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VILLA VIA MOLA RISEQUESTRATA, DUE BLITZ DEI CARABINIERI

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di Gianni Nicastro


E’ stata sequestrata l’11 maggio scorso, ma nonostante il sequestro hanno continuato a fare lavori di movimento terra e di rivestimento con marmo del muro di cinta in calcestruzzo. Stiamo parlando della villa che si trova su via Mola, angolo via Mediterraneo, costruita -secondo la magistratura-  attraverso una lottizzazione abusiva. Un sequestro allora operato della Polizia Urbana su disposizione del GIP Marco Guida del Tribunale di Bari.

Quei lavori non sono passati inosservati. Sabato scorso i carabinieri di Rutigliano, in un normale pattugliamento del territorio, hanno sorpreso sul posto due operai di una ditta di Noicattaro e lo stesso proprietario affaccendati a lavorare sul muro di cinta. Alla domanda, posta dai militari, su cosa stessero facendo, la risposta è stata che stavano effettuando lavori per una questione di sicurezza non meglio definita. A quel punto i carabinieri, conoscendo il precedente provvedimento del giudice, hanno sequestrato gli attrezzi da lavoro degli operai trovati sul posto e le lastre di marmo che stavano posando in opera sul muro, materiale ora depositato presso l’officina Tansella. Il comandante Procopio ha verbalizzato tutto e informato la Procura della Repubblica di Bari che ha disposto la conferma del sequestro probatorio. I due operai sono stati denunciati e potrebbero patire, anche loro, conseguenze di tipo penale.

Ieri su input del Giudice per le indagini preliminari la polizia municipale ha risequetrato la villa ponendo, questa volata,  i sigilli sul cancello, anteriore e laterale. L’11 maggio scorso i sigilli sono stati apposti solo sulla porta dell’immobile e all’ingresso posteriore dell’interrato, dando l’impressione che solo l’immobile in quanto tale fosse stato messo sotto sequestro e non tutto il terreno circostante di sua pertinenza. Non si capisce bene se si sia trattato di un errore di interpretazione del decreto del GIP da parte di chi ha materialmente eseguito il sequestro o di una svista vera e propria. In un modo o nell’altro, ora sotto sequestro è l’intera area di cantiere e tutto quello che contiene.  A nessuno sarà consentito, senza precisa autorizzazione del giudice, oltrepassare quei sigilli.

Su questa vicenda, che vede coinvolti, sul piano giudiziario, la proprietaria, il tecnico progettista e direttore dei lavori, il costruttore e l’ingegnere comunale, c’è da segnalare un altro fatto. La proprietaria ha impugnato il sequestro dell’11 maggio presso il Tribunale del Riesame chiedendone l’annullamento. Il 4 giugno scorso il tribunale ha rigettato questo ricorso confermando il sequestro.

Stamattina c’è stato altro movimento presso quella villa, ormai sotto la lente di ingrandimento della magistratura e delle forze dell’ordine. Una squadra di operai della Telecom ha allestito un piccolo cantiere con scavi proprio sotto al muro di cinta dell’immobile sequestrato. Verso l’una sono intervenuti ancora i carabinieri e, questa volta , anche il dirigente della manutenzione dell’ufficio tecnico comunale Carlo Ottomano. Da accertamenti effettuati presso l’ufficio tecnico il cantiere è risultato autorizzato. Si è trattato di un ampliamento della rete telefonica Telecom che proprio sotto quel muro di cinta installerà una cabina alla quale si connetteranno una decina di utenze, una delle quali, probabilmente, sarà la proprietaria della villa.






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