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LABORATORIO TEATRALE ITC, "SE LA CAVI CHI PUÒ"

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di Tino Sorino


Con “…Se la cavi chi può…”, lo spettacolo teatrale tratto dal best seller “Io speriamo che me la cavo” di Marcello D’Orta, giovedì 7 giugno, alle  20.00, si concluderà  presso l'auditorium dell’I.T.C. “Montale” il laboratorio teatrale  2011/2012. Quest’anno al suo quindicesimo anno di attività teatrale, promosso dallo stesso Istituto.La sua particolare peculiarità è quella di accogliere non solo gli alunni frequentanti ma anche i ragazzi già diplomati, nonché gli allievi di altre scuole.

Referente del  progetto la prof.ssa Donatella Pirulli, drammaturgia e regia dello spettacolo a cura di Giuseppe Aversa, coordinatrice del laboratorio la prof.ssa Anna Tagarelli, che da sempre segue i ragazzi nelle attività teatrali. “E' un laboratorio aperto al territorio, che offre una straordinaria esperienza di socializzazione e di crescita personale e culturale”, così la dirigente Caterina Silvestre.

Gli allievi del corso, sono affidati, sin dal primo anno, al carisma e all’elevata professionalità dell’attore-regista Pino Aversa (48 anni, nativo di Monopoli ed un notevole bagaglio artistico di tutto rispetto) e dell’aiuto regista Annalisa Boni. “Attraverso esercizi mirati”, sostiene la docente Tagarelli,  “i giovani scoprono il silenzio e  la dimensione  dello spazio e del tempo interiore ed esteriore; imparano a percepire le infinite voci del  mondo; ridanno senso alle cose, e le parole scavando nel cuore e nella mente prendono forma e vita nel loro corpo.

"E poi, il trepido incontro con il personaggio -continua Tagarelli- che è insieme scoperta di un’anima e di una storia; l’armonico confluire con gli altri attori nel flusso scenico fino a palpitare all’unisono. Tutto questo rende magica l’esperienza teatrale!”. Mentre alcuni di questi appassionati giovani riescono ad intraprendere studi accademici specifici per la carriera attoriale, altri, già diplomati da anni, partecipano ancora  oggi alle attività laboratoriali e teatrali. Dopo il Decameron, Don Chisciotte, La Giara, L’avaro, Pinocchio, e tante commedie di Eduardo De Filippo, l’opera di quest’anno anche se attraversata da scene farsesche tipiche del teatro napoletano, affronta il delicato tema dell’abbandono scolastico di bambini e ragazzi reclutati nelle file della camorra.


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