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IN BICI VERSO LA RISERVA NATURALE DI TORRE GUACETO

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24 giugno 2012
Torre Guaceto
Treno + Bici a cura di RUOTALIBERA Bari

ORARI
• Raduno ore 9.20 Stazione Centrale, Piazza Moro, Bari
• Partenza da Bari ore 9.37 con arrivo ad Ostuni ore 10.32
• Rientro da Carovigno ore 16.01, con arrivo a Bari ore 17.07

ISCRIZIONI
Si effettuano il 19 giugno presso la sede di Via De Nittis, n. 42 (20.30-22.00). Il costo dell’escursione per assicurazione e biglietti, è di Euro 15.00 per i soci e di Euro 20.00 per i non soci alla prima escursione. Capogita: Ant. Rotolo (347-4946958) Fr. Cavicchia (348-9261553).

NOTE TECNICHE

• Lunghezza del percorso in bicicletta: 40KM circa        Difficoltà: bassa
• E’ obbligatorio partecipare con biciclette in buona condizione, dotate di cambio e freni efficienti. Controllate la vostra bici in anticipo, munitevi di almeno una camera d’aria di riserva e del necessario per le riparazioni d’urgenza.
• Ognuno per sé e tutti per il capogita.
• E’ consigliabile munirsi di crema solare e di un cambio di riserva.
• Ricordate che il buon senso impone l’uso del casco e che il viaggiare in bici non ci esime dal rispetto del codice della strada. Inoltre va rispettato il regolamento di gita.
• L’associazione non si assume alcuna responsabilità per incidenti e danni a persone o cose che dovessero verificarsi nel corso della giornata. L’iscrizione costituisce autodenuncia di buone condizioni fisiche e mentali.
• L’itinerario è a cura del capogita e dell’associazione RUOTALIBERA Bari, in collaborazione con l’Ufficio Trasporto Regionale di Bari.

ITINERARIO
Dopo aver preso il caffè a Bari prima della partenza, saliremo sul treno che ci porterà fino alla stazione di Ostuni. Da qui, tranne alcuni tratti sulla complanare, percorreremo stradine secondarie e piste ciclabili per arrivare fino alla Riserva naturale di Torre Guaceto. Tre sono gli ambienti naturali più importanti della Riserva: il litorale, la macchia mediterranea e la zona umida. Sono tante le specie che frequentano il litorale nei mesi dell’anno, per ricercare il cibo o per riposare durante la migrazione. Tra tutti la più caratteristica è la beccaccia di mare, dal lungo e colorato becco. Lungo tutta la linea di costa della Riserva, gli arenili di sabbia si alternano a brevi tratti di scogliera; tra le vaschette riempite d'acqua salata e frequentate dai granchi, il finocchio marino, la salicornia ed il limonio pugliese fronteggiano il mare. Dietro la duna numerose specie di arbusti sempreverdi crescono a stretto contatto l'uno con l'altro e si addensano a costituire le comunità di macchia mediterranea. Le specie sono adattate a contrastare il caldo e la siccità dell'estate: il lentisco, l'alaterno, l'asparago pungente, il timo arbustivo, il rosmarino, il mirto. Tra gli animali che frequentano l'ambiente della macchia si menziona il tasso, un mammifero assai raro e schivo, la luscengola (piccolo rettile che assomiglia ad un serpente ma presenta delle piccole zampe) ed il ramarro. Dietro la duna, dove la falda acquifera affiora, la cannuccia domina incontrastata. Insieme ad essa poche altre specie, come la campanella, che utilizza i fusti della cannuccia come tutori su cui arrampicarsi per esporre al cielo i suoi grandi fiori bianchi. Gli animali più frequenti ed appariscenti sono gli uccelli. Alcuni trascorrono tutta la vita in questo habitat, come il tarabuso, altri, come gli storni e le rondini, lo utilizzano solo di notte per riposare. Altri uccelli palustri, come la folaga ed il tuffetto, costruiscono grandi nidi galleggianti ancorati alle piante. Là dove la salinità dell’acqua è meno elevata vivono anche anfibi e rettili tra cui la testuggine d’acqua. Dopo la visita alla Torre ci fermeremo a fare un bagno ristoratore (portate il costume!) e a consumare il nostro pranzo al sacco per poi ripartire alla volta della stazione di Carovigno, dove troveremo il treno che ci riporterà a casa. ATTENZIONE: il percorso è in parte sterrato pur essendo principalmente battuto e in buone condizioni. Si consiglia di portare attrezzi e camera d’aria di ricambio in caso di forature.

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