Sab21122024

Last update10:18:08 PM

banner conad 2016    banner arborea corretto  

banner madel 2022

              banner store H24 2023
                                                        
 

 

 

 

Back Sei qui: Home Notizie Politica Gara ponte rifiuti, il problema non è solo l’obiettivo minimo del 65%

Gara ponte rifiuti, il problema non è solo l’obiettivo minimo del 65%

Condividi

gara-ponte-inchiesta-2

 

 di Gianni Nicastro

Parto da una famosa locuzione latina: errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Il significato di questa locuzione è noto a tutti ma, sempre come dicevano i latini, repetita iuvant: commettere errori è umano, perseverare -nell'errore- è diabolico. Qual è l’errore? Aver affidato l’anno scorso la redazione del piano industriale, e di tutti gli atti propedeutici alla gara ponte, a uno studio tecnico che si è visto revocare, nel 2019, lo stesso tipo di piano in sede ARO BA7 (di cui fa parte il comune di Rutigliano). Piano che allora ha suscitato tante perplessità non solo per l’impostazione complessiva rivolta al passato, non solo perché prevedeva un obiettivo minimo di raccolta differenziata  -guarda caso- del 65% richiamando lo stesso articolo di legge, ma anche per vere e proprie sviste totali circa la situazione a Rutigliano. Questo, infatti, si leggeva nel “Disciplinare tecnico prestazionale-Rutigliano” del piano industriale revocato dall’ARO: “L’Amministrazione Comunale metterà a disposizione dell’I.A. i contenitori di proprietà comunale e/o concorderanno con l’appaltatore in scadenza le modalità di posticipo del ritiro dei contenitori/cassonetti esistenti per un periodo non superiore a tre mesi per non costringere l’I.A. ad acquisire cassonetti stradali* da utilizzare per un periodo limitato di tempo”.

Questi tecnici, quindi, nel 2015 erano convinti che a Rutigliano ci fossero ancora i cassonetti stradali del tal quale che sono, invece, stati rimossi del tutto l’1 novembre 2011, cioè quattro anni prima. Hanno pianificato la gestione dei rifiuti su Rutigliano come fosse il comune di Noicattaro che allora aveva ancora la raccolta con cassonetti stradali del tal quale, mentre a Rutigliano il sistema era cambiato già da quattro anni, c’era già la raccolta domiciliare porta a porta su tutto il territorio. Cosa significa questa svista (se di svista si è trattato)? Forse è stata colpa di un copia e incolla, oppure quei tecnici non conoscevano che tipo di gestione dei rifiuti ci fosse a Rutigliano o, ancora, che avessero preso Noicattaro -comune con raccolta stradale del tal quale- come realtà modello per progettare la gara unitaria in un ARO che vedeva già allora tre comuni (Rutigliano, Cellamare e Triggiano) col sistema domiciliare porta a porta di raccolta dei rifiuti. In tutti e tre i casi ho ritenuto allora, e ritengogara-ponte-inchiesta-a ancora oggi, che la gravità sia assoluta.

L’amministrazione Valenzano ha insistito con questi stessi tecnici affidando loro -a febbraio 2021- la progettazione della gara ponte a Rutigliano e oggi siamo al suo annullamento insieme a tutti gli atti e gli elaborati di progetto a monte a causa di “refusi”, secondo il sindaco e secondo la determina del RUP che ha annullato tutto. Un annullamento arrivato tre giorni prima la prima seduta pubblica della gara ponte che si sarebbe dovuta tenere il 4 luglio scorso.

Per la seconda volta, dunque, quegli stessi tecnici si sono visti annullare un piano industriale da loro allestito per la gestione dei rifiuti nello stesso, medesimo comune, allora in forma associata, oggi singolarmente considerato. E per la terza volta, due in ARO e una a Rutigliano, gli si affida la progettazione, l’aggiornamento e, nel nostro caso, forse anche la “rettifica” del piano industriale annullato. Ecco perché errare è umano, perseverare è diabolico. Ma andiamo oltre.

Per capire bene il tipo di approccio alla gestione dei rifiuti a Rutigliano che è nel Piano industriale annullato il 5 luglio scorso, bisogna partire dalle “premesse” e confrontarle con le premesse del piano industriale della gara ponte di Noicattaro, che si è svolta l’anno scorso. Il paragone con Noicattaro è importante perché questo comune fa parte -come Rutigliano-  dell’ARO BA7, ha la stessa base economico-produttiva di Rutigliano; sono, in sostanza, comuni simili e simile è la gara ponte che Noicattaro ha svolto un anno fa e sulla base della quale oggi c’è un nuovo appaltatore.

Queste, dunque, le premesse del Piano di Noicattaro:
«L’attuale gestione dei rifiuti del Comune di Noicattaro è caratterizzata da un servizio di raccolta domiciliare porta a porta esteso a tutto il territorio e a tutte le utenze domestiche e non domestiche. La percentuale di raccolta differenziata attualmente si assesta su valori prossimi all’80%, in linea dunque, con le migliori esperienze nazionali e con gli obbiettivi di settore.
Il presente Piano industriale dei servizi di Igiene Urbana si propone quindi di migliorare l’attuale servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani:
- Ottimizzando la gestione dei servizi;gara-ponte-inchiesta-b
- Comprimendo i servizi meno funzionali;
- Estendendo il perimetro dei servizi in relazione alle effettive esigenze del territorio;
- Ottimizzando le frequenze di raccolta delle diverse frazioni di rifiuto;
- Ottimizzando la gestione del Centro di Raccolta Comunale (CCR);
- Contenendo l’attuale costo del servizio».

Quindi, il Piano industriale di Noicattaro prende atto innanzitutto che esiste già il servizio domiciliare porta a porta di raccolta dei rifiuti, che si tratta di migliorarlo addirittura contenendone il costo. Prende atto che la RD è intorno all’80%. Un Piano proteso verso l’ottimizzazione del sistema di gestione esistente, quello porta a porta. Non si è trattato quindi di un nuovo sistema o nuovi servizi; i tecnici del Piano industriale di Noicattaro hanno progettato la gara ponte partendo da quello che succedeva sul territorio, dalla gestione e dai servizi in essere in quel momento con l’obiettivo, anche, di contenere i costi.

Queste le premesse del piano industriale di Rutigliano:
«Il presente documento descrive il progetto dei nuovi servizi di raccolta integrata dei rifiuti solidi urbani e speciali assimilati che sarà attivato nel territorio del comune di Rutigliano in attuazione di quanto disposto dall’art. 204 del D.Lgs n. 152/2006 e ss.mm.ii. e nei limiti ed alle condizioni previste dalla Legge Regionale n. 24/2012. (…) Con il presente affidamento è previsto il consolidamento del tasso di raccolta differenziata e avvio al recupero di rifiuti solidi urbani che attualmente è di fatto maggiore al 65%, in ogni caso in linea con gli obiettivi fissati dall’art.205 del D.Lgs n. 152/2006 e ss.mm.ii..
Oltre ai già menzionati obiettivi, attraverso azioni mirate si tende ad ottenere una ulteriore riduzione della raccolta dei rifiuti solidi urbani intercettati dal servizio pubblico attraverso una politica di forte contrasto alla pratica del conferimento improprio di rifiuti speciali nel circuito di raccolta dei rifiuti solidi urbani incrementando il controllo sui rifiuti conferiti attraverso il servizio di raccolta domiciliare “porta a porta”».

Il Piano dell’amministrazione Valenzano, quindi, parla della progettazione di “nuovi servizi di raccolta integrata dei rifiuti” quando, in realtà, si tratta degli stessi servizi, cioè della raccolta domiciliare porta a porta. Perché questo Piano, come quello di Noicattaro, non prende atto che i servizi sono gli stessi e che si tratta, magari, di migliorarli? Non c’è la necessità di progettare ex novo la raccolta a Rutigliano, si tratta di fare un progetto e una gara che insistono su servizi attivati e praticati da undici anni sull’intero territorio.

Davvero non si capisce per quale motivo questi tecnici parlino di nuovi servizi, concetto che viene più volte ripetuto sia nel Piano industriale che negli altri elaborati del progetto.
gara-ponte-inchiesta-c
Non prendono atto dell’80% di raccolta differenziata, come fa il piano di Noicattaro, dicono solo che il dato “attualmente è di fatto maggiore al 65%, in ogni caso in linea con gli obiettivi fissati dall’art.205 del D.Lgs n. 152/2006”. Sin nelle premesse, quindi, c’è il richiamo all’anacronistico art. 205 del Codice dell’ambiente che fissa l’obiettivo minimo al 65% per il 2012. Come abbiamo visto, poi, questo non è un richiamo en passant, è l’obiettivo minimo da quei tecnici effettivamente fissato nel capitolato d’appalto. Non c’era nessuna necessità, tecnica e formale, di riferirsi a quell’articolo e a quel minimo, tant’è che nel Piano di Noicattaro un simile riferimento non esiste, anzi, l’obiettivo minimo lì è dell’80%.

L’altra perplessità sono le “azioni mirate” tese “ad ottenere una ulteriore riduzione della raccolta dei rifiuti solidi urbani” contrastando il “conferimento improprio di rifiuti speciali nel circuito di raccolta dei rifiuti solidi urbani”. Qui davvero la perplessità è grande perché a Rutigliano i rifiuti speciali da novembre del 2011 non finiscono più nel circuito dei solidi urbani, per la semplice ragione che ci finivano, come succedeva e succede ovunque ci sia la raccolta stradale dei rifiuti, perché il territorio era disseminato da micro discariche a cielo aperto rappresentate dai grandi cassonetti stradali del tal quale. Tolti i cassonetti dalla strada, dentro cui ci finivano gli inerti dei piccoli lavori edili domestici e delle piccole imprese edili, rifiuti di imprese artigiane e commerciali, si è risolto il problema dei rifiuti speciali.

Tant’è vero che già nel 2012, primo anno a regime col porta a porta, quindi senza cassonetti stradali, la produzione complessiva dei rifiuti urbani a Rutigliano è scesa di circa il 30% (29,58%) in rapporto a quella del 2010, ultimo anno completamente con raccolta stradale dei rifiuti. Un dato, il 30%, che generalmente si riscontra nella letteratura di settore riferito alla quantità di rifiuti speciali che, attraverso il cassonetto stradale, finiscono nel circuito dei rifiuti urbani. Questo problema -o fenomeno- nel nostro comune, come già detto, non esiste più da dieci anni, ma ce lo ritroviamo nelle premesse di un piano industriale che tratta Rutigliano, ancora nel 2022, come fosse un comune con raccolta stradale del tal quale. Perché? Qual è la logica di questa impostazione? Non si capisce.

L’impressione è che si sia di fronte a un piano industriale la cui narrazione non si discosta più di tanto da quello del 2015 revocato dall’ARO BA7 nel 2019. E’ simile alla versione aggiornata di quel piano anche nel costo complessivo a base d’asta della gara, come si vedrà più avanti.

Continua…

* Grassetto e sottolineatura nelle citazioni sono dell'autore dell'articolo

 

 

Aggiungi commento

Codice di sicurezza
Aggiorna