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SALVIAMO SANT’APOLLINARE!

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SALVIAMO SANT’APOLLINARE!
Il rudere dell’antica chiesa di contrada Purgatorio (VII-VIII secolo) tra i beni indicati dal Fai nel censimento nazionale “I LUOGHI DEL CUORE”

RUTIGLIANO. C’è anche la chiesa medievale di Sant’Apollinare (VII-VIII secolo) di Rutigliano tra “I Luoghi del Cuore”, l’annuale “censimento dei luoghi italiani da non dimenticare” promosso dal Fai, il Fondo Ambiente Italiano. Dar voce alle segnalazioni dei beni più amati in Italia per assicurarne un futuro è lo scopo di questa iniziativa nazionale: si chiede in sostanza ai cittadini italiani di indicare i luoghi che sentono particolarmente cari e importanti e che vorrebbero fossero ricordati e conservati intatti per le generazioni future.

L’appello è volto alla difesa di tesori piccoli e grandi, più o meno noti. Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere concretamente tutta la popolazione, di qualsiasi età, e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del patrimonio artistico, monumentale e naturalistico italiano. Attraverso il censimento, il Fai sollecita le istituzioni locali e nazionali competenti affinché riconoscano il vivo interesse dei cittadini nei confronti delle bellezze del Paese e mettano a disposizione le forze necessarie per salvaguardarle così da rendere possibile il recupero di uno o più beni votati.

Tra i beni indicati dal Fai quest’anno, c’è, come detto, la chiesa di Sant’Apollinare. L’idea è venuta al giornalista e storico locale Gianni Capotorto. “Vogliamo portare all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale lo stato in cui versa un autentico gioiello architettonico, storico ed archeologico del nostro territorio, colpevolmente dimenticato dalle istituzioni, abbandonato al degrado e destinato alla sparizione”, spiega Capotorto, che ha anche attivato una pagina su Facebook, “SALVIAMO SANT’APOLLINARE!”, da cui si possono attingere informazioni sull’iniziativa.

I resti di Sant’Apollinare sono visibili in contrada Purgatorio, sulla provinciale per Turi; la chiesa poggia sui resti di un’antica villa romana di età imperiale. Purtroppo, dopo gli scavi archeologici e un intervento consolidativo dei primi anni ’80 dello scorso secolo, oggi versa in completo stato di degrado e abbandono e fra pochi anni potrebbe non esistere più, insieme al sepolcreto esterno di età longobarda e ai resti della villa romana, ancora oggi visibili. La chiesa venne edificata tra il VII e l’VIII secolo; secondo gli studiosi è probabile che si tratti del più antico esempio pugliese di chiesa a cupole in asse la cui tipologia si diffuse nella nostra regione nel periodo pre-romanico.

I numerosissimi ritrovamenti archeologici compiuti nei dintorni della chiesa di Sant’Apollinare attestano la presenza di un insediamento continuo in quell’area in un lungo periodo compreso tra il VI secolo a.C. e il X-XI secolo d.C., insediamento di cui il rudere di Sant’Apollinare testimonierebbe soltanto l’ultima fase. In particolare, la necropoli venuta alla luce all’interno e immediatamente all’esterno della chiesa è riferibile come detto, dall’analisi dei corpi e dei corredi funebri rinvenuti, a sepolture di nuclei famigliari longobardi (VII secolo d.C.). La dedicazione della struttura a Sant’Apollinare, primo vescovo di Ravenna, è collegabile alla diffusione del culto del santo anche in Puglia, nel periodo della seconda colonizzazione bizantina.

Le segnalazioni per salvare un prezioso segno della storia di questo territorio vanno fatte su: http://www.iluoghidelcuore.it/embed/code/chiesa-medievale-di-sant-apollinare.


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