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ALTARINI, LE ORIGINI E IL CONCORSO

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di Rosalba Lasorella


La tradizione non va in vacanza, neanche a Ferragosto. Anzi, resiste alle contaminazioni della civiltà metropolitana e, proprio nei giorni centrali del mese di Agosto, richiama a sé cittadini e turisti in occasione della caratteristica veglia agli “Altarini”. A partire da questa sera e fino alla mezzanotte del 16 agosto, infatti, saranno disseminati tra il borgo antico e gli storici rioni di Rutigliano gli altari spontaneamente allestiti dai fedeli che ancora oggi rispettano questa ottocentesca consuetudine.

Sulla scia di fiaccole, drappi, piante, fiori e lucerne, si potranno attraversare i rioni Fragasso, Stazzuni, Sirroni, Madonna delle Grazie, San Rocco e Sant’Antonio Abate, rinnovando il religioso ricordo delle genti che, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, hanno pensato di omaggiare così la Madonna delle Grazie, la quale nel 1799 avrebbe risparmiato alla città di Rutigliano il famelico saccheggio delle truppe francesi, e San Rocco, le cui taumaturgiche virtù avrebbero salvato i rutiglianesi dal contagio della peste abbattutasi sul circondario nel 1816. Due episodi particolarmente significativi per la storia di un popolo che, come tanti altri, era alla continua ricerca di segni e rassicurazioni divine, in fuga dai malanni e dalla povertà, disperatamente bisognoso di protezione.

La Madonna e San Rocco sono, dunque, uniti in questa lunga preghiera collettiva, di cui si ricorda il caratteristico momento del “cambio del quadro”: se dalla mezzanotte di oggi a quella di domani si contempla l’effige della Vergine, dalle ore 24.00 del 15 alle ore 24.00 del 16 si veglia silenziosamente sull’immagine del pellegrino di Montpellier, da secoli ritenuto capace di scacciar via l’incubo della pestilenza, la stessa “che nel 1816 fu introdotta in Noia, distante da Rutigliano appena due chilometri. Immagini ognuno in quali timori si dovette vivere in quel tempo tra noi! Il solo pensiero che un giorno o l’altro il fiero morbo sarebbesi introdotto nel nostro Comune, inquietava gli animi, come se il male fosse presente” (L. Cardassi, Rutigliano in rapporto agli avvenimenti più notevoli della Provincia e del Regno, Officine Grafiche De Robertis, Putignano 1967).  Allora, grazie ad una serie di favorevoli circostanze, il pericolo rientrò e i cittadini rutiglianesi poterono nuovamente proclamarsi vincitori; nuovamente perché già qualche anno prima, sul finire del secolo storicamente ricordato per le violente rivoluzioni europee, avevano con l’astuzia allontanato i francesi insediatisi presso i più nobili palazzi. La precipitosa fuga delle truppe nemiche fu dai devoti attribuita all’intercessione della Madonna delle Grazie, la cui chiesetta – si favoleggia – nasconderebbe un tesoro dal valore inestimabile (sepolto lì proprio dai francesi) e della quale rimane attivo il culto.

Nel tentativo di assicurare alla tradizione degli “Altarini di Ferragosto” una dignitosa sopravvivenza, il Comune di Rutigliano ha anche quest’anno bandito un concorso per riconoscere e premiare gli allestimenti più belli, distribuendo ai sedici iscritti un contributo di 30 euro da spendere in addobbi floreali. A presiedere la giuria il giornalista ed esperto di tradizioni popolari Gianni Capotorto, affiancato  –dalle ore 20 di Giovedì 16 Agosto– da Vincenzo Damato, Donatella Lamparelli, Natalia Magno e Giuseppe Dalba. Come spiega il presidente, gli altarini in concorso saranno valutati sulla base dell’allestimento e del coinvolgimento popolare, dell’originalità e della capacità di coniugare armoniosamente arte e devozione. La cerimonia di premiazione si svolgerà il prossimo 25 agosto in Piazza Colamussi, nel cuore del borgo antico, lì dove la tradizione è nata, lì dove ogni anno, a dispetto dei falò sulla spiaggia, puntualmente si rinnova.

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