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Genitori ed esperti a confronto su bullismo e cyberbullismo

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Ha suscitato grande interesse l’iniziativa di ieri su un tema di straordinaria attualità, che coinvolge ragazzi e ragazze, famiglie e scuola. La cronaca di questi giorni ci sta mettendo di fronte a una sorta di recrudescenza del fenomeno del bullismo, evoluto in cyberbullismo grazie ai social network e, soprattutto, agli smartphone e iPhone, potente tecnologia della comunicazione messa nelle mani immature di bambini e ragazzi. anspi-neri-bullismo-1

Su questo tema, ieri sera, l’oratorio “San Filippo Neri” ha riempito di pubblico il salone parrocchiale della chiesa “Cuore Immacolata di Maria”. Tanti genitori, molti accompagnati dai propri figli, che non si sono limitati ad ascoltare i relatori, hanno attivamente partecipato alla discussione sollecitata, con grande bravura relazionale, dalla dott.ssa Milena Iacobellis, psicologa psicoterapeuta e vicepresidente SIPEM sos Puglia (Società Italiana Psicologia dell’Emergenza).
milena-iacobellis Il pubblico ha interagito con la psicologa interrogando su come un genitore deve comportarsi di fronte a un figlio che dimostri irrequietezza, chiusura o che dia l’impressione di una certa aggressività. Le risposte della psicologa sono state semplici, ma efficaci. Più che sminuire, rassicurare o liquidare tutto con un “non preoccuparti, passerà”, i genitori farebbero bene ad ascoltare i propri figli con discrezione, facendo attenzione ai segnali che gli adolescenti involontariamente, e a volte volontariamente, lanciano. Segnali come chiusura in se stessi, nervosismo o frustrazione dopo aver spento il computer o lasciato dalle mani uno smartphone.
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L’ascolto, soprattutto, e il dialogo con i propri figli, questa è l’essenziale precondizione per riuscire a leggere quei segnali e, magari, ad intervenire in tempo. Tutte le centrali educative sono coinvolte nella responsabilizzazione del fenomeno, ma la famiglia e le sue dinamiche, ancora prima della scuola e della società in generale, è il luogo dove “nascono” i potenziali bulli ed è qui, quindi dai genitori, che bisogna partire per arginare il fenomeno. Un fenomeno che, perché si concretizzi, ha bisogno di tre soggetti: la vittima, il bullo, i complici, o il gruppo, che assiste divertito e che spesso è quello che filma con i telefonini e pubblica su facebook.

Il dott. Raffaele Colamussi, vicepresidente IPA Bari 1 della polizia locale di Bari, hfrancesca-perchiazzia relazionato sul fenomeno in se, su come si muove e sulle conseguenze cui va incontro il bullo, conseguenze che speso sono di carattere penale perché, dopo i quattordici anni, un minorenne può essere processato e condannato.

Non esiste nel nostro codice penale il reato specifico di bullismo, ma il bullo mette in atto comportamenti che intercettano reati chiaramente codificati nel codice penale (lesioni, calunnia, diffamazione, violazione della privacy…).

L’incontro è stato moderato dalla dott.ssa Francesca mariarita-divittorioPerchiazzi, cap. polizia locale di Bari e presidente IPA Bari 1 e IPA Puglia. La dott.ssa Maria Rosaria Divittorio, presidente ANSPI “San Filippo Neri”, ha introdotto la conferenza dopo i saluti di don Pierino Antonelli, parroco della chiesa “Cuore Immacolato di Maria”.

La conferenza si è chiusa con la proiezione del trailer (qui soto pubblicato) "Buoni si nasce", un film scritto e diretto da Dany D'Attoma e Leo Guglielmi, con Lia Cellamare, Antonella Genga, Nicola Capozzi, Pasquale Pascale, Antonello Rotunno, Ester Pignataro; direttrice di produzione Josefina Ruospo Correa,  segretaria di produzione Marilena Giuliano,  musica trailer T. Lipari. Il film è di prossima uscita al cinema.


 

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