"CETTO LA QUALUNQUE" IN PIAZZA
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- Pubblicato Lunedì, 29 Agosto 2011 09:36
- Scritto da Comune di Rutigliano
“Estate Rutiglianese 2011”
Martedì 30 Agosto
“CINEMA SOTTO LE STELLE”
Rassegna cinematografica all’aperto
QUALUNQUEMENTE
Film di Giulio Manfredonia
con ANTONIO ALBANESE
Nuovo appuntamento con “Cinema Sotto le Stelle”, rassegna cinematografica all’aperto a cura di Assessorato comunale al Turismo, Rutiglianoonline.it, Radio 103 e Comitato cittadino “Salviamo Lama San Giorgio”. Martedì 30 Agosto, alle ore 21 in Piazza XX Settembre (ingresso libero), sarà proiettato Qualunquemente, un film di Giulio Manfredonia, con Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Nicola Rignanese e Davide Giordano.
Uno spettro si aggira per la Calabria: la legalità. Contro questo spiacevole inconveniente, rappresentato dal candidato sindaco di Marina di Sopra, certo De Santis, la parte “furba” del paese schiera l'uomo della provvidenza: Cetto La Qualunque, di ritorno da un periodo di latitanza con una nuova moglie, che chiama Cosa, e la di lei bambina, che non chiama proprio. Volgare, disonesto, corrotto, ma soprattutto fiero di essere tutto questo e molto di peggio, Cetto prima ricorre alle intimidazioni mafiose, poi a dosi inimmaginabili di propaganda becera, quindi assolda uno specialista. Il fine, e cioè la vittoria alle elezioni, giustifica interamente i mezzi, che in questo caso vanno dal comizio in chiesa, all'offerta di ragazze seminude come fossero caramelle scartate, all'incarceramento del figlio Melo in sua vece. Fino alla più sporca delle truffe…
Il film di Albanese e Manfredonia non è solo un piacevole film d'intrattenimento: piuttosto, è un film violento, che non fa sconti e regala al “cattivo” una vittoria su tutta la linea. Il qualunquismo di questo imprenditore prestato alla politica, sempre allegro e in movimento da un abuso di potere ad un altro, menefreghista in teoria e in pratica, dovrebbe essere qualcosa di cui ridere per esorcismo, per isteria dettata dalla paura, non per spasso o per il piacere di guardarci allo specchio. Se proprio occorre dargli un'etichetta, si dirà che è un film “di denuncia”, con i pregi e i limiti dei film “impegnati”, che ha scelto la via della satira anziché quella della tragedia.
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