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LA VILLA SEQUESTRATA APPRODA IN CONSIGLIO

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di Gianni Nicastro


E’ stato convocato il consiglio comunale per martedì 11 settembre alle ore 16:30, il primo dopo le ferie estive. Al terzo punto in discussione c’è una interpellanza dell’opposizione che riguarda la villa costruita su via Mola e posta sotto sequestro dall’Autorità Giudiziaria per lottizzazione abusiva l’11 maggio scorso.

Intanto di seguito tutti i punti all’ordine del giorno:
1. Comunicazione del sindaco art. 166, 2^ comma, del d.lgs. N. 267/00 (prelevamento dal fondo di riserva).
2. Rettifica delibera di consiglio comunale n. 30 del 12.06.2008 avente ad oggetto: "Aree P.i.p. da cedere in diritto di proprietà ai sensi della Legge 499/98 - atto d'indirizzo".
3. Interpellanza presentata dai consiglieri di minoranza inerente la maglia C/4 di via Mola.
4. Interpellanza presentata dai consiglieri di minoranza inerente le frazioni della raccolta differenziata.
5. Interpellanza presentata dal consigliere Domenico Gigante inerente la riadozione del Piano Particolareggiato del centro storico.
6. Interpellanza presentata dal consigliere Vito Vittorio Berardi inerente il Parco urbano di via A. Moro.
7. Interpellanza presentata dal consigliere Pinuccio Valenzano inerente la viabilità e lo stato dei luoghi di via Due Pozzi.
8. Nomina collegio dei revisori dei conti per il triennio 2012/2015.

Circa il terzo punto, gli otto consiglieri comunali di minoranza chiedono di sapere “quali sono le ragioni in base alle quali è stato disposto il sequestro preventivo dell’immobile …”. Al sindaco Roberto Romagno e al presidente del consiglio Matteo Colamussi l’opposizione chiede pure quali norme urbanistiche ed edilizie sono state violate nella costruzione di quella villa, quali atti l’amministrazione “intende adottare a seguito del provvedimento emesso dal Tribunale Penale di Bari”.

Per costruire la villa è stata demolita una vecchia torre sulla quale gli strumenti urbanistici (PRG-PUTT) indicano un chiaro vincolo di conservazione, per cui gli interpellanti vogliono sapere “se nel rilascio del permesso a costruire era prevista la demolizione del preesistente manufatto e se quello realizzato è conforme allo stesso immobile censito nel PUTT”.
L’interpellanza continua con la richiesta di essere messi a conoscenza di altre informazioni: “quali provvedimenti  concessori sono stati rilasciati al titolare dell’area…” e  “quale decisione intende adottare questa amministrazione nella ipotesi venissero confermate definitivamente i capi di accusa formulati dalla Procura della Repubblica”.

Insomma, una interpellanza alquanto imbarazzante per l’amministrazione Romagno, perché tra i destinatari dei provvedimenti giudiziari relativi a quel sequestro c’è anche un assessore, si tratta di Stephi Simone, coinvolto nella vicenda in qualità di titolare dell’impresa edile che ha costruito la villa. Tra le righe dell’ultima parte dell’interpellanza l’opposizione, in sostanza, chiede al sindaco -più che all’amministrazione-  una cosa politicamente rilevante: come si comporterà nel caso il costruttore Simone, assessore comunale dell’UDC, sia rinviato a giudizio.

Sul piano giudiziario, per quanto a noi risulti, questa vicenda è ferma al 4 giugno scorso quando il Tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso con il quale la proprietaria della villa chiedeva l’annullamento del sequestro.

Scarica qui l'interpellanza

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