IMMONDIZIA AI PIEDI DELLA CHIESA MADRE, PARLA IL SINDACO
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- Pubblicato Giovedì, 19 Luglio 2012 11:37
- Scritto da Gianni Nicastro
a cura di Gianni Nicastro
C’è una forte contraddizione tra una Rutigliano premiata, “menzionata speciale”, riconosciuta come modello virtuoso, esempio da imitare, e una Rutigliano incivile, sporcacciona, senza rispetto finanche dei luoghi di culto. Nei giorni scorsi sulle scale dell’ingresso su via Roma della Chiesa Madre, e anche immediatamente di fronte, c’era immondizia abbandonata. Uno degli scorci più belli del centro storico preso d’assalto dagli untori della nuova peste.
C'è da dire che qualche giorno fa la Polizia Provinciale in borghese ha beccato un signore mentre abbandonava una busta di immondizia nel centro storico. Quel signore sporcaccione subirà tutte le conseguenze del caso, ma il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti non demorde, insiste, si fa sempre più insopportabile. Su questo e su altre cose relative alla gestione del servizio di raccolta differenziata abbiamo intervistato il sindaco Roberto Romagno che, oltre a quella all’edilizia privata e alla cultura, ha tenuto per se anche la delega all’ambiente. Una intervista fatta qualche giorno prima che andasse a Roma in occasione della premiazione dei comuni più ricicloni d'Italia. «Non riesco a comprendere, tanto meno a giustificare, questi comportamenti di inciviltà che ancora si perpetuano ai danni del nostro territorio» ha subito esordito il sindaco.
E’ un fenomeno, sindaco, che proprio non accenna a diminuire nonostante la presenza sul territorio della Polizia Provinciale. Forse non basta una ronda ogni tanto degli agenti della provincia. Cosa sta facendo in più il comune per risolvere questo problema.
«C’è stata in effetti questa iniziativa della Polizia Provinciale, che ha assicurato la sua presenza in diverse fasce di orario e lo ha fatto per un periodo limitato. Noi speravamo che già la presenza della Polizia Provinciale potesse costituire un deterrente, in ogni caso abbiamo organizzato anche delle operazioni di indagine insieme a loro e con il comando di Polizia Municipale perché è chiaro che il fenomeno è così complesso che va approfondito e vanno scovati quei cittadini che continuano a comportarsi male. E’ un atteggiamento che, purtroppo, diventa difficile da individuare in virtù dell’estensione del territorio che non si riesce, in un dato momento, a controllare per intero. Per cui, al di là di queste operazioni di indagini, che spero possano portare dei risultati, l’altra vera novità, l’altra cosa su cui stiamo lavorando seriamente, è la possibilità di ampliare il servizio di videosorveglianza. Riteniamo che questo sistema possa realmente darci una mano nel controllare h24 determinati siti, perché, nonostante tutta la capacità organizzativa e la buona volontà, è difficile con le sole risorse umane assicurare un presidio continuo».
Al giornale arrivano segnalazioni rispetto a un problema che, in parte, potrebbe essere all’origine di questo fenomeno. Ci segnalano che ci sono utenze iscritte a ruolo Tarsu, quindi dotate di kit della differenziata, che non hanno mai esposto i vari contenitori o che li espongono molto di rado. Ora, il comune non può incaricare gli operatori dell’azienda, non ad intervenire, ma quantomeno a segnalare i civici che non espongono? Il comune credo abbia tutta la legittimità, dato il fenomeno dell’abbandono dell’immondizia, di sapere come un utente che non partecipa alla raccolta differenziata smaltisca i propri rifiuti, perchè è impossibile che una famiglia non ne produca.
«Quando ti dicevo che ci sono operazioni ed indagini in corso, mi riferivo anche a questo. E’ chiaro che, insomma, parliamo di operazioni abbastanza delicate, anche perché si va a toccare la sensibilità e la privacy, per certi versi, dei cittadini. Però ci stiamo organizzando, abbiamo alcune segnalazioni su casi che stiamo monitorando per cercare di capire come mai questo accade e dove, fini ad oggi, questi soggetti hanno smaltito i propri rifiuti. Poi stiamo cercando di condurre una indagine con il supporto anche di documentazione e segnalazioni che ci consentono di fare poi le operazioni consequenziali».
Il comune, quindi, sta già facendo controlli sulle utenze che non espongono i contenitori?
«Su alcune utenze stiamo monitorando con il supporto della ditta che gestisce il servizio, alla quale abbiamo chiesto di verificare alcuni di questi casi e di segnalarli magari anche attraverso una relazione, qualcosa di scritto che ci consenta poi di procedere».
Ci segnalano anche il fatto che, per esempio, nell’intera zona Fragasso ci sarebbero solo due campane stradali per la raccolta del vetro, posizionate agli estremi del quartiere. Questo procura grandi disagi soprattutto agli anziani che sono costretti a fare molta strada carichi di vetro per poterlo depositare. Come si risolve questo problema sindaco.
«Questo è un problema difficile da risolvere in virtù della particolarità del rione in questione. Parliamo di un rione molto vecchio, fatto di piccole strade, strette, risulta difficile posizionare campane di quel tipo al suo interno. Verificheremo se sono individuabili ulteriori postazioni, però pensare di poter mettere una campana proprio all’interno, al centro, è difficile, considerando come è strutturalmente fatto questo rione».
Si potrebbe pensare a bidoni meno ingombranti, un po’ più piccoli delle campane attuali.
«Sono valutazioni che faremo. E’ chiaro che sappiamo benissimo che quello che è stato attuato a Rutigliano è qualcosa che ha stravolto le abitudini dei rutiglianesi, di tutti quanti noi, nessuno escluso. Per cui, si è trattato di una novità, e le novità vanno affrontate con serenità, senza farsi prendere dalla voglia di risolvere tutto e subito. I problemi vanno affrontati con serenità e con serenità stiamo provando ad affrontarli noi, comprendendo le necessità, le situazioni di difficoltà che magari i cittadini avvertono, cercando di dare qul minimo di risposte che meritano».
Visto che ci siamo, sindaco, le affrontiamo tutte le questioni. Ci sono i proprietari di seconde case, soprattutto nella periferia, che ci segnalano che nonostante paghino la Tarsu, con un 30% di sconto, credo, non sono serviti dalla raccolta differenziata e si ritrovano, quando utilizzano quelle case, a doversi spostare con tutti i rifiuti. State pensando -in qualche modo- di intervenire anche su questo problema?
«Ci siamo posti anche questo problema. Tu mi parli di seconde case, io so che questo fenomeno è più accentuato non relativamente alle seconde case ma ad alcune strutture che risultano come deposito e pagano una tariffa ridotta per l’esiguità dei rifiuti che un deposito produce, per cui si è disposto che ad ogni cittadino fosse consegnata la pattumella come utente perché codificato una sola volta al di là poi di quelle che sono le strutture tenute a disposizione. Il problema è venuto fuori, cercheremo di capire anche qui come fare, se dare ulteriori pattumelle e, in questo caso poi bisognerebbe istituire un ulteriore registro che censisca questi casi. Però lì poi non si capirebbe il perché della riduzione del 30 % della tassa, perché a quel punto beneficerebbero di un servizio completo. Per cui, queste questioni vanno riviste, approfondite, vanno studiate cercando di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze dei cittadini, del gestore e dell’ente».
E’ chiaro che nel momento in cui il servizio di raccolta rifiuti dovesse essere completo, quelle utenze pagherebbero la tassa al 100 %. Un’ultima cosa, sindaco. Rispetto alla perimetrazione del servizio, l’avete effettivamente allargata? Le utenze che prima erano fuori, adesso sono servite dalla raccolta dei rifiuti?
«Allora, avevamo quel problema, un problema più o meno simile a quello evidenziato prima dei depositi e della riduzione al 30 %. Il problema lo abbiamo risolto nel senso che tutti i cittadini che avevano questa difficoltà sono stati contattati. Molti di essi, io avrei voluto a tutti, ma mi riferiscono che con qualcuno ci sono state difficoltà proprio di consegna, di interfacciamento tra il gestore e il cittadino. Però tutte le zone ormai sono servite, quindi quel problema che ha caratterizzato la gestione dei rifiuti per i primi cinque, sei mesi, oggi è risolto nel senso che tutte le zone abitate del paese sono raggiunte indipendentemente dal fatto che si trovino nel centro, in periferia o magari anche fuori dal centro abitato».