Tempi duri per gli sporcaccioni, fioccano multe da 300 euro
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- Pubblicato Giovedì, 12 Aprile 2018 19:32
- Scritto da Gianni Nicastro
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L’abbandono dei rifiuti, il controllo del territorio e la carenza di organico della polizia locale
di Gianni Nicastro
Il comune di Rutigliano e il corpo della Polizia Locale ce la stanno mettendo tutta. Resta ancora tanto da fare, certo, a cominciare dall’implementazione della videosorveglianza e del controllo diretto sul territorio, ma i primi risultati di quello che si è cominciato a fare sono arrivati sotto forma di multe notificate a chi è stato scoperto, in vario modo, ad abbandonare la propria immondizia per strada.
Dal Comando di polizia locale abbiamo avuto i dati relativi al 2017 e ai primi due mesi del 2018. Ricordiamo che a luglio dell’anno scorso, l’amministrazione, su proposta della polizia locale, ha aumentato i minimi delle multe da 50 a 300 euro, fino ad arrivare al massimo della sanzione amministrativa, che è di 500 euro per i recidivi.
Le multe
Nel 2017 le multe elevate per abbandono dei rifiuti sono state 67, tutte da 300 euro tranne 6, fatte sulla base dei vecchi minimi (50 euro). Delle 67 multe, 9 sono state elevate grazie all’ispezione diretta delle buste abbandonate, 18 attraverso il microchip che è sulla busta dell’indifferenziato, 40 multe sono frutto della videosorveglianza. I primi due mesi del 2018 promettono bene, 26 sono le multe notificate; 15 di queste derivano dall’ispezione delle buste, 1 dal microchip, 10 sono state fatte a persone individuate grazie alla videosorveglianza. E’ dalle fototrappole, dunque, che arriva il maggior numero di multe, 50 su 93 (il 53,7%).
L’altro dato interessante è la nazionalità delle persone multate. Su 93 multe fatte nel periodo qui complessivamente considerato, 13 riguardano cittadini stranieri, di nazionalità albanese residenti a Rutigliano. Solo il 12% delle persone multate, quindi, è di origine albanese; l’88% dei multati sono italiani, contribuenti rutiglianesi e una decina di persone residenti a Noicattaro. Non sappiamo se tutti i multati siano sporcaccioni seriali oppure occasionali. Il dato, comunque, sfata l’opinione, molto diffusa a Rutigliano, secondo cui sono gli albanesi che sporcano la città. Questi ultimi contribuiscono, certo, all’indecoroso e incivile fenomeno, ma sono una minima parte; il grosso degli sporcaccioni è autoctono, sono i rutiglianesi che hanno il “copyright” della busta selvaggia.
La polizia locale e la carenza di organico
La videosorveglianza dà un grande contributo alla lotta contro l’abbandono dei rifiuti e può essere facilmente implementata; diversa è la questione del controllo diretto del territorio da parte della polizia locale, qui le cose si fanno più complicate. Il comune di Rutigliano ha un corpo di polizia locale atavicamente sotto dimensionato in numero di addetti rispetto al numero degli abitanti. L’insufficienza di personale si ripercuote negativamente sulla quantità di controllo del territorio e sulla sua qualità.
Sulla delibera di giunta relativa al “programma triennale fabbisogno di personale 2018-2020”, che sarà portata all’approvazione del consiglio comunale insieme al bilancio di previsione 2018 mercoledì prossimo, leggiamo che, al 31 gennaio 2018, gli agenti di polizia locale in organico al comune di Rutigliano sono 14 e, ad agosto prossimo ne va in pensione uno, quindi da agosto gli agenti saranno 13. Già oggi, con 14 addetti, il comune di Rutigliano è sotto il minimo che giustifica l'istituzione di un Corpo di Polizia Locale. La legge regionale n. 37/2011 denominata “Ordinamento di polizia locale” all’art. 6, comma 1, infatti, dice che “il corpo di polizia locale è costituito con la dotazione organica minima di quindici addetti”.
Rutigliano oggi è, dunque, sotto soglia minima rispetto alla legge e, da agosto prossimo, sarà addirittura ancora più sotto. Probabilemnte è per questo che la delibera in questione -sul fabbisogno del personale- prevede l’assunzione di due operatori di polizia locale categoria C1 entro la fine del 2018.
Comunque, anche con l’assunzione di due agenti il corpo di polizia locare arriverebbe a 15 addetti quando, al comune di Rutigliano, ne spetterebbero 26. La legge regionale 37/2011, infatti, statuisce un rapporto “di almeno una unità operativa per ogni settecento abitanti o frazione superiore a quattrocento abitanti”. Sulla base della popolazione al 1 gennaio 2017 -18.617 abitanti- il nostro comune dovrebbe avere 26 operatori di polizia locale. E’ chiaro che un corpo di polizia locale con un organico così drammaticamente al di sotto dei minimi proposti dalla legge, non garantisce -in generale- un lavoro adeguato di controllo del territorio, anche perchè buona parte di agenti svolge una funzione meramente amministrativa, funzione indispensabile.
La situazione appare in tutta la sua drammaticità se si considerano i compiti che la legge affida alla polizia locale. Basta riportare, qui, solo parte delle “funzioni e i compiti dei corpi e dei servizi di polizia locale” che si leggono nel comma 2 dell’art. 5 della legge regionale prima citata, per avere un’idea del carico di lavoro che incombe su questo corpo e delle tante materie sulle quali interviene: “polizia amministrativa locale, polizia annonaria, polizia commerciale e tutela del consumatore, polizia edilizia, polizia ambientale e mineraria, polizia rurale, faunistica e ittico-venatoria, polizia stradale (…), polizia giudiziaria, funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza, vigilanza sull’osservanza di leggi, regolamenti, ordinanze e provvedimenti amministrativi, vigilanza sulla integrità e conservazione dei beni demaniali e del patrimonio pubblico, polizia tributaria (…), gestione dei servizi d’ordine, di vigilanza, d’onore e di scorta…”.
Ora, con una tale mole di funzioni e di lavoro, 14 agenti di polizia locale, compreso il comandante, possono davvero fare solo il possibile. Se si voglio più agenti sulla strada, più controllo in generale, soprattutto sull’igiene urbana e l’abbandono dei rifiuti, è necessario un incremento generoso della pianta organica. Quello proposto, di due unità da qui al 2020 è davvero un’inezia, così si relega il controllo della città alla sola videosorveglianza, non si mette il nostro comando nelle condizioni di soddisfare le esigenze di polizia locale che il territorio esprime.