LABORATORIO TEATRALE ITC, "SE LA CAVI CHI PUÒ"
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- Pubblicato Martedì, 05 Giugno 2012 14:47
- Scritto da Tino Sorino
di Tino Sorino
Con “…Se la cavi chi può…”, lo spettacolo teatrale tratto dal best seller “Io speriamo che me la cavo” di Marcello D’Orta, giovedì 7 giugno, alle 20.00, si concluderà presso l'auditorium dell’I.T.C. “Montale” il laboratorio teatrale 2011/2012. Quest’anno al suo quindicesimo anno di attività teatrale, promosso dallo stesso Istituto.La sua particolare peculiarità è quella di accogliere non solo gli alunni frequentanti ma anche i ragazzi già diplomati, nonché gli allievi di altre scuole.
Referente del progetto la prof.ssa Donatella Pirulli, drammaturgia e regia dello spettacolo a cura di Giuseppe Aversa, coordinatrice del laboratorio la prof.ssa Anna Tagarelli, che da sempre segue i ragazzi nelle attività teatrali. “E' un laboratorio aperto al territorio, che offre una straordinaria esperienza di socializzazione e di crescita personale e culturale”, così la dirigente Caterina Silvestre.
Gli allievi del corso, sono affidati, sin dal primo anno, al carisma e all’elevata professionalità dell’attore-regista Pino Aversa (48 anni, nativo di Monopoli ed un notevole bagaglio artistico di tutto rispetto) e dell’aiuto regista Annalisa Boni. “Attraverso esercizi mirati”, sostiene la docente Tagarelli, “i giovani scoprono il silenzio e la dimensione dello spazio e del tempo interiore ed esteriore; imparano a percepire le infinite voci del mondo; ridanno senso alle cose, e le parole scavando nel cuore e nella mente prendono forma e vita nel loro corpo.
"E poi, il trepido incontro con il personaggio -continua Tagarelli- che è insieme scoperta di un’anima e di una storia; l’armonico confluire con gli altri attori nel flusso scenico fino a palpitare all’unisono. Tutto questo rende magica l’esperienza teatrale!”. Mentre alcuni di questi appassionati giovani riescono ad intraprendere studi accademici specifici per la carriera attoriale, altri, già diplomati da anni, partecipano ancora oggi alle attività laboratoriali e teatrali. Dopo il Decameron, Don Chisciotte, La Giara, L’avaro, Pinocchio, e tante commedie di Eduardo De Filippo, l’opera di quest’anno anche se attraversata da scene farsesche tipiche del teatro napoletano, affronta il delicato tema dell’abbandono scolastico di bambini e ragazzi reclutati nelle file della camorra.