GLI ITALIANI, I RUTIGLIANESI E LA SUPERSTIZIONE
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- Pubblicato Domenica, 03 Aprile 2011 12:07
- Scritto da Franco Valenzano
Il termine “Superstizione” sta a significare determinate credenze di natura irrazionale che possono influire sul pensiero e sulla condotta di vita delle persone.
Sin da tempi molto remoti, le credenze e gli usi popolari sono stati alleati dell'uomo. Alleanza che ha consentito di erigere un virtuale muro di difesa contro ogni forma di cattiva sorte e/o malefici.
Quando dico “tempi molto remoti”, mi riferisco sopratutto alle credenze dell'antica Roma. In tutte le abitazioni romane veniva costruita una stanza chiamata “Lararium” dove si pregavano e si adoravano i Numi domestici.
I Numi si dividevano in tre tipi: Lares familiares, che erano spiriti benevoli e favorevoli al benessere della famiglia; Penati, a questi Numi erano consacrati il focolare e la cucina; Genius domesticus, era il genio che proteggeva la famiglia dalla nascita alla morte.
Era ovvio che anche i Romani, con le loro credenze, cercavano di tutelare la propria famiglia e la propria casa da ogni avversità attraverso la ricerca della cosiddetta “benevolenza” da parte dei Numi.
Ma veniamo a tempi molto più recenti.
La nostra vita sin dalla tenera età viene condizionata da gesti, movimenti, azioni e comportamenti a dir poco strani e alquanto stupidi e il più delle volte suggeriti dai propri genitori, dai parenti e dagli amici.
Ma si puo' credere in certe cose? Quante volte abbiamo sentito dire: “Io non ci credo... ma!?", "Io non ci credo... Però!?".
La civiltà contadina ha sviluppato in un recente passato diverse forme di superstizioni e di riti che sono ancora presenti nella memoria dei nostri nonni.
In Puglia, un rito molto diffuso era quello di “tagliare i vermi” ai bambini che avevano continui mal di pancia. Ci si rivolgeva ad una donna esperta che nel proprio paese non mancava mai o al limite era presente nei comuni viciniori (mi ricordo che mio nonno diceva che a Bitritto o a Bitetto era presente una donna molto brava per questo tipo di intervento).
L'intervento della donna consisteva nel fare tre volte il segno della croce sulla pancia del bambino e la recitazione di una formula segreta che quasi sicuramente le era stata tramandata di generazione in generazione. Massaggiava la pancia del bambino con le mani unte di olio, proferendo strane e misteriose preghiere.
Nelle credenze popolari del Sud e in modo particolare in Puglia si parla spesso del “Gaguro”.
Il Gaguro è un fantasmino, un essere notturno, uno spirito che difende i deboli, ma che fa anche numerosi dispetti. In particolar modo ha l'abitudine di mettersi ai piedi del letto e, a seconda dell'espressione che assumi, può decidere di attaccarti poggiando tutto il suo peso sul petto con l'intenzione di soffocarti, oppure semplicemente di sorvegliare il tuo sonno.
Nell'immaginario popolare è molto diffusa l'idea che il Gaguro entri nelle stalle e faccia le trecce ai cavalli e, se si prova a sciogliere la treccia, o muore il cavallo o vieni infastidito da continue sfortune.
Come abbiamo già sottolineato, l'uomo sin dall'antichità ha sempre cercato di organizzarsi al fine di difendere la propria incolumità di fronte agli avvenimenti che apparivano oscuri e inspiegabili. L'uomo ha sempre cercato di allontanare da sé e dalle persone a lui care ogni forma di malattia e di malignità.
Queste credenze collettive hanno contribuito a far nascere Amuleti e Talismani, oggetti “capaci” di scacciare la malasorte e di garantire serenità d'animo e tranquillità ai loro possessori.
GLI AMULETI
Le origini di questa parola sono attribuite al Latino “Amuletum” e il suo significato è “Portare con sè”. L'Amuleto è un piccolo oggetto che indossato preserva da qualsiasi tipo di malattia o di influsso maligno. L'amuleto, quindi, svolge un ruolo “difensivo”.
I TALISMANI
L'origine di questa parola è araba ed ha il significato di “oggetto consacrato”.
Il talismano ha un ruolo completamente diverso dall'amuleto. Anzi svolge un'azione del tutto opposta, in quanto se viene indossato agisce come polo di attrazione delle forze benevole e per avere sempre a fianco di chi lo indossa la buona sorte. Svolge, in pratica, un ruolo “attivo”. I talismani possono essere preparati in determinati giorni e soltanto da conoscitori di scienze occulte.
I PORTAFORTUNA
Il quadrifoglio, è considerato un portafortuna non solo per il suo difficile rinvenimento. Porta fortuna sia a chi lo trova e sia a chi lo riceve in dono. Ogni foglia costituisce una qualità: la reputazione, la ricchezza, la salute e l'amore sincero. Non lo si deve cogliere, basta guardarlo e toccarlo.
La cocinella, rappresenta la Dea dell'Amore e della Bellezza. Le elitre rosse sono segnate da diversi puntini. Se una coccinella si posa su una mano porta fortuna per il numero di mesi pari a numero dei puntini rossi. Predice inoltre che a breve sarà disponibile un insperato guadagno. La fortuna diventa maggiore se la coccinella si posa per il tempo necessario per contare fino a 22. Tutto questo, a patto che non gli si faccia del male. Tra l'altro è un insetto molto utile agli agricoltori.
Il corno portafortuna, è il più diffuso amuleto italiano, in particolar modo nell'Italia meridionale. Protegge dal malocchio, dalle invidie e dai tiri mancini. Il classico corno è rosso e dovrebbe essere fatto a mano. Le origini sono antichissime e risalgono probabilmente al Neolitico (3500 a.C.) quando gli uomini si adoperavano per apporre sull'uscio della capanna un corno come auspicio di fertilità. In quei tempi la fertilità era associata alla fortuna in quanto, più un popolo era fertile, più era potente e quindi fortunato.
Il ferro di cavallo, è ritenuto un oggetto in grado di portare fortuna. Il ferro di cavallo nella credenza popolare porta fortuna quando è appeso alla porta di casa o addirittura tenuto in casa, stando sempre molto attenti ad appenderlo con le punte rivolte verso l'alto. Appenderlo con le punte rivolte verso il basso la fortuna potrebbe abbandonare il possessore.
La più logica spiegazione nel credere che il ferro di cavallo sia un portafortuna è legata al rapporto tra contadini e cavalieri. I primi erano molto poveri e speravano di guadagnare qualcosa ogni volta che il cavallo del cavaliere perdeva un ferro. In cambio del ferro, spesso i contadini ricevevano dai cavalieri qualche moneta. Da questi episodi, probabilmente è venuta fuori la credenza che trovare un ferro di cavallo e tenerlo in casa porti fortuna, in ricordo di un guadagno insperato.
La lucertola a due code, è un porta fortuna o uno scherzo della Natura?
L'uomo molto fortunato è ritenuto possessore della lucertola a due code o molte volte si dice che è “nato con la camicia”.
Pesce. Gli oggetti a forma di pesce portano molta fortuna agli innamorati.
Rana. Gli oggetti a forma di rana sono contro tutte le malattie.
Rosmarino. Adatto agli innamorati. Regalare un rametto di rosmarino significa dire “IO PENSO A TE”. Il ramoscello sembra abbia il potere di mantenere vivo il ricordo della persona che lo ha donato.
Ape. E’ ritenuta messaggera della fortuna. L'ape che entra in casa annuncia una visita importante o una grossa vincita, a patto che non la si molesti.
Abbiamo elencato i portafortuna più conosciuti, anche se nella credenza popolare ce ne sono molti altri: pietre, animali, piante, etc.
Ecco ora la lista dei “PORTA SFORTUNA”.
Nella tradizione popolare non esistono soltanto i portafortuna, ma esistono anche oggetti e momenti della vita che bisogna assolutamente evitare. Nelle circostanze in cui si verificano questi eventi ritenuti nefasti, le mani della “vittima” chiedono soccorso attraverso oggetti metallici (toccare ferro) e il più delle volte, almeno da parte degli uomini, si ricorre ad una bella grattata dei genitali.
Rompere lo specchio
Si dice che rompere uno specchio porti sette anni di disgrazie. Furono gli antichi Romani a decidere che uno specchio rotto avrebbe causato sette anni di guai: esisteva infatti all'epoca una credenza secondo cui la vita si rinnovava ogni sette anni. Poiché uno specchio rotto significava che la salute era stata spezzata, si concluse che sarebbero stati necessari sette anni prima di tornare sani come prima. E' necessario aggiungere che all'epoca lo specchio era un oggetto molto prezioso e la sua rottura comportava una grande spesa per sostituirlo.
Passare sotto la scala
E’ considerato di cattivo auspicio. E' una credenza che perviene dagli antichi egiziani. Ritenevano la figura del triangolo una figura sacra. Varcare questa figura significava inimicarsi gli dei.
Accendere tre sigarette con un fiammifero
Porta male. La credenza risale ai tempi della Prima guerra mondiale, perché si dava il tempo al cecchino di prendere la mira al buio. Il terzo soldato che accendeva la sigaretta diventava facile bersaglio del cecchino.
Gatto nero
Un evento sfortunato è considerato il gatto nero che attraversa la strada. La credenza si rifà al fatto che i gatti neri venivano imbarcati sulle navi dei pirati perché ritenuti più abili nel dare la caccia ai topi; vederne uno per strada presupponeva che una nave pirata era nei paraggi.
Inoltre, nel Medio Evo il gatto nero era associato al Diavolo e ai sortilegi, tanto che bastava possedere un gatto nero per poter essere accusati di stregoneria col rischio di essere condannati al rogo.
Carro funebre senza bara
Incrociare un carro funebre senza bara è considerato un evento sfortunato. La spiegazione consiste nel fatto che chi lo vede corre il rischio di riempire il carro quanto prima.
L'ombrello
Aprire l'ombrello in casa è presagio di sventura.
Letto
La credenza popolare ritiene che se tre persone rifanno un letto insieme (nel senso che sistemano le lenzuola) la persona più giovane rischia di morire quanto prima.
La lista dei “porta sfortuna” non si esaurisce con quelli sopra elencati, ne sussistono tanti, ma tanti altri che non so quante pagine ci vorrebbero per elencarli tutti. Sono stati riportati quelli più conosciuti e più usuali.
Nonostante la cultura moderna tende a condannare la superstizione, molte credenze sono molte diffuse e persino favorite dai media. E' il caso dell'astrologia e dell'oroscopo. Quante volte avete sentito o letto frasi di questo genere: “Con Giove amico i sogni possono diventare realtà”; “Toro: in amore è ora di fare sul serio”; “Salute: stanchezza? Colpa di Marte!”; “Farete i conti con la stanchezza!”; “Vi aspetta l'anno della grande fortuna!”; “La felicità è dietro l'angolo!”; “Fortuna al tavolo verde!”; “In arrivo promozioni, incarichi di prestigio!”; “Giove, a braccetto con Venere, vi farà assaporare l'amore vero, passionale, tenero ed esclusivo!”; “La Dea bendata è in arrivo”.
Ho voluto affrontare l'argomento della superstizione in modo distaccato e anche neutrale, con una visione più orientata allo scetticismo, facendo attenzione a non lasciarmi facilmente impressionare e coinvolgere, ma anche attento a non esagerare nelle valutazioni.
Non si sa mai?