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SCARICO, LA REGIONE SCIPPA ALLA PROVINCIA L’AUTORIZZAZIONE

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di Gianni Nicastro


Due articoli inseriti nella legge regionale di “Assestamento e prima variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012” hanno sconvolto le competenza sullo scarico dei reflui dei depuratori e sulla Valutazione di impatto ambientale. Chi conosce la storia che ha visto contrapporre i cittadini del territorio della lama San Giorgio alla scelta della regione di ridurre quel solco geologico naturale a banale canale di scolo della fogna depurata capisce subito che quei due articoli (il 22 e il 23), messi nella legge regionale n. 18 del 3 luglio 2012, servono a spezzare le gambe alla Provincia di Bari.

L’ufficio ambiente della provincia a giugno del 2011 nega l’autorizzazione provvisoria allo scarico dei depuratori nella lama adducendo motivazioni serie: mancanza di VIA, assenza di continuità idraulica, problematiche igienico-sanitarie. Il 19 giugno scorso, sempre l’ufficio ambiente provinciale, ferma il progetto con cui il Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia” vuole costruire un canale scavato lungo tutto l’alveo della lama e ricoperto con “mantellate di calcestruzzo”. A questa pretesa di autonomia decisionale della provincia, non la giunta, ma il consiglio regionale risponde con quei due articoli.

Ecco cosa dice il 22: “… L’autorizzazione allo scarico nei detti corpi idrici degli impianti di depurazione a servizio degli agglomerati di cui al Piano di tutela delle acque è rilasciata dalla Regione”. L’art. 23 prefigura scenari ancora più inquietanti. “Al fine -dice al comma 1- di accelerare la spesa sono attribuiti alla Regione i procedimenti di Valutazione di impatto ambientale, Valutazione di incidenza e autorizzazione integrata ambientale inerenti progetti finanziati con fondi strutturali”. Così al comma 2: “I procedimenti avviati alla data di entrata in vigore della presente legge sono conclusi dalla Regione e sono abrogate tutte le disposizioni incompatibili o in contrasto con le disposizioni del presente articolo”.

Con questa legge il consiglio regionale è entrato a gamba tesa e scarpe chiodate sulle tante vertenze ambientali promosse dai cittadini a tutela del loro territorio perché ha deciso che è la regione, non più la provincia, a rilasciare l’autorizzazione allo scarico; è la regione, non più la provincia, a doversi esprimere sulla VIA al progetto del Consorzio di Bonifica. La provincia nega l’autorizzazione allo scarico? Non è difficile prevedere che la regione la concederà; la provincia impone la procedura VIA al progetto che cementifica la lama? Anche qui, non ci vuole la sfera di cristallo per prevedere che la regione licenzierà quel progetto con qualche prescrizione che sarà puntualmente inevasa, come è successo in passato sempre in materia di depuratori.

Gli effetti di quei due articoli inseriti in quella legge non si sono fatti attendere. Il 14 giugno scorso il comune di Sammichele, unico a scaricare da circa due anni le schiumose acque del suo depuratore in lama, ha chiesto alla provincia di Bari l’autorizzazione definitiva allo scarico, essendo scaduta il 31 dicembre del 2011 la provvisoria concessa dal commissario Nichi Vendola il 5 agosto di quello stesso anno. Ecco la risposta del dirigente dell’ufficio ambiente della Provincia di Bari, ing. Francesco Luisi, data il 27 luglio scorso: “Con riferimento alla nota in oggetto si significa che con l’entrata in vigore della Lr n. 18 del 3 luglio 2012, articoli 22 e 23, le funzioni  amministrative relative all’autorizzazione allo scarico degli impianti al servizio degli agglomerati di cui al Piano di Tutela delle Acque e quelle relative alle procedure VIA, VINCA e AIA inerenti i progetti finanziati con fondi strutturali sono state trasferite alla Regione Puglia. Distinti saluti”.

Neutralizzata la provincia ora la fogna nella lama, grossolanamente depurata quando va bene, o non depurata affatto, non la ferma più nessuno. A meno che, a fermarla, non ci pensino i cittadini che della lama San Giorgio hanno da difendere un patrimonio naturalistico, archeologico, culturale e storico-etnografico di grande valore.

Nelle foto i reflui del depuratore di Sammichele nella lama San Giorgio


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