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DOMANI FESTA DELL'ANNUNCIAZIONE ALL'ANNUNZIATA

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di Tino Sorino


Torna a rivivere, come in passato, la Festa dell’Annunziata, tra devozione popolare, riscoperta di radici culturali e rilancio di antiche tradizione come quella del “Passa-Pass”. Anticamente la festa si svolgeva due volte l’anno, il 25 marzo, la ricorrenza liturgica e la seconda domenica di maggio, la festività pagana, definita “Passa-Pass” o Passata (terapia magico sacrale per la cura delle ernie).

Domenica 25 marzo, festa dell’Annunciazione, presso la chiesetta rurale dell’Annunziata, alle 10.30 sarà celebrata la Santa Messa, officiata da don Nicola Del Nero, rettore della Chiesa del Carmine (attuale proprietaria, dal 1961, dell’ Annunziata). Il tutto a distanza di un anno dai festeggiamenti della Pasquetta, che ha segnato il ritorno dell’antico rito del “Passa Pass”.

A seguire  un concerto “Omaggio a Maria” del gruppo musicale “Teo’musike’”, formato dalle voci di Laura Maria Coladonato, Antonella  Damato, Maria Rosaria Colamussi, Loredana Marzovilla, Tiberia Perez, Rosita Pavone, con l’accompagnamento di Fabio de Carne al pianoforte Dopo anni di abbandono, degrado, incuria e chiusura al culto, l’antica chiesetta, le cui origini risalgono ad una precedente struttura intitolata a “Santa Maria di Castello” del XIII-XIV secolo, comincia finalmente ad assumere un volto nuovo, grazie  al comitato “Pro Annunziata”, che con  un finanziamento regionale ha già completato i  primi urgenti  lavori di rifacimento del tetto della chiesa e la relativa messa in sicurezza.

«Il comitato -sottolinea il presidente dott. Oronzo Valenzano- intende, ora, realizzare dei microprogetti  adottabili sia da privati cittadini che dalle realtà  imprenditoriali sensibili alla causa: rifacimento dello stemma in pietra del conte Caracciolo sul portale della chiesa, restauro degli altari, portone d’ingresso e infissi, impianti elettrici a norma e pavimentazione” . “L’augurio di tutta la comunità”, continua, “  è quello di veder presto  recuperata la chiesetta con la sua peculiare caratteristica di luogo di culto per, poi, utilizzarla come contenitore culturale e artistico fruibile da tutti per buona parte dell’ anno”.

Foto (slide e fotogallery) di Mario Laforgia

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