Lun25112024

Last update08:49:55 PM

banner conad 2016    banner arborea corretto  

banner madel 2022

              banner store H24 2023
                                                        
 

 

 

 

Back Sei qui: Home Notizie Attualità Lettera di Natale. Caro San Giuseppe

Lettera di Natale. Caro San Giuseppe

Condividi

san-giuseppe-gesu-bambino



Sac. Pasquale Pirulli


Caro San Giuseppe
don pasquale foto
Mi dispiace rilevare che i bambini di oggi indirizzano le loro letterine a Babbo Natale nella speranza di ricevere tutti i regali che essi desiderano. Sono pochi quelli che le indirizzano al figlio della tua sposa Maria del quale si festeggia la ricorrenza della nascita. Non ti meravigliare se questa volta la lettera è indirizzata proprio a te e vorrei sentirti raccontare il primo Natale che tu hai trascorso nella grotta di Betlemme, perché non c’era posto per voi nel caravanserraglio o albergo.

Prima di arrivare a quella notte, che certamente è fissa nella tua memoria, dovresti raccontare il tuo rapporto con Maria. Eravate tutti e due a Nazaret, forse perché più vicini al centro della Galilea Sefforis che si stava sviluppando e offriva occasione di lavoro più sicuro. Beh hai vissuto insieme a Maria la stagione dell’amore e vi eravate promessi una vita comune appena si fossero risolti alcuni problemi,  magari di natura logistica (lavoro sicuro, casa, ecc.)  

Non ti ha detto niente del suo incontro con l’angelo Gabriele che l’aveva salutata in modo insolito (Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te!) e le aveva trasmesso la volontà di Dio circa la nascita del suo Figlio, che avrebbe portato il nome di Jeohsua (abbreviato in Gesù =Dio è salvezza!)
Poi un giorno lei ti ha chiesto di lasciarla andare verso le colline della Giudea per far visita all’anziana parente Elisabetta, moglie del sacerdote Zaccaria, che prestava servizio a turno nel tempio di Gerusalemme. Con qualche difficoltà hai dato il tuo assenso anche perché sapevi della fatica del lungo viaggio di ben 150 km.

Dopo tre mesi Maria è tornata a Nazaret e hai avvertito il suo profondo cambiamento. Da parte tua dolorosa sorpresa che si accompagna al suo silenzio circa il suo stato di mamma in attesa di un figlio. Tu essendo uomo giusto avevi rispettato le regole del periodo di fidanzamento e adesso sei dinanzi al dilemma: rimandare la presunta infedele oppure accettare il fatto compiuto che rimane oscuro mistero. Hai fede in Dio e hai fiducia nella tua promessa sposa. Ti viene in aiuto l’angelo del Signore che nel sogno ti informa su quanto è avvenuto per la potenza dello Spirito Santo che ha generato in lei la carne che sarà propria del Verbo di Dio. Dio ti affida il suo Figlio e tu sarai il padre, accettando nella tua casa come sposa Maria. Con la partecipazione degli abitanti celebri il tuo matrimonio e accogli nella tua casetta la tua sposa.

Soltanto l’editto di Cesare Ottaviano Augusto vi obbliga ad affrontare il viaggio verso Betlemme, che rimane pur sempre la tua città di origine. Un lungo viaggio durante il quale tu assisti con cura premurosa la tua sposa che avverte la fatica della strada percorsa forse a dorso di un asinello, tradizionale mezzo di trasporto della povera gente. Non avete il tempo di fermarvi a Gerusalemme e raggiungete con difficoltà il villaggio di Betlemme. La casa della tua famiglia non offre un alloggio decente e decoroso per salvaguardare la vostra intimità e allora decidi di cercare una grotta, magari collegata ad un’abitazione. Nel silenzio e nella discrezione la tua sposa dà alla luce il suo bambino e tu lo accogli con premura e magari corri per qualche aiuto. Il racconto popolare, tramesso a noi dai vangeli apocrifi, ricorderanno anche la visita di una levatrice, che non ha nessun servizio da prestare. I vangeli di Luca e di Matteo racconteranno poi del canto degli angeli “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore!”. Sei sorpreso dalla visita dei pastori che ti informano di aver ricevuto la visita e il messaggio di un angelo. Una notte indimenticabile questa del primo Natale che hai trascorso nella grotta di Betlemme.

Poi ti sei premurato di cercare una casa e hai organizzato dopo gli otto giorni il rito della circoncisione con l’imposizione del nome Gesù al bambino. Alla scadenza dei quaranta giorni avete affrontato la strada verso Gerusalemme e durante la presentazione al tempio del piccolo Gesù con la rituale purificazione della mamma avete incontrato gli anziani Simeone e Anna. La voce dell’anziano profeta ha squarciato il futuro di salvezza che il bambino avrebbe realizzato anche con l’ombra dolorosa della spada che doveva trafiggere la tua sposa Maria. Siete ritornati a Betlemme e il silenzio ha circondato i primi due anni di vita del bambino.

La serenità della tua casa è stata messa a soqquadro con l’arrivo della carovana dei magi che veniva dall’oriente. Essi hanno riconosciuto in Gesù il discendente del re Davide e questo ha scatenato la reazione del re Erode che lo ha cercato per farlo morire. A te non è rimasto altro da fare, anche dopo l’avviso dell’angelo, di affrontare la pista del deserto e cercare salvezza in Egitto. Beh avresti molto da raccontare sulla vostra vita di emigranti: la difficoltà della lingua, la precarietà del lavoro, la paura per la sicurezza del bambino, ecc.

Beh un Natale difficile il tuo, non solo perché è stato il «primo», ma anche perché molto diverso dal nostro che la tradizione festeggia con le luci sfavillanti e lo sfoggio dei regali consumistici. Forse soltanto Francesco d’Assisi è riuscito nella fede e nella poesia a rivivere l’umiltà, la povertà e la gioia della nascita del figlio di Dio. Abbiamo tutti bisogno di un presepio francescano nello stile di Greccio e saranno protagonisti solo i pastori e i semplici fedeli (bambini, ammalati, anziani, emigranti ecc,), ai quali gli angeli potranno trasmettere la buona novella della nascita del Bambino Gesù che viene a portare la pace. La stanchezza della fatica per te sbocciava in un sorriso quando ti chiamava: “Abba” Papà mio! e si accoccolava sulle tue ginocchia mentre Maria sfaccendava nella povera casa.

Beh con questi ricordi ti possiamo anche noi augurare Buon Natale e che la santità della tua casa sia benedizione per tutte le famiglie del mondo.


Foto di apertura: San Giuseppe col Bambin Gesù, opera di Guido Reni, "è stato un pittore
e incisore italiano, uno dei massimi esponenti del classicismo seicentesco. Wikipedia

Nascita: 4 novembre 1575, Bologna
Morte: 18 agosto 1642, Bologna"

 


                  

Aggiungi commento

Codice di sicurezza
Aggiorna