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Assad e Putin bombardano la Siria, Trump & C. bombardano la Siria. L’ONU dov’è!

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di Gianni Nicastro

Gli americani sono tornati a bombardare un paese arabo, un paese governato da uno dei più sanguinari dittatori ancora al potere. Il problema sono le armi chimiche e la capacità di utilizzarle non tanto contro nemici esterni, quanto contro lo stesso popolo siriano, la sua opposizione al regime di Bashar Assad.

Come spesso succede, governi e dittatori hanno buon gioco a giustificare la loro aggressività militare con la lotta al terrorismo, ma il bombardamento di intere città, che si scatena sulla popolazione inerme, uomini, donne, anziani, bambini, non può essere coperto da nessuna giustificazione. Quando a morire sono i bambini, i civili, le guerre hanno un significato che va oltre quello ufficiale, dichiarato. Di fronte a una simile guerra, che non può neanche essere definita civile perché c’è uno che bombarda e tanti che subiscono, è facile farsi prendere dal sostenere operazioni militari come quella che Stati Uniti, Inghilterra e Francia hanno messo in atto stanotte alle 03:00 sulla capitale siriana. bombarbamento-usa-siria-2

«Il nostro obiettivo è distruggere le capacità di lanciare armi chimiche del regime siriano» ha detto Trump in televisione ieri sera. Ha detto anche che andrà avanti «il tempo necessario per distruggere le loro capacità». Va bene, ma cosa succederà dopo, come reagiranno la Russia e l’Iran alleati di Assad! Da Mosca i russi hanno fatto sapere che «le azioni degli Usa e dei loro alleati in Siria non rimarranno senza conseguenze». Non oso neanche immaginare che tipo di escalation potrà avere la situazione dopo i bombardamenti di tre potenze occidentali contro uno stato arabo che ha i suoi alleati, che svolge un ruolo importante sullo scacchiere geopolitico dell’area.

C’è, poi, un’altra, grande, questione, riguarda l’informazione e la possibilità che hanno i cittadini del mondo di verificarne l’attendibilità. Nel recente passato ci sono state guerre giustificate da vere, grandi, menzogne proprio sul possesso di armi chimiche da parte del dittatore di turno che si voleva abbattere. L’interesse della Russia è il controllo di un’area strategica sul piano geopolitico, militare ed energetico e vicina a un altro conflitto, quello storico tra israeliani e palestinesi; è lo stesso, medesimo interesse che gli americani hanno su quell’area.

Siamo di fronte a un film già visto: si porta il terrorismo in un paese già “caldo” e instabile, si fa reagire male il suo dittatore, intervengono le superpotenze diversamente schierate a contendersi l’egemonia militare e politica su quello stesso paese. Tutto avviene sulle teste dei cittadini del mondo, a scapito della vita delle persone che in quel paese abitano e sotto gli occhi di una ONU impotente che non va al di là degli appelli.

Il governo del mondo non può essere lasciato ai russi e agli americani. Fa bene l’Italia a tenersi fuori, non deve mettere a disposizione di questa guerra neanche un centimetro quadro di territorio italiano.

 

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