prossimo lunedì le interpellanze a carico della minoranza e la nomina del collegio dei revisori.
Dopo la comunicazione del Sindaco riguardante un prelevamento di 2.544 euro dal fondo di riserva per esigenze di bilancio, le parti hanno rettificato all’unanimità la delibera di consiglio comunale n. 30 del 12 giugno 2008 inerente le aree P.i.p. da cedere in diritto di proprietà e accettato di rendere immediatamente eseguibili i nuovi provvedimenti.

A questo punto, l’assemblea consiliare e i cittadini presenti in aula si preparano ad assistere ad un’animata discussione circa la nota questione della villa costruita in Via Mola e preventivamente sequestrata dal Tribunale Penale di Bari. Le aspettative vengono, però, amaramente deluse e gli interrogativi rivolti dal consigliere Domenico Gigante all’Assessore ai Lavori Pubblici Carmine Iaffaldano, nonostante l’importanza del problema,  non ottengono risposta.

L’avvocato di minoranza puntualizza che l’interpellanza non nasce dalla «volontà di speculare» o di incriminare colpevoli ancora presunti, bensì dall’esigenza di «fare chiarezza» e di rendere comprensibile una situazione nella quale -si spera- «prevalga il buon senso». Sviscera, poi, una richiesta di chiarimenti circa le ragioni per cui è stato disposto il sequestro preventivo dell’immobile, le violazioni commesse e i permessi rilasciati al proprietario della casa (inclusa la demolizione del manufatto preesistente sul quale vigeva un vincolo di conservazione), le strade che l’amministrazione intenderà percorrere qualora fossero confermati definitivamente i capi di accusa formulati dalla Procura della Repubblica.

«Questa è una risposta abbastanza complessa – esordisce l’assessore - perché allo stato odierno vi è un procedimento penale ancora in corso e un sequestro preventivo e cautelativo dell’immobile, pertanto credo che tutte le richieste informative vadano rivolte all’autorità giudiziaria». Il consigliere Gigante non si accontenta e incalza, sostenendo che le informazioni rivendicate dalla minoranza sono in realtà di competenza tecnico-amministrativa e non avrebbero influenza alcuna sulle decisioni del Pubblico Ministero.

La risposta, tuttavia, non cambia: «Io sono convinto che questo passaggio sia un passaggio che vada determinato con il GIP, cioè con una richiesta formale -se volete me ne occupo io personalmente-, però in questa fattispecie non posso andare oltre se prima non ho l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria».  «Lei non deve chiedere alcuna autorizzazione -ribatte l’avvocato-, lei in questa veste è un pubblico ufficiale che ha il dovere -presupponendo anche il diritto- di esporre i fatti così come si sono svolti. Io non voglio sapere se il GIP ha fatto bene o ha fatto male, noi vogliamo sapere qual è il problema principale, qual è la norma del regolamento che è stata ritenuta violata».

Il Vice Presidente del Consiglio interviene, allora, per invitare entrambi a concludere, il consigliere Gigante esprime la sua totale insoddisfazione e quando, ancora, cerca risposta ai suoi -e non solo suoi- perché, riceve sorridendo l’invito a “passare” dall’ufficio dell’assessore per discutere insieme della questione.
Si spegne così, tra l’incredulità generale, una discussione mai effettivamente nata e presto superata dal successivo punto all’ordine del giorno.

La parola passa al consigliere Berardi, il quale presenta -per la seconda volta-  l’interpellanza riguardante le frazioni della raccolta differenziata, ossia i procedimenti ed i costi legati alle pratiche di conferimento e smaltimento dei rifiuti previste dal nuovo sistema “porta a porta”. A rispondere il Sindaco, il quale fornisce al consiglio informazioni tecniche circa le aziende incaricate del servizio e predisposte al riciclo dei materiali e assicura che «il nuovo sistema di raccolta differenziata sta comportando un minor costo in termini di conferimento in discarica ed ecotassa nella misura circa del 70-80%». Il consigliere di minoranza non è completamente soddisfatto e richiama l’attenzione degli amministratori sulla necessità di ricompensare i cittadini con benefici concreti e di tutelare il territorio di Rutigliano dall’abbandono indiscriminato dei rifiuti.

Alle 18.15 l’aula è quasi deserta, l’appello conferma l’assenza del numero legale indispensabile per proseguire; a distanza di dieci minuti la situazione non migliora e con 13 assenti e 8 presenti la seduta viene dichiarata definitivamente sciolta. La seconda metà dei punti all’ordine del giorno, insieme alla questione legata alla soppressione del Tribunale, sarà (?) trattata il prossimo 17 settembre, in occasione di un nuovo straordinario consiglio comunale. Intanto, resta da chiedersi cosa sia effettivamente successo, se sia possibile parlare di manovra politica o ci si debba accontentare di fissare in un’immagine il vuoto lasciato tra le sedie ed i banchi.


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