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IL GIOVANE MASOTTI PROTAGONISTA DI "PAVIA BAROCCA 2012"

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di Tino Sorino


Il giovane basso/baritono rutiglianese Antonio Masotti, protagonista di “Pavia Barocca 2012”. Una rassegna internazionale di musica antica organizzata da Ghislierimusica, in collaborazione con il Comune, la Provincia, il Centre Culturel de Rencontre d'Ambronay, l'Edisu di Pavia, sostenuta dalla Commissione Europea. Il tutto nell'ambito di “Pavia crocevia d'Europa, itinerari culturali e religiosi", che ha consentito alla città d’arte lombarda, di essere per cinque giorni (dal 6 al 10 giugno), la capitale europea dei cammini culturali  e di fede e di mostrare quanto di più bello possiede.

Filo conduttore della manifestazione “La devozione alla Vergine nella musica sacra italiana del '700”, un tema che ha fortemente impegnato l' “Abchordis”. Un  Ensemble con due sedi (una a Pavia e l’altra a Ambronay, in Francia), creato nel 2011 da musicisti della  "XVIII Académie européenne barocco d'Ambronay". Dieci in tutto (provenienti da Italia, Francia, Svizzera e Australia) di cui quattro cantanti e 6 strumentisti: Marie Jaermann (Soprano),  Maria Chiara Gallo (Mezzosoprano), Luca Cervoni  (Tenore), Antonio Masotti (Basso); Andrea Buccarella (Clavicembalo),  Lathika Vithanage e Katia Viel (Violini ), Giulia Capuzzo (Viola), Nicola Paoli (Violoncello) e Giovanni Battista Graziadio (Fagotto e flauto dolce). Dopo il grande successo ottenuto con l’esecuzione della " Messa in B minore" di Bach, diretta da Sigiswald Kuijken, il gruppo ha così deciso di proseguire insieme questo viaggio musicale.

Il punto di partenza è stata la musica sacra italiana del XVIII secolo, che ha ispirato anche il loro primo progetto: «Virgo Singularis –  devozione della Vergine Maria da Nord a Sud dell’Italia, durante il XVIII secolo». Grazie alle  loro partiture, i compositori del Barocco musicale italiano ci hanno trasmesso il riflesso della devozione Mariana, ritraendo la figura della Vergine in tutta la sua complessità, attraverso pagine di intenso lirismo ed alta tensione emotiva. Il  programma «Virgo Singularis»  si propone di ricreare questo contesto culturale e spirituale compiendo un’attenta selezione di brani dedicati alla Vergine, in alternanza a brani strumentali coevi, provenienti da diverse scuole e realtà italiane.


Nel “Salve Regina” di Alessandro Scarlatti (1660 – 1725), così come nell’ “Ave Regina Coelorum” di Alessandro Stradella (1639 – 1682) e nell “’Ave Maria” di Giovanni Giorgi (? – 1762), ritroviamo gli elementi pregnanti della Musica Sacra Romana: un contrappunto imitativo molto serrato, non privo di elementi arcaici, unito ad una grande sensibilità espressiva. La” Sinfonia in la minore”, sempre di Scarlatti, si abbandona nei movimenti lenti ad un sentimento di sottile e sublime malinconia affidando al flauto un ruolo di primo piano, per ritrovare la severità del contrappunto nei movimenti rapidi. Nella “Sonata a 4 in do minore” di Francesco Geminiani (1687 – 1762), successivamente rielaborata nel celebre” Concerto Grosso Op.2”, si percepisce l’influenza di Arcangelo Corelli, che ne fu il maestro. La “ Fuga o Capriccio con 4 Soggetti” di Francesco Maria Veracini (1690 – 1768), tratta dal “Il trionfo della pratica musicale o sia il maestro dell’arte scientifica”, è l’esempio di una perfetta padronanza delle tecniche contrappuntistiche e canoniche accompagnata ad un raffinato gusto artistico.

Con  “Il Laeta dies” del Conte Pirro Albergati (1663 – 1735) ritroviamo la freschezza e la cantabilità comunicativa, scevra da ogni elemento contrappuntistico. Il “Magnificat” del francescano Giovanni Battista Martini (1706 – 1784), noto per lo più come teorico e didatta, è un lavoro giovanile nel quale traspare la sua predilezione per lo “Stylus Antiquus”, in cui la scrittura vocale è caratterizzata da frequenti episodi imitativi culminanti nel solenne “Amen” finale. Lo “Stabat Mater” di Luca Antonio Predieri (1688 – 1767), violinista e Maestro di Cappella a Bologna fino al 1739, è caratterizzato da “Fughe” di grande severità, in contrapposizione a piccole arie dal carattere più classico.

Antonio Masotti è nato nel 1985 a Rutigliano (BA). Dopo aver studiato presso il Conservatorio di Monopoli con la Maestra Casucci,  studia, attualmente, canto con Manuela Custer e Massimiliano Gagliardo, e sta terminando  parallelamente gli studi universitari in lettere classiche alla “Statale” di Milano. Con i progetti del Conservatorio N. Rota di Monopoli, si è esibito nei teatri di Puglia e Albania nei ruoli di San Brioche nella “Vedova allegra” di Lehar e di  Betto nel “Gianni Schicchi” di Puccini. Nella rassegna “Ritratti” di  Monopoli nel 2007, canta nell’ opera “Maria de Buenos Aires” di Astor Piazzolla. In Puglia, nel 2010, è stato solista nel Magnificat di Bach. E 'molto attivo con il gruppo italiano Ars Cantica Choir, con il quale ha tenuto numerosi concerti a cura di Marco Berrini. Con lo stesso gruppo, ha lavorato come solista, in un repertorio che va dal 16° al 19 ° secolo (Madrigali Vinci Missa Stella di Scarlatti, Mozart Requiem, Piccolo Messa solenne per Rossini, Liszt Via Crucis, Messa in sol Schubert e Kronungmesse di Mozart).

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