L’OPPOSIZIONE CHIEDE LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO
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- Pubblicato Sabato, 24 Marzo 2012 17:10
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
L’altro ieri gli otto consiglieri comunale di minoranza hanno depositato al protocollo del comune tre richieste di convocazione del consiglio comunale su altrettanti argomenti. Vogliono che si metta all’ordine del giorno e si discuta un atto di indirizzo che impegna il sindaco e la giunta a richiedere l’istituzione “di un servizio di pullman tra i comuni di Adelfia, Casamassima e Cellamere verso e da il nostro comune a servizio dell’utenza scolastica ed eventuali iniziative da porre in essere per implementare le iscrizioni ai due istituti scolastici”. L’altro ordine del giorno richiesto è su “iniziative da porre in essere per il mantenimento del Tribunale a Rutigliano ed azioni volte ad evitare la soppressione degli uffici del Giudice di Pace nel comune di Rutigliano”.
Con la terza richiesta l’opposizione vuole si approvi “una mozione per l’apertura e il funzionamento del Museo Archeologico di Rutigliano”.
Tre argomenti, dunque, di una certa importanza su giustizia, scuole e cultura su cui la minoranza vorrebbe impegnare maggioranza e amministrazione in un confronto aperto in consiglio comunale. Le richieste sono indirizzate al presidente del consiglio Matteo Colamussi e al sindaco Roberto Romagno, ma è il primo che ha il potere di decidere, sentita la conferenza dei capigruppo, sui tempi di inserimento all’ordine del giorno di quanto richiesto dalla minoranza.
Sulla mozione vorremmo dire due cose.
Sono anni che, come dice la stessa minoranza, i cittadini aspettano l’apertura del museo archeologico. Un cosa che, decisamente, poteva avvenire molti anni fa se solo le amministrazioni che si sono succedute negli anni si fossero impegnate sul serio. Perso il treno di un museo nazionale, che fu proposto alla fine degli anni ’70 dal prof. Felice Gino Lo Porto, soprintendente regionale di allora, il destino del museo archeologico rimase tutto nelle mani della sola amministrazione comunale di Rutigliano. Le responsabilità del ritardo con cui nasce, se nasce, l’unica struttura capace di metere in vetrina una modestissima parte del grande patrimonio archeologico che Rutigliano ha la fortuna di avere, sono tutte ascrivibili in principal modo alla locale classe dirigente politico-amministrativa.
L’eventuale apertura del museo, riteniamo, non debba segnare un punto di arrivo della soluzione al problema. C’è una grande, imponente questione archeologica a Rutigliano di cui il museo è una parte, e neanche decisiva. Il vero problema è la valorizzazione del patrimonio archeologico nella fisicità dei suoi luoghi, che forse più del museo potrebbero rappresentare una importante meta per il turismo e lo sviluppo dell’indotto ad esso collegato.
Da questo punto di vista l’archeologia a Rutigliano è in frantumi nel senso letterale del termine. I suoi luoghi sono infaticabilemente violentati dai grandi aratri dello scasso, dall’abbandono di rifiuti, interessati da vere e proprie discariche abusive a cielo aperto. A Rutigliano c’è una emergenza archeologica di cui non si interessa nessuno, questo è il grande, vero problema. La distruzione del patrimonio archeologico, soprattutto dell’antica città di Azetium e delle sua imponenti Mura in contrada Castiello, ha raggiunto livelli intollerabili per un comune civile, cha ama la sua storia, le sue radici culturali, etnografiche, antropologiche.
Che di tutto questo non ci sia nulla in quella mozione è un grande limite. E’ il limite di chi si accontenta di un museicchio (perché di questo si tratterà date le piccole dimensioni della struttura), del classico fiorellino all’occhiello di una realtà che fa scempio, distrugge i luoghi dell’archeologia a Rutigliano.
Qualche anno fa l’amministrazione comunale approntò un piano di espropri dei fondi nell’area archeologica di Castiello. Perché quel piano non è andato in porto, chi lo ha fermato? L’amministrazione Romagno ha una idea su come intervenire per riprendere il filo dell’interessante matassa con la quale si è cominciato all’epoca ad intessere la tela del recupero di un’area straordinariamente ricca di archeologia?
Vorremmo che l’opposizione, autrice di quelle richieste, chiedesse conto del problema all’amministrazione in consiglio comunale. Al di là della facile richiesta di apertura del museo, vorremmo sapere se l’opposizione, la maggioranza, l’amministrazione, vivono questo come un problema che deve essere affrontato in qualche modo. Vorremmo sapere se ce l’hanno un’idea riguardo alla tutela e al recupero dell’intero patrimonio archeologico da pianificare nel tempo.
Ecco, se si discuterà anche di questo in quel consiglio comunale si sarà reso un servizio decente all’archeologia locale.
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