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Ancora alberi abbattuti a Rutigliano, la “pinofobia” colpisce ancora

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Editoriale

di Gianni Nicastro

Sono d’accordo quando un pino distrugge i marciapiedi, pone problemi di sicurezza, solleva il manto stradale, insinua le sue radici nei seminterrati delle abitazioni provocando lesioni. Ok, in questi casi ci può pure stare che si opti per l’abbattimento, anche se ci sarebbero tecniche che, praticate a tempo debito, fanno sì che le radici dei pini seguano percorsi diversi, meno impattanti. Ma se si abbattono pini dal tronco di circa cinquanta centimetri, quindi alberi adulti, alti, senza una documentata giustificazione, allora le cose cambiano.

E' la scelta che ha fatto l'amministrazione precedente il 16 marzo 2018 attraverso la delibera di giunta di approvazione del "Programma triennale e lavori pubblici 2018-2020" con dentro la "Sistemazione aree a standard dell’importo di € 100.000,00", sistemazione che si è poi tradotta nella riqualificazione di Piazza delle Regioni con l'abbattimento di tutti i pini; piano triennale approvato il 28 marzo successivo dal consiglio comunale con il voto contrario dei consiglieri di opposizione Minguccio Altieri, Franco Delliturri, Giuseppe Valenzano e Antonella Berardi. Sia nella delibera di giunta che in quella di consiglio comunale non si fa riferimento alcuno a perizie tecniche dalle quali può essere scaturita la scelta dell'abbattimento. Quello che sta succedendo in Piazza delle Regioni è frutto di quella scelta e del successivo progetto approvato.

Nei giorni scorsi in redazione sono pervenute diverse segnalazioni circa l’abbattimento dei pini di quella piazza. I cittadini hanno chiesto spiegazioni e, la cosa che si può dire, è che su Piazza delle Regioni è in corso di attuazione quella scelta, suffragata da un progetto di riqualificazione di dicembre 2018 che prevede, appunto, l’abbattimento di tutti gli alberi esistenti con successivo impianto di altre essenze arboree.

Ho dato un’occhiata al progetto, ho letto la striminzita “Relazione tecnica”; non ho trovato nessun riferimento allo stato degli alberi -sul piano della stabilità e della salute-, a danni provocati dalle radici o a segnalazioni che siano in tal senso pervenute dai cittadini. La Relazione tecnica dice che “Allo stato attuale, la piazza si presenta in condizioni di scarsa manutenzione e degrado” rispetto alle quali condizioni gli alberi -ovviamente- non c’entrano nulla, c’entra molto, invece, la scarsa attenzione alla cura del verde, dei viali e dei marciapiedi da parte dell’amministrazione comunale di allora.

“La pavimentazione -prosegue la relazione -, sia dei vialetti che dei marciapiedi perimetrali, si presenta molto sconnessa. Ciò è dovuto, oltre che alla vetustà, anche alla presenza degli alberi di pino che, com’è noto, hanno un sistema radicale orizzontale superficiale piuttosto sviluppato, che facilmente crea sconnessioni in pavimentazioni, manti stradali e manufatti adiacenti”.

Dissento da quanto genericamente scritto in questa relazione, e lo faccio sulla base di quello che si vede da Google Earth, strumento eccezionale che ci permette di osservare il territorio e i luoghi nel corso degli anni. Dalle foto ricavate da Google Earth, che lo stesso progettista utilizza nella “Documentazione fotografica” allegata al progetto, si nota che i marciapiedi e i vialetti di cui parla la relazione tecnica sono integri; vetusti, certo, a causa dell’incuria e della mancata manutenzione, ma non lesionati dalle radici dei pini. Anche il viale interno, quello tra la piazza e il fabbricato a ridosso, non presenta problemi, è integro, come si evince dalle foto qui pubblicate, di Google Earth e da me scattate sabato scorso.

giogno-2017

maggio-2018-a

maggio-2018-b

ottobre-2018-a


Dei tre lati della piazza l’unico cha ha il marciapiede con qualche problema è quello su via Japigia (foto "Giugno 2017"). Ma anche qui, come si vede, solo i cordoli del marciapiede presentano qualche scostamento in altezza, le mattonelle e il manto stradale sono integri, non presentano sconnessioni o rigonfiamenti tipici delle radici superficiali dei pini.

Il problema di quei cordoli sembra più dovuto a cedimenti strutturali che provocati dagli alberi; anche perché, sugli altri tre lati, il marciapiede -come si evince dalle foto- non presenta nessun problema se non legato alla scarsa manutenzione.

Ora, l’impressione che si ricava, da quello si vede e da quanto progettato, è che ci sia una sorta di “pinofobia”, un’avversione a questo tipo di alberi a prescindere da reali motivazioni. Anche là dove possono essere conservati, spesso si sceglie l’abbattimento. Scelta che dovrebbe essere presa sempre dopo una seria analisi (non solo "visiva") delle condizioni delle piante e delle cause del dissesto stradale, in modo che l'abbattimento sia davvero l’extrema ratio e non una scelta politica o, peggio, l'ordinaria amministrazione del verde urbano.

 

 

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