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"Egregio Sig. Vito Castiglione...", la famiglia Antonelli risponde all'articolo sulla Torre normanna

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lettera-antonelli-art torre

 

Egregio Sig. Vito Castiglione Minischetti,

pur non avendo il piacere di conoscerLa personalmente, mi è stato segnalato un suo articolo pubblicato sul sito “Rutiglianonline” che ho letto con attenzione cercando di comprenderne finalità e contenuti.
Francamente, al di là della sommaria ricostruzione storica di alcuni passaggi legati a fatti noti comuni a tanti beni appartenuti al Real Capitolo di San Nicola, sui temi più attuali legati ai programmi di valorizzazione del patrimonio culturale, locale e regionale in particolar modo, mi permetto di offrire qualche spunto di riflessione che possa forse dare un contenuto più strutturato ad alcune delle informazioni e parziali considerazioni da Lei riportate nell’articolo.

Parto, prendendo spunto, dalla premessa di apertura del suo articolo, in cui Lei fa riferimento, descrivendola come una sorta di “riappropiazione” da parte dei cittadini di San Nicandro di Puglia, al maniero Normanno abbandonato da decenni e purtroppo caratterizzato da problematiche statiche di complessa rilevanza.

A riguardo, conosco molto bene la storia del castello di San Nicandro, appartenuto per diversi secoli alla famiglia dei Principi Cattaneo della Volta Paelologo di San Nicandro, i cui attuali esponenti residenti a Napoli ho l’onore di annoverare tra i miei più cari amici, più volte miei graditi ospiti a Rutigliano e conoscitori della Torre Normanna di Rutigliano dove più volte ho avuto il piacere di accompagnarli.

Orbene, il castello di San Nicadro,  in grave stato di abbondono e degrado, passato di proprietà dai feudatari principi Cattaneo della Volta alla famiglia Tozzi ed in vendita da diversi anni, è stato acquisito dall’amministrazione comunale a fronte di un pagamento di 386.000 Euro. Il Comune di San Nicandro, nell’ambito di un piano di rilancio del territorio e del centro storico, di cui Lei, immagino, sia al corrente, si è dotato delle risorse necessarie per l’acquisto ed il futuro piano di recupero strutturale e funzionale del maniero, attraverso la partecipazione ai bandi previsti nella legge di stabilità regionale 2018, che stanziava contributi economici per acquisire al patrimonio pubblico beni  storici di privati  in vendita, al fine del loro recupero e riuso funzionale e nell’ambito di ben definiti ed articolati piani di promozione del territorio.

Questa mia modesta premessa, mi sembra possa essere più produttiva e stimolante per un costruttivo dibattito tra società civile ed Amministrazione Comunale, con l’ulteriore precisazione di un altro assunto per me fondamentale, che considera ogni bene storico  di interesse nazionale ai sensi della legge 1089 del 1939, di interesse pubblico e quindi patrimonio dell’intera collettività, al di là, ahimè, degli oneri e le responsabilità giuridiche per la sua manutenzione che ricadono solo sul legittimo proprietario….
Mi preme pertanto sottolineare che la questione più rilevante non sia l’appartenza giuridica della proprietà di un bene, ma prima ancora la progettualità a monte, ovvero quelle azioni ed idee che possano portare alla sua valorizzazione e alla promozione dell’intero territorio, attraverso un’insieme coordinato di iniziative  ben pianificate nei contenuti e nella coerenza con le finalità che si propone raggiungere. In una tale prospettiva, diventa fattore vincente, anche la collaborazione tra pubblico e privato, spesso la sola che riesce a sopperire alle limitazioni finanziarie ed organizzative delle pubbliche amministrazioni.

Per quanto riguarda in particolare la Torre Normanna, l’annesso Cortile del Castello e le relative pertinenze, di proprietà della Famiglia Antonelli di cui in questa sede sono il rappresentante, nonostante le numerose proposte inviate all’attenzione delle diverse amministrazioni comunali che negli ultimi 15 anni si sono avvicendate a Rutigliano, mai, dico mai, si è riusciti ad avere riscontro concreto, e attraverso continui rimandi e negligenze di tali amministrazioni, nonostante le qualità delle iniziative culturali proposte, nulla è stato possibile realizzare.
Anche con l’attuale amministrazione, che ritenevo più sensibile delle precedenti ai temi di rilancio culturale e storico del nostro amato paese, di cui ormai a stento si riesce a riconoscerne la vera identità, essendo diventa una pacifica colonia di oltremare, nonostante i numerosi incontri da me sollecitati e le mie venute da Milano dove risiedo, nulla è stato possibile realizzare nonostante,  a differenza di altri contesti, il bene sia già stato restaurato e sia perfettamente fruibile al pubblico.

Pertanto ad oggi, l’unica formula che la famiglia Antonelli è riuscita a concordare per rendere il bene perlomeno visitabile, è l’accordo con l’associazione ProLoco, che grazie alla volontà del suo presidente Giacomo Troiani si è fatta carico di questa “missione”.
Mi sembra doveroso ricordare l’amministrazione del sindaco Lanfranco Digioia, persona di grande cultura e lungimiranza, con cui fu possibile agli inizi del 2000 sottoscrivere una convezione che attraverso la collaborazione tra pubblico e privato ed un supporto economico complementare a quello sostenuto dalla Famiglia Antonelli, garantì per nove anni la riapertura al pubblico della Torre, rendendo possibile la realizzazione di un progetto di recupero funzionale del bene elaborato grazie al prezioso contributo del Prof. Arch. Angelo Ambrosi, esponente di massimo rilievo in Italia nell’ambito del restauro e conservazione dei beni storici,  e dell’ Arch. Francesco Fuzio.

Spero che queste mie brevi riflessioni possano essere di aiuto e di stimolo per avviare un nuovo percorso che porti a risollevare l’abbandono in cui versa il nostro centro storico, orma dormitorio senza  rispetto di nessuna norma igienica e sanitaria, e parcheggio selvaggio di autovetture usurate dal tempo che rendono irrimediabilmente compromessa la bellezza della antica pavimentazione.
Colgo infine l’occasione, per sottolineare che il mio sentire, il mio attaccamento al territorio e il conseguente dolore nell’assistere anno dopo anno al degrado che sta devastando e snaturando il nostro centro storico, proviene probabilmente dal DNA che scorre nel mio corpo, che nasce direi da una straordinaria combinazione di antica tradizione rutiglianese avendo un padre Antonelli ed una madre Chiaia, e quindi entrambi provenienti da due famiglie che forse più di qualsiasi altra hanno contributo alla crescita ed allo sviluppo culturale del nostro paese e in una prospettiva più allargata dell’intero meridione, in oltre 5 secoli di storia.

Passando ad un altro tema che da Lei introdotto nell’ articolo, afferente l’attuale proprietà della Torre e del Cortile del Castello e delle annesse pertinenze, le confermo che i suddetti beni sono di proprietà della Famiglia Antonelli da oltre un secolo, e precisamente da quando ad inizio novecento il Conte Pasquale Antonelli acquisì la titolarità del bene per volontà di sua nonna Contessa Giustina Mocenni Torres Antonelli,  discendente dalla famiglia Torres, attraverso un atto di acquisto e conseguente  trasferimento della proprietà rogitato con la famiglia Ribera e consultabile presso la conservatoria di Trani.

Infine, Le ricordo per completezza informativa, che ogni intervento di restauro effettuato sul suddetto bene nel corso dell’ultimo secolo, inclusi quelli effettuati dall’impresa Dioguardi di cui lei ha pubblicato foto, sono stati effettuati a cura e spesa della nostra famiglia e con il parziale contributo dei finanziamenti pubblici, ove possibili, ai sensi della legge 1089 relativa alla legislazione Italiana dei beni Culturali sottoposti a vincolo, Tutto questo ha comporto e comporterà sempre in futuro, un onere non indifferente per la nostra famiglia ma pesa sulle nostre spalle un onere morale non indifferente che ci porterà, augurandoci di poterlo sempre sostenere, di salvaguardare il bene evitando il degrado preservandone la sua perfetta conservazione onorando la volontà dei nostri antenati ed il bene comune.

Resta la tristezza nell’essere soli in questa ardua impresa e nel non poter attuare le numerose iniziative culturali proposte, per cui è necessario il supporto dell’Amministrazione Comunale, che poterebbero lustro, visibilità, ritorno economico e benessere sociale all’intera collettività.

Cordiali saluti
Rutigliano 23/5/2020
Prof. Massimiliano Antonelli

 

 

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