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FESTA DEL GELATO, PARLA IL PRESIDENTE NUNZIO CARULLI

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a cura di Gianni Nicastro

Mobilitati più punti del paese, due concerti in contemporanea in due luoghi diversi per due giorni, mostre di auto d’epoca, stand di vario genere e, la cosa più importante, un sacco di gente venuta anche da fuori, curiosa di partecipare alla prima Festa del gelato a Rutigliano. Nessuno ci avrebbe scommesso un euro e invece, è stato un discreto successo al di là di alcune cose che potevano funzionare meglio. Ma l’evento era alla sua prima edizione, una sorta di numero zero, un rodaggio di quello che il prossimo anno la Protezione civile “Ali Verdi” riproporrà con una migliore organizzazione. Perché di questo si tratta, di un evento che ha tutta l’aria, nelle intenzioni degli organizzatori, di diventare un appuntamento importante da proporre ogni anno con le edizioni numericamente progressive. Ce lo ha detto a chiare lettere il presidente di Ali Verdi Nunzio Carulli da noi intervistato ieri mattina. Ma prima di passare all’intervista due cose sulla premiazione dei vari concorsi. Ce ne sono stati di quattro tipi. “Gelato dolce gelato” vinto dal bar Chantal con un gelato dal gusto chantal, appunto; “Gusto e composizione artistica” vinto dalla pasticceria Silvia; “Degustazione gelato” vinto dal bar L’arte del gelo con un gelato al gusto di cioccolato. Il quarto concorso “qualità del gelato” è stato vinto dal bar Aurora con un gelato al limone.

Presidente, come vi è venuta in mente la festa del gelato.
«Dentro l’associazione c’è un gelataio con trent’ani di mestiere…».

Possiamo fare il nome?
«Pasquale Colella, ha lavorato alla pasticceria Verna un sacco di anni. Questa iniziativa è nata da lui, fare la festa del gelato a Rutigliano, anche perché qui c’è un buon gelato, al pari di tanti altri comuni».

La festa non si può dire che non sia riuscita, anzi ha avuto una grande risposta di pubblico, molto partecipata. La critica che più vi muovono è quella che il gelato, protagonista della manifestazione, in realtà si è visto poco, pochi stand dedicati. Insomma, sembrava più una fiera che una festa del gelato. Perché avete dato questo taglio?
«Allora, inizio col dire che è stata la prima volta per noi organizzare una sagra, quindi è chiaro che ci sono state alcune cose che non sono andate bene. Organizzare, però, una festa di questo tipo comporta difficoltà enormi perché, purtroppo, portare in piazza dei gazebo con delle vetrine di gelato che hanno un costo elevatissimo non è facile. Di gelatai, infatti, ne potevamo trovare tantissimi. Il problema era reperire le vetrine. Quest’anno in piazza ce n’erano tre di gazebo allestiti con il gelato: la pasticceria “Silvia”, la Creperia -che ha fatto la crepe al gelato- e il caffè “Roberti” di Mola di Bari. Mi auguro che nelle prossime edizioni ci siano più gelatai. Avremo più tempo per organizzare questa manifestazione e, infatti, già da oggi ci stiamo muovendo nel reperire le vetrine, cose non facili da reperire, perché hanno un costo elevato e perché è difficile averle in comodato d’uso».

Quando parli di vetrine ti riferisci al bancone frigorifero.
«Sì, di conservazione del gelato. Questa è stata la difficoltà, altrimenti di gelatai ne avremmo trovati tanti».

Gli artigiani si trovano, ma voi dovete mettergli a disposizione il bancone porta gelati.
«Sì, dobbiamo procurare l’attrezzatura perché l’artigiano non porta con sé la vetrina».

Quindi vi state già muovendo per organizzare la festa del gelato dell’anno prossimo.
«Seconda edizione con un cantante più di livello, sempre due giornate e sempre con la chiusura di corso Mazzini».

Apprezzatissima la chiusura al traffico di corso Mazzini. Insomma, l’ambizione è quella di fare la concorrenza alla Sagra dell’Uva, alla Festa del Grano dei bei tempi, alla Sagra del Cavatello. Volete portare questa vostra manifestazione ad essere un appuntamento importante per Rutigliano?
«Sì, vogliamo diventare un appuntamento estivo, senza voler né superare, né raggiungere altre sagre. Noi faremo del nostro meglio perché diventi un appuntamento estivo per rutiglianesi e no, ribadendo sempre il concetto che questa manifestazione viene organizzata a scopo benefico perché per noi, come protezione civile, reperire fondi non è facile. Questa manifestazione, quindi, serve perché si possano comprare attrezzature paramediche che a noi servono così come servono all’intera cittadinanza. Chiedo scusa se, in queste due giornate, c’è stato qualche problema; ripeto, siamo inesperti nell’organizzazione di queste sagre e poi, come ho detto prima, c’era una difficoltà enorme nel reperire il necessario per la realizzazione della sagra del gelato, che necessita, a differenza di altre, di attrezzature particolari e costose».

Nessun intento concorrenziale, dunque, con altre manifestazioni.
«No, no, assolutamente».

Mi è parso di capire che la finalità della festa è quella di reperire fondi da mettere a disposizione della vostra attività di volontariato.
«Sì, è per aiutare la cittadinanza, per l’acquisto delle attrezzature».

Quanto avete ricavato, vi è avanzato qualcosa dall’organizzazione della festa?
«Direi di no, perché è stato il primo anno, purtroppo. Perché abbiamo acquistato tutto, abbiamo sopportato spese che non avevamo preventivato, alcuni gazebo sono stati venduti a costi bassi, praticamente non c’è stato nessun guadagno dai gazebo. Diciamo che come primo anno ci sono state poche entrate per l’associazione».

Non ci avete rimesso, spero.
«No, quello no, però non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefisso, che era l’acquisto del defibrillatore».

Quali sono stati gli enti che hanno contribuito, in qualche modo.
«Il comune con l’assessorato alla Cultura e al Turismo grazie alla collaborazione del dott. Gianvito Defilippis; l’amministrazione provinciale, grazie al dott. Nuccio Altieri che ha sponsorizzato il concerto della domenica e ha promesso che ci darà una mano anche l’anno prossimo, e l’amministrazione regionale».

Il comune di Rutigliano cosa vi ha messo a disposizione.
«I gazebo, il palco e i manifesti. Devo, comunque, ringraziare il comune che ha scommesso su di noi per questa manifestazione che in pochi credevano riuscisse così bene. Eppure nei due giorni abbiamo avuto manifestazioni concorrenti in contemporanea: c’era il Trofeo Tim a Bari, la Festa Patronale a Noicattaro, il concerto di Francesco Renga a Bari. Avevamo, insomma, una forte concorrenza».

Nonostante tutto è andata bene. Siete soddisfatti?
«Sì, chiediamo scusa se ci sono state alcune defaillance, alcune mancanze. Ma l’anno prossimo andrà miglio».

Il gelato sarà più visibile, diciamo.
«Sarà più visibile certo. Se quest’anno ce n’erano tre di gelaterie, l’anno prossimo saranno il doppio».

Al di là degli stand specifici nella festa, le gelateria di Rutigliano hanno lavorato in questi due giorni?
«Tutte hanno lavorato, si sono venute a complimentare con noi. Anche le gelaterie all’inizio non ci credevano in questa manifestazione, adesso si sono un po’ tutte ricredute e mi auguro che l’anno prossimo ci diano anche loro una mano per organizzare al meglio questa festa. Perché, comunque, la festa del gelato non deve essere la festa del gelato in Piazza XX Settembre, ma deve essere una festa del gelato anche all’interno del paese, delle gelaterie».

Volete stimolare una sorta di indotto.
«L’indotto, il gelato a Rutigliano. E’ questa la nostra finalità».

Però la gelateria storica di Rutigliano non ha potuto partecipare perché era in ferie. E' stato un caso?
«Non lo so, bisogna chiedere direttamente alla gelateria storica. Io mi auguro che l’anno prossimo partecipi, perché la pasticceria Verna deve collaborare nell’organizzazione di questa manifestazione, che è per Rutigliano».

Beh, coinvolgere quanti più artigiani possibili dipende anche da voi, dalla vostra capacità di organizzare l’evento.
«Ripeto, quest’anno ci hanno creduto in pochi. Al di là delle critiche, mi auguro vada meglio l’anno prossimo. E’ bene che si sappia che l’anno prossimo organizzeremo la seconda festa, ci stiamo già muovendo in questo senso e sarà migliore. Ci saranno più gelatai, promesso».



Le cinque foto della premiazione sono di Nunzio Pedone


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