Teloni reti e contenitori, la campagna di Rutigliano è piena di plastica agricola
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- Pubblicato Martedì, 25 Febbraio 2020 21:23
- Scritto da La redazione
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Ci siamo fatti un giro per l’agro di Rutigliano e, per quanto ci si è limitati ad alcune aree, la quantità di plastica e rifiuti agricoli riscontrati è impressionante. Cumuli di teloni e reti sparsi ovunque, alcuni danno la chiara impressione di essere abbandonati. La cosa che preoccupa è che, accanto ad alcuni grandi cumuli, si nota una chiazza nera, residuo di un fuoco. Nella cenere si notano gli anelli dei teloni, chiaro segno che lì sono stati bruciati teloni e reti esausti.
E’ facile prevedere che l’enorme cumulo di reti che si trova a Castiello, su un’area a vincolo archeologico indiretto, proprio di fronte alla muraglia di Azezio, faccia la stessa fine. Accanto a quel cumulo di reti, oltre ad un altro cumulo di rifiuti (contenitori di concime), c’è la traccia di una pregressa bruciatura dello stesso materiale, come testimonia la presenza dei già citati anelli.
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Sempre a Castiello, il 14 giugno 2019, abbiamo fotografato una grande catasta di teloni e rifiuti vari buttati sopra un muretto a secco a ridosso della strada, nei pressi di un tendone. Siamo stati sullo stesso posto il 17 febbraio scorso, la catasta fotografata un anno fa non c’è più, ci sono alcune balle di teloni ma, a pochi metri nel vicino fondo, abbiamo trovato i resti di un fuoco nella cui cenere ci sono gli anelli metallici (si vedano le foto qui sotto). E’ molto probabile, se non sicuro, che la catasta di teloni fotografata in quel luogo l’anno scorso sia stata smaltita sul posto, bruciata.
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Rifiuti agricoli e teloni abbiamo trovato a Madonna del Palazzo, sulla strada per l’Annunziata, nella campagna sulla provinciale per Turi, nei pressi del vallone Guidotti e della Mater Domini.
Il motivo della presenza di tanta plastica nelle campagne può essere il fatto che si avvicina il momento della copertura degli impianti per l’anticipo e le aziende agricole si ritrovano a sostituire i vecchi teloni con i nuovi. Prima, chi andava in giro a raccogliere questa plastica lo faceva gratis, da qualche tempo questo servizio si paga, non sappiamo se a peso o a viaggio.
E’ chiaro che non tutti bruciano il materiale plastico esausto, non tutti lo abbandonano, ma la presenza massiva sul territorio di questo rifiuto speciale e le tracce dei fuochi, testimoniano che c’è una parte di agricoltori che smaltisce quel materiale col fuoco, in modo illegale ed estremamente deleterio per l’ambiente e la salute dei cittadini.
Un comune come Rutigliano, uno dei due centri più importanti dell’uva da tavola a livello regionale, con un comparto produttivo ad agricoltura intensiva che utilizza in modo massivo il polietilene dei teloni e delle reti, il PVC dei lacci e la plastica in generale, non può non porsi il problema di come gestire, recuperare, questo materiale dopo il suo utilizzo.
Immaginiamo un centro comunale di raccolta del polietilene e del PVC, attrezzato con presse per la riduzione dei volumi ai fini del trasporto. Immaginiamo una convenzione col POLIECO per il conferimento sicuro presso centri di trattamento e riciclo del materiale. Di tutto questo se n’è parlato a Rutigliano nel 2010 (qui), si sono addirittura avuti degli incontri tra comune e POLIECO presso la Provincia di Bari (qui) per la nascita a Rutigliano di un centro di raccolta, ma non è successo nulla.
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