Non si capisce bene cosa sia, se una discarica abusiva o un "deposito intermedio" di terra e rocce da scavo. Nel secondo caso, quei materiali dovrebbero avere la qualifica di “sottoprodotti” derivanti da scavi per opere edilizie, e in genere, sbancamenti e altre, simili, attività.
E’ necessario un piano di utilizzo che attesti tutta una serie di parametri ambientali reperibili con la caratterizzazione del materiale finalizzata a rilevare eventuali sostanze inquinanti o se queste siano nei limiti di legge.
Insomma, quando si tratta di terre e rocce da scavo, il loro trasporto, deposito e utilizzo è rigorosamente disciplinato dal DPR 120/2017 ("Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo...").
Senza la qualifica di "sottoprodotti" e senza un "piano di utilizzo", temiamo che quel materiale accumulato sull'area a ridosso di via Madonna delle Grazie e della vicina, omonima e antica, chiesa rurale, possa essere definito rifiuto.