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IL RANDAGISMO, LE NORME, LA MAPIA

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di Antonio Fortunato

L’articolo di Rosalba Lasorella “NON E’ UN PAESE PER CANI” ed in particolare un passo del suo intervento: “…Per risolvere il problema, il Comune di Rutigliano -attraverso il responsabile del servizio magg. Francesco Vita - ha provveduto a rinnovare la convenzione con la ditta barese M.A.P.I.A. srl, affidataria del servizio per il ricovero ed il mantenimento dei cani vaganti già dal 2007 e fino al 2013, impegnando la somma di 28.000 euro”,  mi dà lo spunto per affrontare il problema del randagismo, del canile Mapia e  delle “determinazioni “comunali.

Sembrerebbe, quasi ( .. ma so che non è così!), che Rosalba Lasorella ritenga che la risoluzione del problema randagismo passi attraverso l’affidamento del servizio per il ricovero ed il mantenimento dei cani vaganti nel territorio di Rutigliano alla MAPIA Srl (… cosa su cui esprimo molti dubbi per una serie di motivi!).

a)   RANDAGISMO:
La normativa  (L. 14/8/1991 n. 281 ed il suo recepimento da parte della Regione Puglia con la L. R.  3/4/ 1995 n. 12 - Interventi per la tutela di animali di affezione e prevenzione del randagismo)  dispone, per ciascun Comune, l’obbligo di possedere un canile sanitario, dotato di un numero limitato di posti-cane (in genere una decina) per porre in osservazione per alcuni giorni i cani appena accalappiati.
E’ fatto inoltre obbligo a ciascun Comune di dotarsi di almeno un rifugio in cui ospitare i cani in via definitiva e destinati ad un eventuale affidamento.
Con l’articolo 2 della L. R. 26/06 la Puglia ha poi previsto:
1) l’istituzione della Anagrafe canina informatizzata regionale (registrazione del  proprio animale nella banca dati dell’Anagrafe Canina Regionale tramite microchip),
2) la sterilizzazione chirurgica da parte dei Servizi veterinari delle ASL per tutti i soggetti presenti nel territorio (maschi e femmine),
3) il vincolo di 200 posti per le strutture di ricovero sia pubbliche che private ( vincolo di 200 posti superabile, a determinate condizioni, solo per i rifugi comunali),
4) ed in ultimo la possibilità dei Sindaci di reimmettere sul territorio i soggetti catturati sterilizzati e sottoposti a trattamenti profilattici.

b) MAPIA
Ho voluto riportare, in estrema sintesi, la normativa regionale per porre l’attenzione sulla struttura privata “Mapia” ... ... (testo cancellato)
A seconda del contratto/capitolato stipulato con i numerosi Comuni della regione, il costo giornaliero per cane richiesto dalla Mapia oscilla da 1,1 €. a  2 €. oltre IVA mentre il costo dello smaltimento delle carcasse oscilla da €. 110,00 a €.150,00.
Non conoscendo i canili Mapia, mi rifaccio in proposito ad alcune dichiarazioni rilasciate:

- dall’Avv. Floriana Catanzaro, componente della commissione regionale randagismo Puglia: "... La struttura di proprietà della MAPIA sita in Bari non possiede, né normativamente potrebbe ottenere, le prescritte autorizzazioni quale Rifugio ai sensi del succitato art. 9; l’art. 2 lett.a) della L.R. n. 26/06 prescrive il limite massimo di capienza dei canili rifugi e di tutte le strutture a queste assimilate ( canili, pensioni, allevamenti, etc.), individuato nel numero massimo di 200 unità canine per ogni singolo impianto, onde evitare abnormi concentrazioni di animali, del tutto incongrue e irrazionali, incisive delle sottese e perseguite finalità di benessere, cura e salute animale; tale criterio si pone pertanto come imperativo e inderogabile, e come tale è stato evidenziato dalla stessa Nota dell’Assessorato alle Politiche della Salute”.

... (citazione cancellata)

c) DETERMINAZIONI  COMUNALI
Le determinazioni sono provvedimenti adottati dai dirigenti e dai responsabili dei servizi nell’esercizio della potestà di gestione di un settore organizzativo dell’ente dal quale dipende.
La determina N° 144 Reg. Gen. del 25-02-12 prevede di rinnovare per  ANNO 2012  il contratto stipulato con la Mapia nel 2007 e scaduto il 29/02/2012  e che riguarda il SERVIZIO PREVENZIONE RANDAGISMO  (… servizio giornaliero di ricovero e cura di ciascun cane nonché quello di smaltimento carcasse ). con un impegno di spesa di € 28.000, IVA compresa.
La determinazione, “determinata” nell’impegno di spesa di €.28.000, rimandando al precedente contratto/capitolato, nulla dice sul numero dei cani attualmente  ricoverati nella struttura della Mapia, nulla sul numero degli animali morti,  nulla sul numero dei cani accalappiati dall’ASL nel corso degli ultimi 5 anni e portati al canile della Mapia … nulla di nulla!
Sulla base dei costi richiesti ad altri Comuni e non conoscendo quelli sopportati dal nostro Comune, è presumibile che il Comune di Rutigliano “ricoveri ” annualmente, presso la Mapia,  un numero di cani che oscilla tra i 40 e i 70 cani.

Nessuno dubita che sia così. Sarebbe, però, interessante  sapere quanti cani sono attualmente presenti nella struttura; operazione non difficile visto che al momento della consegna al rifugio ogni cane viene,  del competente Servizio Veterinario, identificato mediante un sistema d i riconoscimento elettronico (microchip) e anagrafato mediante compilazione di una scheda segnaletica in triplice copia, da destinarsi rispettivamente al rifugio, al Comando di P.M. ed allo stesso Servizio Veterinario.
Sarebbe interessante sapere quanti cani,  gravemente malati, incurabili o di comprovata pericolosità, sono stati soppressi. Sarebbe interessante sapere se qualcuno ha controllato che il microchip istallato è “accoppiato” alla scheda segnaletica del cane ( .. e non si sia verificato il caso di microchips estratti  da cani morti reimpiantati in altri cani).

Sarebbe interessante sapere se l’Amministrazione Comunale (Polizia Municipale) ha mai, in qualsiasi momento del periodo 2007/2012, effettuato degli accessi presso la struttura Mapia per accertare la presenza dei cani ricoverati. Sarebbe interessante sapere se mai l’Amministrazione Comunale (Polizia Municipale) ha effettuato degli accessi per verificare un buon trattamento dei cani ricoverati, l’igiene, la pulizia degli ambienti e l’adeguatezza della alimentazione.

Mi auguro che tali controlli siano stati effettivamente e realmente effettuati. In caso contrario avremmo il caso di spendita di somme senza alcun vero beneficio per la cittadinanza e con un sicuro beneficio per l’appaltatore!

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