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ASSEMBLEA COMITATI, LA PROVINCIA IN DIFESA DELLA LAMA

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di Rosalba Lasorella


Mentre si contano i danni dello spaventoso incendio che ha divorato una vasta area di Vallone Guidotti, si continua a riflettere sulla decisione della Regione Puglia di utilizzare la lama -non solo in territorio di Rutigliano- come recapito finale dei reflui depurati.
Alla luce della decisione del Presidente Vendola di “scaricare” sulla Provincia di Bari il rinnovo dell’autorizzazione per il depuratore di Sammichele (e dell’intervista rilasciata a tal riguardo dalla Dirigente del Servizio Tutela delle Acque Maria Antonia Iannarelli), i comitati contrari allo sversamento sono tornati a riunirsi lo scorso 8 giugno per discutere della situazione e valutare le azioni da intraprendere.

Ad aprire i lavori dell’assemblea è stato il portavoce del comitato cittadino “Salviamo Lama San Giorgio” di Rutigliano Gianni Nicastro, il quale ha posto il problema di definire come si inquadra, sul piano tecnico giuridico, la situazione del depuratore di Sammichele oggi. «L’autorizzazione provvisoria allo scarico -ha detto- è scaduta da mesi, il commissario risponde picche all’AQP ponendo il diniego definitivo all’ultima richiesta di autorizzazione, la provincia non autorizza».  «E’ interessante capire -ha aggiunto- se quel depuratore oggi sta scaricando abusivamente nella lama e, nel caso, agire di conseguenza».

Il Vice Presidente della Provincia di Bari Nuccio Altieri, intervenuto all'incontro in sala consiliare, ha colto l’occasione per sottolineare come, a fronte di problemi sempre «rapidi ed urgenti», le soluzioni siano, invece, «lente e dilazionate nel tempo». Ed infatti, a distanza di un anno, sembra che le istituzioni siano al punto di partenza e i cittadini appaiono sempre più stanchi e sfiduciati nei confronti di una politica che raramente tutela gli interessi comuni.

Coerentemente con la posizione espressa sin dall’inizio della vicenda, Nuccio Altieri ha ribadito la contrarietà dell’ente provinciale rispetto all’atteggiamento evidentemente contraddittorio della Regione, la quale contempla addirittura la possibilità di un progetto in cui convivano l’istituzione del parco naturale e lo scorrimento dei reflui (depurati?) attraverso un condotto cementificato.
«E’ importante che si torni a parlare della questione in termini politici, senza cercare cavilli giuridici o appassionarsi alla giurisprudenza: cosa fare delle lame è un problema politico»: sulla base di questa convinzione, la Provincia ha fatto propria l’idea che dalla lama si possa ripartire per promuovere lo sviluppo turistico del territorio e, attraverso il suo comitato tecnico, ha rifiutato il progetto di rifunzionalizzazione sul quale era stata chiamata ad esprimersi.

«La farsa continua» ha esordito, prendendo la parola, il Sindaco di Rutigliano Roberto Romagno, impegnato in una lotta che non ha risparmiato colpi bassi né scorrettezze istituzionali. Il primo cittadino ha messo in evidenza come alla fase di iniziale accordo tra i sette Comuni coinvolti siano seguiti ripensamenti e dichiarazioni non sempre ufficiali, con la conseguenza di complicazioni che hanno minato la collaborazione necessaria per contrastare l’organo centrale. Come il Vice Presidente Altieri, anche il Sindaco Romagno ha, dunque, concluso con l’augurio di vedere riconvocati i principali protagonisti della vicenda al fine di non sprecare altro tempo e risolvere politicamente quella che fino a tredici mesi fa era considerata una vera e propria emergenza.

Intanto, la Provincia dovrà decidere se il depuratore di Sammichele potrà continuare o meno a sversare in lama; di fatto la situazione è ai limiti della legalità dal 1 gennaio 2012 ed è a questo spiraglio che i comitati cittadini, adesso riuniti in un coordinamento intercomunale, potrebbero aggrapparsi per motivare la propria battaglia e salvaguardare un bene già abbondantemente sottoposto alle scempiaggini umane.

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