Adescatori e pedofili. I pericoli della rete in videoconferenza alla Settanni-Manzoni
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- Pubblicato Venerdì, 11 Giugno 2021 21:23
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
L’Istituto comprensivo Settanni-Manzoni ancora su argomenti di straordinaria attualità. Nell'incontro in videoconferenza di martedì 8 giugno scorso si è parlato di cyberbullismo e anche di “child grooming”, termine inglese che letteralmente significa “cura del bambino” ma che, nella pratica, è cosa molto diversa. Il child grooming è l’adescamento dei minori a fini sessuali che, prima dell’avvento di internet, avveniva nella realtà fisica; ora il fenomeno si concentra nella rete, utilizza gli stessi strumenti dei minori, i social, le chat e cose simili. Una iniziativa, quest’ultima della Settanni-Manzoni, che integra perfettamente quella di marzo scorso su bullismo e cyberbullismo, problemi affrontati allora con il qualificatissimo avvocato Antonio La Scala.
“Vediamoci Chiaro” è il titolo dell’incontro di martedì scorso sul child grooming, incontro rivolto agli alunni delle classi quinte della primaria e delle classi prime della secondaria di primo grado. A tenere, in qualità di relatore, la videoconferenza è stato il dott. Michele Vitiello, persona altrettanto qualificata e con notevoli competenze tecniche. Il dott. Vitiello è ingegnere informatico forense, ha uno studio di ingegneria informatica forense del quale è titolare e responsabile scientifico; lavora come ausiliario di polizia, consulente tecnico d’ufficio e consulente tecnico del Pubblico Ministero in trentasette Procure della Repubblica e sedici Tribunali in tutta Italia. Insomma, la persona più professionalmente qualificata con la quale insegnanti e alunni potevano interfacciarsi per capire come avviene l'adescamento dei minori su internet, situazione pericolosa che dalla rete, può finire nella realtà, nella violenza pedofila vera e propria.
Dunque, la rete come terreno di caccia su cui pedofili, cyber-adescatori, molestatori di ogni sorta, trovano le loro prede, bambine, bambini e adolescenti. Le persone più fragili, più disarmate, più vulnerabili. Per questo, momenti di informazione e formazione come “Vediamoci chiaro” sono così importanti. Sono importanti e necessari perché i maggiori fruitori dei social e della rete sono proprio loro, i minori, spessissime volte -se non sempre- fuori dal controllo e dall’attenzione dei genitori.
L’incontro è stato presentato e moderato dall’insegnante Anna Fantasia. Numerosi gli alunni che vi hanno partecipato con grande attenzione e interesse, a giudicare dalle tante domande che, alla fine della sua relazione, hanno posto al dott. Vitiello.
Con linguaggio semplice e l’utilizzo di slide, il relatore ha spiegato agli alunni come difendersi da intrusioni insidiose e tanto pericolose, a cominciare dal non chattare mai con chi non si conosce anche quando questi si presenta con una immagine, o un nickname, accattivante.
Ha spiegato, quindi, cosa non si deve mai dire quando si sta sui social o, comunque, online: mai l’indirizzo di casa, della scuola, della palestra, il numero di telefono, mai dire di non essere in casa. E anche cosa non si deve fare, mai: entrare in contatto con persone che non si conoscono davvero nella vita reale, postare foto, proprie, di cose di valore o delle vacanze. Men che meno postare foto in cui si è ritratti seminudi. La rete è un vortice dentro cui finisce tutto quello che si posta e, una volta lì, rimuovere definitivamente una foto, un video, un messaggio è impossibile… Materiale che può finire nelle mani di persone malintenzionate o legate al mondo criminale della pedopornografia.
Insomma, una vera lezione di vita a una platea di persone che la vita la vivono a stretto contatto con strumenti tecnologici tanto potenti sul piano della comunicazione quanto ormai di uso comune e, fin troppo, confidenziale.
E’ stato molto interessante. Momenti formativi di questo genere vanno portati in tutte le scuole e rivolti non solo agli alunni, ma anche ai genitori, veri responsabili di quello che fanno i loro figli minori, soprattutto in relazione all’utilizzo di questa tecnologia.
Per far meglio comprendere i rischi di cui si è parlato, il dott. Vitiello ha fatto vedere cinque video, si tratta di fiction, molto efficace. Tre di questi video sono qui sotto pubblicati.