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IL CANALONE, PARADIGMA DI UN PAESE SENZA OFFERTA

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di Teresa Leone


L’articolo “Il canalone, parco giochi per bambini” pubblicato il 20 Giugno scorso su Rutiglianoonline parlava di come molti bimbi di Rutigliano trascorrono i pomeriggi d’estate nel famoso canalone, tra giochi, passeggiate e spazzatura.

Molti commenti all’articolo hanno riportato alla luce dei ricordi in stile “Amarcord”, dove le rievocazioni dei pomeriggi di pioggia trascorsi nel letto alluvionale si sono intrecciate alle volte in cui il canale è diventato scorciatoia per raggiungere diverse zone del paese. Lo spaccato di Rutigliano ricordato dalle descrizioni risale però ormai a qualche decennio fa, quando senza dubbio il nostro paese era diverso nei modi, negli usi e nelle esigenze. Oggi però ad essere diversa non è solo Rutigliano, ma l’intera concezione che si ha (o si dovrebbe avere) di un centro urbano.

Il concetto di “città a misura di bambino” ormai circola da anni e prevede che i centri abitati tengano conto delle esigenze dei più piccoli per limitare, per esempio, i danni alla salute e alla crescita che i bambini subiscono a causa dell’inquinamento ambientale: il canalone così come appare oggi, di certo non possiamo dire sia un luogo salubre.

L’UNICEF ha redatto un manifesto alla cui base ha posto una serie di indicazioni minime per rendere un centro urbano più vivibile dai bimbi, dalle famiglie e di conseguenza dall’intera comunità. Tra i diritti più importanti c’è quello di vivere in un ambiente non inquinato e quello di poter accedere a spazi verdi e strade non pericolose (sottolineo che da sempre a Rutigliano lo spazio con la maggiore estensione di aree verdi è il cimitero).

Tralasciando quindi i nostri dolci ricordi di infanzia e le inevitabili emozioni e alla luce di quanto detto: riteniamo che Rutigliano sia a misura di bambino? Crediamo che ci sia un numero sufficiente di luoghi dove poter trascorrere del tempo libero con o senza bambini e che siano attrezzati nel modo giusto? 

Per rispondere a questa domanda proviamo a guardare il nostro paese dall’altezza degli occhi di un bambino, potremmo scoprire che la realtà è molto lontana e diversa dalle cieche convinzioni che ci impone la nostra condizione di adulti. Viviamo in un mondo, in un sistema, in cui i bimbi e noi tutti cittadini possiamo avere servizi di qualità grazie alle ricerche, all’ avanzamento della tecnologia e ad una maggiore consapevolezza del mondo a noi circostante, quindi: perché accontentarsi? Perché dobbiamo credere che quello che ci viene offerto basti o sia sufficiente?

Se proprio non riusciamo a trovare delle carenze nel paese in cui viviamo, proviamo a chiedere ai nostri figli cosa desidererebbero e se le richieste vi sembrano troppo fantasiose non crediate che non abbiano i piedi per terra,  in realtà siete voi ad aver perso la voglia e la speranza di poter cambiare e migliorare.
Le riflessioni appena esposte sono necessarie nell’anno in cui il Comune di Rutigliano ha ricevuto il premio “Ambiente Puglia”; non puntano il dito contro l’Amministrazione comunale ma cercano di spronare tutti ad una maggiore riflessione: i politici che hanno la capacità e il ruolo di poter prendere delle decisioni e noi semplici cittadini, che troppo spesso abbiamo poca cura dei luoghi in comune.

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