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IL PARCHEGGIO ABUSIVO E OSTRUTTIVO DI PIAZZA COLAMUSSI

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Prima c’era il mercato del pesce, che nel tempo è andato sempre più in disuso. Poi crollò un rudere su un auto parcheggiata (per poco non ci scappava il morto). A un certo punto si decise di valorizzarla piazza Colamussi e si bandì un concorso di idee per farne il gioiello urbanistico del centro storico.

Dopo più di una decina d’anni la piazza è stata ristrutturata e ci hanno pure messo tre futuristiche, temerarie, sculture. Finalmente sgombrata da ruderi, da bidoni della spazzatura e dalle auto parcheggiate.

Si possono avere perplessità sulla scelta progettuale e stilistico-architettonica della ristrutturazione (anche grandi perplessità), ma una cosa è certa: si è voluto riqualificare piazza Colamussi, si è voluto che diventasse cosa altra rispetto a un banale e antiestetico parcheggio. La si è voluta rendere per l’80%, e forse più, completamente pedonale e per questo la comunità ha investito non poche risorse economiche. Ma non è durato a lungo.

I parcheggianti abusivi hanno cominciato dapprima a spostare le fioriere, poi a rompere i “molloni” dissuasori per entrare nell’area pedonale della piazza la cui percorribilità con le auto è riservata solo sul lato immediatamente a ridosso di palazzo Colamussi.

Da quando hanno tolto una fioriera che era collocata sul lato a sinistra dell’albero a monte della piazza (all’angolo della strada che porta su corso Garibaldi), i parcheggianti abusivi sono entrati in azione. Una situazione di disagio più volte portata a conoscenza degli amministratori, sindaco e assessore Defilippis in modo particolare, senza che nessuno, tanto meno i due amministratori citati, abbiano mosso un dito.

C’è un ampia documentazione fotografica che coglie piazza Colamussi “arredata” di auto parcheggiate non solo di notte, ma anche di giorno. I residenti, stanchi dei viaggi della speranza al comune, si sono mobilitati. Hanno fatto recapitare al sindaco e, per conoscenza, al comandante dei Vigili urbani, una lettera che porta in calce una ventina di firme.

Nella missiva si chiedono cose che dovrebbe essere facile garantire perché sono i rudimenti di una società civile: il controllo e il rispetto delle regole. Chiedono che le auto non entrino nell’area pedonale della piazza, che non si parcheggi là dove è vietato, di essere liberi di entrare nelle loro proprietà. Chiedono “un più efficace controllo da parte della polizia municipale che dissuada” dal commettere “abusi”.

Il mancato controllo e i mancati provvedimenti sollecitano ed autorizzano sempre più i soggetti prepotenti a perpetrare tali comportamenti irriguardosi verso la legge e la collettività”, rincarano i firmatari nella loro lettera.
Gli abusi stanno diventando sempre più perniciosi -continuano-  provocando disagio ai residenti e proprietari degli immobili (…) in quanto i trasgressori, con le loro auto, talvolta arrivano a bloccare l’accesso agli immobili provocando l’intervento delle Forze dell’Ordine”.
Rispetto al parcheggio abusivo basterebbe, tra l’altro, anche poco: rimettere la fioriera là dov’era in modo da impedire l’accesso carrozzato alla piazza.

Perché è stata tolta la fioriera?
Pare desse fastidio al proprietario del locale davanti al quale era posizionata. Non un proprietario qualunque, un proprietario consigliere comunale di maggioranza il quale, quella fioriera, davanti al suo locale proprio non la vuole.

Ora, pare che a Rutigliano bisogna essere consiglieri comunali e assessori per non avere davanti fioriere dissuasive e anche per averle, sia le fioriere che gli accessi personalizzati.
Nel centro storico ce ne sono due di fioriere sul lato di fronte alla casa di un assessore, fioriere che impediscono il parcheggio in modo da poter fare eventuali manovre con l'auto.

In piazza XX Settembre accede con l’auto solo chi ha il telecomando che apre la fioriera mobile posizionata vicino al museo, un accesso consentito ai residenti sulla piazza. Forse è un caso che lì abitino due famiglie, di un assessore e di un altro consigliere comunale rigorosamente di maggioranza.

Nel caso la lettera non sortisse nessun effetto, a quella ventina di residenti firmatari di piazza Colamussi non rimane altro che candidarsi e farsi eleggere consiglieri comunali (di maggioranza, ovviamente) alle prossime elezioni amministrative.

Le fiorierre


La fioriera col telecomando




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