Archeoclub Rutigliano premiata come sede più longeva d'Italia
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- Pubblicato Martedì, 26 Ottobre 2021 11:35
- Scritto da Archeoclub Rutigliano
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ARCHEOCLUB D’ITALIA – SEDE DI RUTIGLIANO
PREMIATA A ROMA COME “SEDE STORICA” PER LA SUA LUNGA PRESENZA SUL TERRITORIO
Il 1973 è stato un anno fondamentale per la storia archeologica di Rutigliano. E’ stato l’anno costitutivo della sezione “Archeoclub Rutigliano”, una delle sedi più longeve di Italia poiché, a livello nazionale, l’associazione era nata appena due anni prima, nel 1971.
La sua fondazione a Rutigliano la si deve ad uno sparuto gruppo pioneristico che si propose di diffondere nella cittadina l’amore per lo studio della storia locale, con l’obiettivo di salvaguardare ciò che restava del retaggio di un passato ricco, messo a dura prova dall’ incuria e dall’ ignavia degli uomini. Nello specifico nel gruppo nacque l’impegno di dedicarsi allo studio, alla salvaguardia, alla conservazione e valorizzazione delle zone archeologiche del nostro territorio. Tale azione era stata latente e flebile fino a tale momento anche se eminenti studiosi locali, quali lo storico Lorenzo Cardassi e Sebastiano Tagarelli (autore nel 1960 del primo lavoro organico sull’antica necropoli di Azezio) avevano studiato e approfondito gli aspetti archeologici del territorio.
Ma fino a quel periodo si era trattato di un impegno solo per “addetti ai lavori”. Pochi avevano intuito la grande potenzialità culturale legata alla valorizzazione delle zone archeologiche e la necessità della loro salvaguardia. Finalmente le nuove leve rutiglianesi, giovani studenti, universitari, giovani diplomati e neolaureati, figli della scolarizzazione di massa, iniziarono ad avvicinarsi a tali tematiche e a impegnarsi nel diffonderle.
Punto di aggregazione e di incontro in quegli anni fu il C.S.E.P. (Centro Sociale di Educazione Permanente), organismo della P.I. che sostituiva i corsi di istruzione serali che avevano ormai quasi debellato l’analfabetismo. Il C.S.E.P., che operava presso la Biblioteca Comunale e che era diretto dall’ins. Enzo Poppa, coadiuvato da Nicola Valenzano come giovane insegnante precario, aveva come scopo precipuo, nella logica che l’istruzione e la formazione non si esauriscono con l’obbligo scolastico ma durano tutta la vita, di animare il dibattito culturale, di offrire a tutti occasioni di approfondimento e di dibattito su problematiche di attualità e di interesse locale.
Ben presto il C.S.E.P. diventò luogo abituale di incontri serali di giovani animati dal desiderio di elevare il livello socio-culturale e di diffondere una nuova sensibilità civile. Nello sparuto gruppo emerse la riflessione sullo stato di abbandono e di incuria in cui versavano le nostre zone archeologiche, vittime sia di accaniti tombaroli, sia delle trasformazioni agricole in atto. Pionieri furono giovani del tempo tra cui il già citato Enzo Poppa, Peppino Sorino, Pippo Catamo, il giovanissimo universitario Vincenzo Defilippis, Gianni Caso, Antonio Meliota, allora giovane assessore alla Cultura. Ben presto animatrice del gruppo diventò la giovanissima prof.ssa Lia Damato, neolaureata in Lettere classiche e grande appassionata di archeologia che già presso la FUCI si era resa promotrice di interessanti iniziative per mettere in risalto le grandi potenzialità dei nostri siti archeologici e dello scempio in cui versavano. Lia Damato subito sarebbe diventata una grande promotrice culturale della città, studiosa della storia locale e grande divulgatrice e propagatrice di una vera e propria coscienza storica e archeologica. Se Lia Damato diventò la teorica, la studiosa del gruppo, altri, soprattutto Pippo Catamo e Peppino Sorino, ne diventarono gli empirici, gli “operatori in trincea”, sempre alla ricerca di cocci e reperti, che successivamente con l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologica della Puglia, permisero di allestire, presso i locali di Palazzo San Domenico, il primo nucleo del Deposito Museale che poi sarebbe diventato, dopo le successive importanti scoperte archeologiche, propedeutico per l’istituzione del Museo Civico. In quegli anni l’Archeoclub registrò l’impegno e la partecipazione attiva di tanti rutiglianesi. Sarebbe impossibile citarli tutti! Ma è doveroso citare lo storico segretario dell’associazione Tonino D’Alba, corrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno, l’avvocato Lillino Ciavarella, Sindaco di Rutigliano all’epoca della posa della prima pietra del Museo dedicato a Grazia e Pietro Didonna. Il periodo più fulgido l’Archeoclub l’ha vissuto sotto la presidenza del dott. Nicola Didonna che resse le sorti dell’Associazione dal 1985 fino alla sua scomparsa nel 1993.. Al suo nome sono legati gli importanti ritrovamenti archeologici nei terreni di sua proprietà in contrada Purgatorio ( 1976 – 1980) e la donazione del suolo in Piazza Kennedy su cui poi sarebbe stato edificato il Museo Civico dedicato ai suoi genitori.
Ci sembra giusto ricordare i nomi delle personalità che hanno contribuito nel tempo faticosamente a creare una vera e propria coscienza archeologica a Rutigliano perché possano essere di stimolo per le attuali e future generazioni a continuare e ad incrementare il cammino intrapreso per la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione del nostro ricco patrimonio.
Oggi l’impegno della nostra sede Archeoclub continua. Il motto per il cinquantennale dell’associazione nazionale è “FORTI DEL PASSATO, CONSAPEVOLI DEL PRESENTE, IMPEGNATI NEL FUTURO” che sintetizza alla perfezione la nostra storia e il nostro impegno.
Nel cinquantennale della fondazione dell’Archeoclub a livello nazionale, celebrato a Roma il 22 ottobre 2021, presso la
Sala Odeion dell’Università “La Sapienza”, l’Archeoclub d’Italia- sede di Rutigliano è stata premiata come tra le più longeve, essendo stata fondata il 3 Maggio 1973. Hanno ritirato l’ambito riconoscimento il Presidente dell’Archeoclub di Rutigliano Peppino Sorino e il vice-pres. Nicola Valenzano.
L’attuale Consiglio Direttivo dell’Archeoclub-Sede di Rutigliano è formato da: Peppino Sorino (Presidente), Nicola Valenzano ( Vice-pres.), Samuel Giuliano ( Segretario), Antonello Florio (Tesoriere), Paolo Violante e Loredana Valenzano (consiglieri).
Il Consiglio Direttivo Archeoclub- Sede di Rutigliano