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Gara d’appalto ARO BA 7, il TAR respinge tutti i ricorsi

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di Gianni Nicastro

Giovedì scorso sono state pubblicate le sentenze relative ai quattro ricorsi mossi dalle altre ditte che hanno partecipato alla gara d’appalto per la gestione dei rifiuti nei sei comuni dell’ARO BA 7. Si tratta dei due ricorsi della Ecotecnica S.r.l. e di quelli della Impresa Sangalli Giancarlo & C. S.r.l. e della Er.Cav. S.r.l. I giudici hanno respinto i ricorsi della Ecotecnica e il ricorso della Sangalli più o meno con le stesse motivazioni con le quali hanno respinto quello della Tekra S.r.l. il 13 aprile scorso.
Circa il ricorso della Er.Cav., il TAR “accoglie il ricorso incidentale proposto da Ecotecnica srl e per l’effetto dichiara inammissibili i ricorsi principali, per primi motivi aggiunti, per secondi motivi aggiunti proposti da Er.cav. srl, nonché quello incidentale proposto da Tek.ra srl”, si legge nei motivi della sentenza.

Al netto, dunque, di eventuali ricorsi in appello, si chiude una vicenda cominciata a novembre del 2015 con l’indizione della gara d’appalto in questione (117milioni di euro complessivi per 9 anni) che si è allungata fino al 24 febbraio 2017, giorno di aggiudicazione definitiva alla Tekra, gara annullata dal riesame su tutti gli atti della commissione giudicatrice attivato dall’ARO a novembre di quello stesso anno.
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Sempre al netto dei ricorsi in appello, l’annullamento della gara -confermato dalle sentenze del TAR- dà ragione a chi ha sempre sostenuto, nel corso del suo espletamento, la presenza di criticità, perplessità e “anomalie” sin da dicembre 2016, alle quali si sono poi aggiunti i rilievi mossi dal procedimento di riesame.

Ora, l’attuale situazione apre nuovi scenari e nuove opportunità. Lo scenario nuovo è che siamo di fronte a una gara d’appalto ad oggi annullata e che, a mio avviso, non può essere pari pari riproposta. L’opportunità è quella che i sei comuni dell’ARO BA 7 (Rutigliano, Triggiano, Cellamare, Noicattaro, Capurso e Valenzano) possono oggi pensare a un altro piano industriale che davvero punti alla economicità, efficienza ed efficacia della gestione dei rifiuti.

Tre principi, statuiti dalla legge, poco presenti, se non del tutto assenti, nell’attuale Piano industriale perché, nella progettazione del sistema nei sei comuni, chi lo ha redatto ha preso a modello, nel 2015, il comune più "disastrato" nei risultati della gestione dei rifiuti, cioè Noicattaro, con una raccolta allora basata esclusivamente sul cassonetto stradale del tal quale e con irrisorie percentuali di raccolta differenziata (tra il 5 e il 7%). I progettisti di quel piano hanno preso la realtà di Noicattaro e l’hanno spalmata su tutti i comuni dell’ARO, anche su quelli che, come Rutigliano, Cellamare e Triggiano, già avevano il porta a porta e percentuali di raccolta differenziata tra il 75 e l’80%.

Un muovo Piano che parta, dunque, dai comuni più virtuosi dell’ARO per stabilire le percentuali minime di raccolta differenziata, la produzione dei rifiuti urbani e il sistema di gestione di raccolta e di organizzazione dei servizi tenendo presente i costi attuali del comune più virtuoso dell’ARO.

 

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