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REFLUI LAMA. SE NE E’ DISCUSSO IERI AL COMUNE DI BARI

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Ieri mattina nella sala dei capigruppo del cenrtrodestra l’opposizione consiliare del comune di Bari ha tenuto una conferenza stampa sul problema dello scarico dei depuratori nella lama San Giorgio.
L’input a questa iniziativa lo ha dato il consigliere avv. Ninni Cea (PDL), coordinatore dell’opposizione. Erano presenti diversi consiglieri comunali, tutti di opposizione. Ad intervenire sono stati, oltre a Ninni Cea, Giuseppe Loiacono (capogruppo della lista Simeone Di Cagno Abbrescia), lo stesso On. Di Cagno Abbrescia e Costantino Monteleone (capogruppo PDL).

Tutti hanno espresso solidarietà ai comuni che si ritroveranno il proprio territorio, nella parte più pregiata sul piano naturalistico, archeologico e paesaggistico, invaso dalla fogna trattata di quattro depuratori. Un fiume di acque reflue con una portata, a regime, di oltre 300 litri secondo, che i consiglieri comunali di opposizione alla giunta Emiliano sono convinti arriverà a Bari nella baia San Giorgio inquinandola.

La cosa che i consiglieri di centrodestra più contestano a Michele Emiliano è quella di aver fatto dire “no” al collettore intercomunale all’ass. Maria Maugeri. Quel progetto, proposto dallo stesso comune di Bari in qualità di capofila dell’area vasta metropolitana qualche anno fa, prevedeva anche la ristrutturazione e l’implementazione della condotta sottomarina Ovest, che porta al largo nell’Adriatico i reflui depurati di Bari e di altri comuni dell’hinterland.

L'opera pubblica di collettamento dell'Area Vasta avrebbe incanalato in quella condotta i reflui dei depuratori di sei comuni del Sud-Est, quattro dei quali ora scaricheranno a cielo aperto nella lama San Giorgio, non solo. Il progetto definitivo prevedeva anche la ristrutturazione della condotta sottomarina e l’ulteriore affinamento a valle delle acque per il loro riutilizzo in agricoltura. Con l’abbandono del collettore intercomunale Bari ha perso il finanziamento sulla sua condotta, l’agricoltura della costa ha perso l’opportunità di avere a disposizione una importante riserva idrica. Queste e altre cose sono state contestate al supersindaco di Bari Michele Emiliano.

In conferenza stampa è venuto fuori anche una specie di “giallo”. Fabiano Amati, assessore regionale ai Lavori Pubblici, che ha tenuto -tra maggio e giugno scorso- due conferenze di servizi con i comuni e gli enti interessati alla questione dello scarico dei reflui nella lama, il 5 agosto scorso ha comunicato ufficialmente a quei comuni che «il comune di Bari con nota del 15 luglio 2011 ha confermato “la posizione assunta ed espressa in tutti i recenti incontri e conferenza di servizi sul tema”», spacciando questa comunicazione come un no inderogabile di Bari al collettore intercomunale.

Intanto c’è da dire che nessuno, oltre Amati, è a conoscenza, ha nelle mani quella nota. In realtà, poi, nei verbali di quegli incontri non si legge un “no” perentorio del comune di Bari al collettore intercomunale. In quei verbali si legge una posizione di Bari possibilista a condizione che non ci siano alternative allo scarico in lama, a condizione che la regione ritiri il progetto approvato e in itinere dello scarico in lama e con tutte le garanzia ambientali per il comune di Bari. Questo è quanto l’ass. Maugeri è andata sostanzialmente dicendo in quegli incontri. Quando Amati il 23 giugno scorso, in sede di conferenza di servizi, chiede agli otto comuni, quindi anche al comune di Bari, di esprimersi con una comunicazione scritta sul collettore intercomunale (favorevole o no), da fargli pervenire entro dieci giorni, i verbali di quegli incontri già lui li conosceva. E' successo che sette comuni hanno fatto pervenire ad Amati un documento in cui sottoscrivono l'accettazione del collettore intercomunale e la ferma contrarietà allo sversamento in lama, un comune solo, cioè Bari, sostanzialmente non ha comunicato nulla.

La posizione di Bari è stata, dunque, strumentalizzata dall’ass. Amati per sbolognarsi, una volta per tutte, le rivendicazioni della Provincia di Bari e dei sette comuni interessati i quali hanno proposto due progetti alternativi percorribili su tutti i piani: il collettore intercomunale a medio termine (soluzione definitiva) e le trincee drenanti a Casamassima (soluzione temporanea a breve termine). C'è da dire che Emiliano e la Maugeri si sono tranquillamente lasciati strumentalizzare, e possiamo immaginare che lo abbiano fatto per motivi squisitamente politici, interni alla colalizione regionale di centrosinistra.
Il resto è tutto nel video della conferenza stampa qui sotto pubblicato.

Buona Visione


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