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“L’ANNUNZIATA RINGRAZIA”, COSI’ PROTESTANO I GIOVANI RUTIGLIANESI

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di Rosalba Lasorella


Lo avevano annunciato settimane fa, quando, intenti a ripulire il territorio circostante la Chiesa dell’Annunziata, numerosi giovani ambientalisti hanno dichiarato dinanzi alle nostre telecamere di voler dare un segnale forte alla comunità rutiglianese. E così è stato.
Domenica scorsa, ai piedi del Monumento ai Caduti di Rutigliano, in pieno centro cittadino, campeggiava una catasta di rifiuti introdotta dallo striscione “L’Annunziata ringrazia”, motto di un’iniziativa promossa dall’associazione “Menti a Piede Libero” ed estesa a cittadini e gruppi associativi della zona. Teli ad uso agricolo, copertoni, materiale ingombrante, plastica e rifiuti vari sono stati raccolti tra la macchia di Lama San Giorgio -dove erano stati incivilmente gettati- e poi simbolicamente depositati, grazie al supporto della ditta Gassi-Esposito che ha seguito l’intera operazione, in Piazza XX Settembre, cosicché tutti potessero guardare i segni dell’oltraggio costantemente perpetrato nei confronti di quell’angolo di verde.

«Crediamo che il rifiuto gettato nelle campagne sia una responsabilità collettiva e non del singolo soggetto ineducato, quindi ce ne dobbiamo far carico tutti per evitare quello che poi succede» riferiscono i ragazzi, convinti della necessità di intervenire con urgenza per limitare un fenomeno che non si arresta, nonostante le denunce e le sollecitazioni che provengono dai rappresentanti istituzionali e dalla collettività. L’intento, dunque, non è semplicemente quello di scandalizzare, bensì di smuovere le coscienze più in profondità, di collaborare per rispettare e far rispettare «i luoghi in cui viviamo», di estirpare una cattiva abitudine che danneggia l’ambiente e costringe grandi e piccoli a subirne le conseguenze.

«C'è bisogno del sostegno di tutti, e sostegno significa indossare i guanti e venire a pulire, non basta la pacca sulla spalla. C'è il bisogno urgente di unire le forze con tutti coloro che vogliano mettere a disposizione il proprio tempo per il "lavoro sporco"»: il messaggio è chiaro. La speranza è che non venga ingiustamente “cestinato”.


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