Lo scatto di Marco Minischetti selezionato al Sony World Photography Award
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- Pubblicato Venerdì, 24 Aprile 2020 15:54
- Scritto da Rosalba Lasorella
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di Rosalba Lasorella
C’è un pezzo di Rutigliano tra le foto premiate nella sezione Paesaggi del celebre Sony World Photography Award, il concorso fotografico «più grande al mondo» promosso dalla Sony World Organisation e giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione.
Con “Night Snowfall” -questo il nome della fotografia selezionata fra oltre 190.000 foto concorrenti- Marco Minischetti ha immortalato il Parco Urbano di Via Dante sotto una luce decisamente insolita. È lui stesso ad illustrarci la genesi dello scatto in questa breve intervista che è anche occasione per segnalare una significativa iniziativa solidale a sostegno delle famiglie baresi più in difficoltà causa Coronavirus.
Con "Night Snowfall" sei stato selezionato tra i primi dieci, sezione "Paesaggi", nell'ambito del concorso Sony World Photography Award. Un riconoscimento davvero importante che coinvolge anche la nostra città. Com'è nato questo scatto e come vivi questa menzione speciale?
«La fotografia non era finalizzata al concorso poiché l’ho scattata a gennaio dello scorso anno, molto prima dell’uscita del concorso. Quella sera, ero per strada, notai che il cielo era di un insolito colore arancio, molto suggestivo. Tuttavia non volevo fotografare un cielo solitario, camminando trovai una fila di alberi che riuscivano a dare il giusto contrasto al cielo e riempire la composizione. Data la scarsità di luce e non avendo con me il cavalletto ho approfittato di un appoggio solido, credo fosse una panchina, dove posizionare la macchina fotografica e scattare una foto lunga dieci secondi che conferisse alla neve una morbida scia».
Perché hai scelto proprio questa foto per partecipare al concorso?
«Ho seguito l’istinto, senza troppi ragionamenti».
La redazione di Rutiglianoonline, e quindi anche il nostro pubblico di lettori, ha avuto modo di apprezzare il tuo lavoro già nel 2012, in occasione della mostra "Mani d'argilla" realizzata insieme a Giuseppe Dilorenzo. Come si è evoluta la tua attività in questi anni?
«È stata un’esperienza molto significativa poter raccontare il bellissimo lavoro dei figuli a Rutigliano, esperienza che è continuata nel tempo grazie al legame che ho stretto con le persone che ho incontrato. Da qualche anno mi concentro sul Sud dell’Italia, cerco di raccontarlo attraverso la gente che ci vive e la magia dei suoi luoghi soprattutto quei piccoli paesi dimenticati ma che esplodono di bellezza. Ammetto di essere legato alla Basilicata, ogni volta che posso ci torno, esistono e resistono delle tradizioni ancestrali che meritano di essere ancora raccontate e tramandate».
Il periodo che stiamo vivendo è senza dubbio particolare. Su cosa cade il tuo occhio fotografico?
«Il periodo che stiamo affrontando è molto difficile e senza precedenti. Occorre reinventarsi continuamente per poter sfruttare al meglio il tempo passato in casa. Non potendo uscire, durante questa quarantena, ho realizzato quest’ opera dal balcone di casa che ho intitolato “Scomparire” e donato all’associazione Cellule Creative che aderisce all’iniziativa “Bari Solidale” con il progetto “Fotografi per Bari”. I proventi raccolti dalle donazioni andranno al Comune di Bari per aiutare famiglie più bisognose.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa “Fotografi per Bari” e sulle opere in vendita: qui» .