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UN PITTORE TESTIMONE DELL'ARCHEOLOGIA A RUTIGLIANO

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In occasione della festa di S. Antonio Abate appena trascorsa vogliamo ricordare, attraverso una bellissima opera dedicata al Santo, la figura di un pittore recentemente scomparso: Lino Piccoli.

Il dipinto, intitolato “S. Antonio Abate tra Storia e Tradizione”, attinge a un repertorio iconografico straordinariamente ricco già in ambito antico. L’arte vascolare, la statuaria e gli affreschi murali rivelano la vitalità del tema e con le loro immagini stimolano l’immaginario del pittore. Lino Piccoli è stato un artista che ha avuto sempre nel cuore Rutigliano, sin da quando vi giunse per la prima volta in occasione della festa del fischietto, su invito di Franco Valenzano, suo amico personale.

Così Franco ricorda il maestro: «Quando l’ho conosciuto, i colori delle sue opere tendevano ad essere scuri e spenti” “Dopo il suo arrivo in Puglia ho notato un cambiamento, il sole, i colori delle stagioni, di cui Venezia non gode, esplodevano in una cromia completamente diversa». Dunque, colori dai toni forti, accesi, esaltano i ricordi ancorati ai luoghi. «Spesso e volentieri, nei suoi quadri che rappresentano l’archeologia troviamo i toni del rosso pompeiano». La sua tecnica nasce dall’esigenza di esprimere la natura in una sintesi forma-colore, identificando la forma con lo spazio, con un tracciato di linee che creano piccoli riquadri nel quadro. La lezione del grande pittore cubista Georges Braque è evidentissima. Rutigliano e Alberobello hanno avuto una parte molto importante nella sua cromia.

Decide di rimanere in Puglia quando giunge ad Alberobello e rimane affascinato dai trulli: in un primo momento fa la spola tra Alberobello e Venezia, dove sua moglie aveva la galleria d’arte Ca’ Rezzonico. In quel periodo, in pieni anni 70 Venezia iniziava a divenire difficile da vivere, con l’aumento del traffico e i costi. Poi conobbe Rutigliano. La Pro Loco era molto attiva in quel periodo”. Erano tempi diversi da oggi, soldi non ce n’erano, spesso ci abbiamo rimesso di tasca nostra, però era bello. Quando feci venire Lino a Rutigliano, rimase affascinato dagli scavi, dai colori, dall’uva, i fischietti. La sua attività pittorica è continuata fino a pochi mesi dalla morte. E’ sepolto ad Alberobello.

Uno dei suoi obiettivi pittorici è sintetizzato da una sua bellissima frase: raggiungere la libertà attraverso il sensibilismo coloristico. Ed è infatti in Puglia che si incontrano la sua vita personale e artistica: il contatto tra culture diverse (Alberobello, Rutigliano e Venezia, il Messico) la relazione con le proprie radici, la ricerca delle proprie origini, il rapporto tra uomo e territorio.

Le sue opere sono come finestre sul mondo, una realtà che si scompone in tante visioni simultanee e coerenti che si affiancano e si “guardano” sulla tela. Il critico d’arte Giorgio Segato dice che “Piccoli reinterpreta e riutilizza in modo del tutto personale l’invenzione futurista e cubista della simultaneità per confrontare sullo stesso quadro spazi e tempi differenti, quello della visione diretta e quello della traduzione pittorica, o letteraria, o della rievocazione intima ed onirica riportata a galla dalla memoria o esistita per confermare, confrontare ed arricchire reminiscenze di luoghi e di fatti della propria verità esistenziale, della propria identità profonda”.

Introduce molti giovani alla pittura, insegnando a sperimentare il sacco come supporto pittorico.
Per Lino «L’arte non è mai una porta chiusa. Finché c’è una briciola d’intelletto un artista può e deve andare avanti con due traguardi: se stesso e gli altri». Numerosi cittadini rutiglianesi, illustri e comuni acquistarono o ricevettero in regalo i quadri di Lino Piccoli. Egli, in un periodo aureo per la cultura rutiglianese, ha saputo trasmettere attraverso la pittura una percezione culturale riguardante i beni culturali che man mano affioravano dal terreno.


Ha saputo testimoniare attraverso la pittura così bene una coscienza archeologica che cominciava a intessere le maglie del tessuto sociale locale, che il quadro-manifesto dell’Archeologia a Rutigliano, dipinto nel 1975 fu addirittura acquistato in Messico. Il comune di Rutigliano possiede alcune opere del maestro, che Lino Piccoli donò con grande generosità al nostro paese e che pubblichiamo in allegato al nostro articolo.


Quattro dipinti di Lino Piccoli olio su tela e tecnica mista. Il pittore li ha regalati al comune di Rutigliano tra il 1977 e il 1993. Sono sparsi tra le sale e gli uffici comunali

Foto Stefano Netti

"Sant'Antonio Abate tra storia e tradizione", dipinto olio su tela del 2003.

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